Il rito “sacro” della colazione al bar

Il bar è ancora uno dei posti più frequentati dagli italiani, soprattutto a colazione. La colazione in Italia vuol dire cornetto, accompagnato da una bevanda calda, di solito caffè, cappuccini o infusi. Proprio il caffè è un must nella colazione, e anche il ginseng sembra avere un buon riscontro, così come le bevande amate dai salutisti (centrifugati e spremute). Sebbene sia da molti considerata poco salutare (e non è così), fare la colazione nel proprio bar di fiducia (e non uno qualsiasi) è indubbiamente un valore aggiunto da dare alla propria giornata.

La colazione al bar è un vero e proprio rito “sacro”, un appuntamento, che unisce trasversalmente generazioni e persone diverse. Dai ragazzi che aspettano di andare a scuola a quelli che si ritrovano prima di un esame, passando per gli operai, i colleghi d’ufficio e tutti coloro che amano uscire di casa e respirare, ascoltare e annusare profumisuoni e vitalità di un ambiente come questo. C’è chi si siede al tavolino e legge il giornale del giorno, chi parla con un amico, chi ancora preferisce consumare la sua colazione direttamente al bancone. Come tutti i riti anche quello della colazione al bar ha una sua rilevanza che va oltre il semplice aspetto alimentare. È quindi un appuntamento per iniziare al meglio la giornata e farlo in un ambiente familiare nel quale potersi concedere qualche minuto di relax che, in molti casi, nella propria abitazione non sono possibili.

Sono quasi 26 milioni gli italiani, di età compresa tra i 16 e i 70 anni, che ogni mese entrano al bar per fare colazione. Un esercito piuttosto fedele, visto che il numero medio di visite mensili è di 9,5. In totale, in un anno le colazioni al bar ammontano a 2,9 miliardi, per un fatturato complessivo di 7,5 miliardi di euro (lo scontrino medio è di 3,2 euro). Questi, sono i dati che emergono dal rapporto “Away from home consumer trend” di TradeLab. Il bar tradizionale è ancora il luogo più frequentato: 67% dei clienti, ma concentrati su quelli con l’età media più avanzata, ed avanzano i frequentatori di bar pasticceria (34% del totale). A dedicarsi prevalentemente alla colazione è il 29% dei bar italiani, che TradeLab definisce “Breakfast&morning bar”: locali che concentrano al mattino oltre il 70% delle visite giornaliere.

Il cliente tipo è uomo (55% del totale), con un’età media di 47 anni. Tre su quattro sono occupati, mentre gli studenti rappresentano il 5% del totale. Oltre la metà dei clienti (il 54%) è fedele al proprio bar di riferimento. Nella scelta del locale, i due elementi che hanno maggiore importanza sono la gradevolezza dell’ambiente e la qualità del servizio. Brioche e caffè sono le categorie acquistate con maggior frequenza con percentuali che sfiorano il 90%, seguite a distanza da cappuccino e acqua. Da segnalare la presenza di ginseng – tra le bevande – e muffin nel food, entrambi su valori vicini al 30% del totale.

Dunque, i numeri parlano chiaro! Sono proprio questi, che hanno portato i gestori dei bar ad allargare offerta e proposte nel momento della colazione, con croissant assortiti e più bevande calde da scegliere, non dimenticandosi della moda salutista. I consumatori, però, ancora sono spaventati dai prezzi, che giudicano troppo elevati. La colazione, insomma, è l’anima del bar e degli italiani! (Leggi anche La colazione è il pasto più importante della giornata? Ce lo svela la nutrizionista)

https://www.beverfood.com/documenti/indagine-di-tradelab-quale-ritorno-ai-consumi-fuori-casa-nel-post-lockdown-wd/

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