Il risveglio del reattore 4 fa tornare la paura: ecco cosa sta succedendo a Chernobyl

A 35 anni dall’incidente nucleare che ha terribilmente segnato la storia, si registra la ripresa delle reazioni di fissione nucleare del reattore quattro, il reattore esploso a Chernobyl nel 1986.

La situazione attuale

Come riporta l’Istituto per i problemi di sicurezza delle centrali nucleari (ISPNPP) di Kiev, organismo preposto alle operazioni di controllo della centrale nucleare di Chernobyl, recentemente si è registrata la riattivazione del reattore che negli anni Ottanta ha causato il disastro nucleare peggiore della storia.
La notizia è stata comunicata da Anatolii Doroshenko dello stesso istituto durante una conferenza riguardante la condizione dell’impianto nucleare, e poi divulgata dalla rivista americana Science.
Secondo gli specialisti, la fissione che attualmente si sta verificando sarebbe causata dalla progressiva essiccazione del Fuel Containing material (Fcm), ovvero della lava di uranio fuso assieme a zirconio, grafite e sabbia a seguito dell’esplosione del 1986. Il fenomeno di essiccazione favorirebbe lo scontro tra neutroni e uranio dando il via a reazioni nucleari
L’aumento delle reazioni di fissione nella centrale nucleare ha creato un certo grado di allarmismo e preoccupazione di fronte all’eventualità che si riproponga un incidente con conseguenze simili a quelle del 1986.

Quali sono i rischi

La preoccupazione di una ripresa delle fissioni nucleari è sempre stata presente per gli scienziati che controllano Chernobyl dalla catastrofe del 26 aprile 1986. Per il momento, gli specialisti ucraini stanno studiando attentamente la situazione, per capire se le reazioni possano terminare da sole o se invece necessitino un intervento mirato per escludere un incidente, difatti, come ha dichiarato Maxim Saveliev, esponente dell’ISPNPP, “Non si può escludere la possibilità di un incidente”.
Saveliev ha inoltre precisato che la quantità dei neutroni prodotti, e quindi la prova che è in atto un processo di fissione, sta crescendo ad un ritmo lento. Questo significa che ci sono ancora alcuni anni per intervenire e bloccare i possibili rischi.
Bisogna sottolineare che un eventuale incidente non sarebbe paragonabile al disastro nucleare del 1986, si tratterebbe di un evento di entità decisamente inferiore, ma che comunque potrebbe causare un rilascio incontrollato di energia nucleare.
L’intero impianto è tenuto costantemente monitorato per controllare che non vengano oltrepassati i livelli di allerta.

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