Il maltempo che imperversa ormai da giorni ha invaso l’intera penisola. Da Nord a Sud si registrano disastri naturali, morti e inadeguatezza delle città di fronte a piogge non gestibili. Forse però si parla meno delle zone del Nord così colpite come i territori alpini schiacciati da vento e pioggia e già lasciati troppo spesso in balia di loro stessi, fatta eccezione per alcune zone a statuto autonomo.
Fa più notizia parlare delle grandi città che galleggiano per colpa di una mala gestione che ci fa trovare impreparati a tanta forza della natura che non mostrare quello che succede ai nostri boschi e a chi li vive tutto l’anno.
Fa sicuramente più scalpore vedere le immagini della medusa spiaggiata a Venezia che non i video dei fiumi in piena che spaventano le poche anime che vivono nei suoi dintorni, fa più sensazionalismo vedere le ricche imbarcazioni spaccate dal mare in piena che non immaginare alberi secolari distrutti nei piccoli centri alpini.
Ricordiamoci però che siamo tutti nella stessa “barca”, chi con maggiori aiuti e chi con maggiore prontezza nel saper evitare situazioni devastanti, ma in queste ore da Nord a Sud a farne da padrona è la Natura che ci sta facendo sentire cosa abbiamo provocato in tutti questi anni dove l’essere umano è sempre stato messo al primo posto, anche a discapito di tutto quello che ci circonda.
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