4 anni d’amore in cui si diventa una vera famiglia. Due genitori affidatari che le hanno cresciute come fossero loro ma ora è arrivato il momento di dirle addio per sempre. Come può sopravvivere una famiglia (e per famiglia intendo ognuno di loro, genitori e figli) ad uno strazio simile? Come può essere possibile una burocrazia così fredda?
Le due bambine, dichiarate adottabili, hanno trovato ognuna una famiglia diversa e per legge non potranno più incontrare i genitori affidatari. Un dolore enorme per Tiziana Cardile e suo marito che avrebbero voluto adottare le bambine, ma per i servizi sociali è finito il tempo a disposizione per le pratiche burocratiche. Le bambine non possono aspettare i tempi necessari per rendere i due genitori idonei l’adozione. Così si lascia spazio ai genitori, centinaia, in attesa di adozione che hanno priorità di avere con sé le due bambine. Un dolore che si aggiunge al dolore. Le due bambine, cresciute insieme in una famiglia piena di amore, verranno non solo separate dal legame affettivo dei due adulti, ma anche allontanate tra di loro, pronte a prendere due strade completamente diverse e non potranno più crescere insieme.
Su Facebook Tiziana si rivolge alle due bambine, Bianca e Sabrina, dicendo che vuole rendere pubblica la loro storia con la speranza di poterle rivedere in futuro.
Da alcuni mesi è diventata legge la riforma che offre continuità affettiva ai bambini in affidamento così da poter essere adottati dalle famiglie che li hanno in cura, ma questa storia mostra come le cose non siano poi ancora cambiate. E intanto due bambine crescite da due persone che loro chiamavano mamma e papà, verranno date ad altre due famiglie, lontane forse tra loro, cambiando cognome e senza neanche la possibilità di portare con sé vestiti e giocattoli. Di seguito l’appello che Tiziana ha messo sul social network.
Bianca.
Sabrina.
Se state leggendo è perché ci state cercando.
Vi chiedo scusa perché sto rendendo pubblico un dolore che andrebbe consumato in privato ma questo è l’unico modo che ho per sperare che un giorno Vi potremo rivedere o anche solo risentire.
Mercoledì 25 Giugno 2016 i servizi sociali ci hanno chiamati per comunicarci che il giudice aveva emesso il nuovo provvedimento. Il provvedimento diceva che sareste state separate e date in adozione a due famiglie diverse e che noi non avremmo piu’ potuto ne vederVi e neppure sentirVi e non avremmo mai saputo dove sareste andate a continuare la Vs piccola, devastata vita ma questo, forse, alla data di oggi ( 22 Giugno 2016) forse già lo sapete anche Voi.
Cio’ che non sapete è che Noi abbiamo tentato qualsiasi cosa per riportarVi a casa ma nulla è stato possibile.
Non pensavamo potesse finire cosi’.
Non pensavamo che i servizi sociali, che sicuramente da tempo avevano stabilito un nuovo progetto per Voi, ci mettessero di fronte al fatto compiuto senza darci nessuna possibilità. Ci è stato detto che non eravamo nell’elenco delle famiglie adottive che erano in possesso dei requisiti adeguati; che anche noi probabilmente avevamo tutti i requisiti ma che dovevamo essere “valutati” e questo richiedeva tempo e tempo non ce n’era piu’ .
Che l’avervi avute in affido per 4 anni durante i quali avevamo imparato ad amarci e ad essere una bella famiglia non aveva alcun valore.
Che tutta la documentazione prodotta nell’arco di cinque anni da psichiatri, psicologi, assistenti sociali, periti del giudice che riguardava me e papà non poteva essere trasferita dall’ufficio affidi all’ufficio adozioni in modo da sveltire la “valutazione”.
Perché non si puo’, non si puo’ e così sia.
Siamo tornati a casa sconfitti, non ci è permesso neppure darvi le vs cose, giocattoli e foto, soprattutto le foto, la nostra vita insieme. Ci è stato detto di fare due pacchi separati uno per Te Bianca e uno per Te Sabrina. Come se la vita delle persone si potesse dividere e riporre dentro a delle scatole da consegnare separatamente.
Oggi Bianca ho acceso il tuo cellulare, hai piu’ di 500 messaggi delle tue amiche.
Io e Papà Vi vogliamo dire che Vi vogliamo bene, ma questo l’avete sempre saputo.
Quello che dovete ricordare sempre è che se un giorno ci cercherete, noi non potremo farlo perché i Vs cognomi cambieranno, saremo qui ad aspettarvi, che la casa dove avete vissuto sarà per sempre la vostra casa e che ancora speriamo che Toffee con la quale siete state cucciole insieme possa mantenere la promessa di essere, un giorno, un vecchio cane che accompagna due meravigliose e coraggiose giovani guerriere a discutere la tesi di laurea.
Mamma e Papà
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