Stabiliamo da subito alcuni assunti di base:
- salvo che si abbiano il fondoschiena e le gambe di Belen Rodriguez (probabilità molto bassa!), non bisogna mai spostarsi per andare al bar della spiaggia o nelle parti comuni dei Bagni, passeggiare sulla battigia o passare da un lido all’altro (eccezion fatta per la traversata via mare studiata ad hoc), senza coprirsi adeguatamente.
Al di là della bella o brutta fisicità, inoltre, anche un po’ di sano e, ormai rarissimo, “senso del pudore” non guasta;
- l’idea del copricostume e del bikini o costume intero en pendant – idea glamour di qualche decennio fa – va immediatamente abbandonata sia da chi frequenta spiagge e ambienti che richiedono una certa eleganza sia dalle amanti delle spiagge selvagge. Fa veramente sciura… e, quindi, “alla larga dai coordinati”!;
- il copricostume (così come le flip-flops) si indossa SOLO – e ripeto SOLO – al mare;
- i copricostumi in stile etnico e quelli in batik africano, passata una certa età, hanno l’effetto di travestimenti;
- non è strettamente necessario “accessoriare” il copricostume con bangles di ogni tipo, fili di braccialetti, bracciali fluo, grossi orecchini a clips, collane ornamentali, coroncine di fiori, etc.
Un look-mare fresco, arioso e semplice, un bel paio di occhiali da sole, infradito, birkenstock o espradillas, un cappello (#borsalino) e una borsa di paglia e il gioco è fatto… comunque. Less is more; e
- last but not least, non chiamiamolo più “prendisole”.
Come accade ormai per ogni capo di abbigliamento, di copricostumi ce n’è veramente per tutti i gusti, per tutte le forme/corporature e per tutte le personalità: di cotone, di lino, di nuovi materiali impalpabili e traspiranti, lunghi fino ai piedi o mini, coprenti per celare i kg di troppo o nude per fare notare il costume che si indossa, monocolore o coloratissimi (#missoni o più economici #mikithumb), in pizzo sangallo (attenzione in quest’ultimo caso ad avere una bella abbronzatura), in chiffon, con perline o basic, etc.
Con il termine copricostume s’intendono, peraltro, parecchie categorie d’abbigliamento, come la maxi-canotta, il kimono, il caftano, il pareo (grande classico… ma attenzione alla stampa che scegliete), il gonnellino da pin-up, la sottoveste, chemisier o camicioni (bellissimi di #aspesi o di #cosstore), gli hot pants sfilacciati o anche la gonna lunga leggera da utilizzare con il sopra del costume come top o con il costume intero.
Sbagliare è praticamente impossibile… anche se sulle spiagge non è raro vedere chi ci riesce sempre!
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#lafilippastyle
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