Percorrere strade sterrate, sentieri incontaminati per arrivare a una verde pineta che affaccia sul mare, chiudere gli occhi per respirare profondamente e ascoltare il rumore delle onde, per poi perdere lo sguardo nella bellezza del mare e nel territorio pugliese.
Siamo a poca distanza da Otranto, località gettonata soprattutto negli ultimi anni, per il mare cristallino e il fascino del Salento. Arriviamo esattamente sul litorale dei Laghi Alimini, bacini circondati dalla macchia mediterranea che rende il paesaggio unico e ancora incontaminato. Qui nasce nel 2005 Ficodindia Beach & Restaurant, struttura a ridotto impatto ambientale che con la sua struttura a “palafitta” bene si integra con l’ambiente circostante. Il progetto costruito totalmente in legno è formato da assi trattate con affumicatura naturale e dipinte con vernici atossiche. I colori predominanti del bianco, azzurro e beige si confondo con quelli naturali e regalano un’atmosfera incantevole sia di giorno con il Lido, che permette di godersi il mare con un servizio navetta gratuito e disponibile dalle 7 del mattino alle 7 di sera, ombrelloni, servizio docce e naturalmente ristorante con piatti espressi e veloci, sia in versione serale.
Dal tramonto Ficodindia cambia abito e si veste di luci soffuse emanate dalle grandi e caratteristiche lampade di ceramica, un aperitivo sulle terrazza sovrastante il ristorante per godersi il luccichio della luce che scende sul mare e la brezza più fresca, per poi accomodarsi al tavolo e gustare i piatti dello chef e ristoratore Carlo De Iacob.
Salentino da parte di padre e toscano dal lato materno, il talentuoso imprenditore regala ai suoi ospiti un’esperienza da ricordare (e assolutamente da ripetere!). Nessun menù impostato, l’offerta gastronomica viene costruita al momento in base al pescato del giorno, ai prodotti stagionali e soprattutto ai gusti del cliente. Carlo De Iacob si affida alla natura, alla sua creatività e fantasia, una cucina in perenne evoluzione, estemporanea, che unisce la personalità di chi cucina e quella di chi assaggia. “Abbiamo deciso di portare all’estremo i concetti di comunione e condivisione che sono alla base del cibo, da secoli” – confida Carlo .
Rispetto per la materia prima ed estrema valorizzazione, ricerca di presidi slow food come il Caciocavallo Podolico DOP e selezione di eccellenze locali e internazionali, come il tonno secco giapponese, o le uova di quaglia superfood con concentrazione di ferro e proteine di alto livello biologico.
Sedendosi alla tavola di Ficondindia una sera d’estate, con il rumore delle onde che pare danzare con la musica appena accennata, troveremo una mise en place minimale, ma attenta e curata, si può partire con gli antipasti seguendo una idea di menu, oppure lasciarsi trasportare dalla corrente e assaggiare più cose, magari da condividere.
Dai Calamaretti leggermente scottati con crema di burrata all’aneto e salsa agrodolce, ai Gamberi rossi di Gallipoli toccati appena da un goccio di olio come condimento, ai frutti della terra pugliese come i pomodori e la rucola che bene si sposano con le tipiche Frise appena bagnate e accompagnate da capperi e finocchietto. Il mare richiama anche il risotto, qui proposto con calamaro alla brace, asparagi e pepe timut. Per la pasta: Plin fatti in casa con generoso ripieno e ragù di polpo.
Il pesce protagonista indiscusso della tavola, si può continuare la cena ( sempre seguendo il pescato del giorno) assaggiando del Sottopancia di tonno e fondo di vitello con carciofi arrostiti alla brace e una tenerissima Tagliata di Spada (la più buona mai mangiata!) con pomodorini freschi e rucola. Anche il dessert non lascia dubbi sulla ricercata attenzione ai piatti e alla preparazione, quindi il Babà grigliato al timo con crema diplomatica e amarena è la perfetta conclusione di una esperienza indimenticabile.
“I miei nonni sono nati e cresciuti in un Salento povero – continua nel suo racconto Carlo De Iacob – una terra popolata da contadini in cui la modernità è sempre arrivata in ritardo. Mio padre e i suoi sei fratelli vivevano in appena due stanze, con un caminetto. Quando arrivò la televisione, alla fine degli anni ’50, c’era una sola famiglia in tutto il paese che ebbe la possibilità di acquistarla. E così ogni pomeriggio questa famiglia apriva le porte di casa per permettere a tutti i bambini della zona di vedere Carosello, e alla fine quell’appuntamento si trasformava sempre in una baraonda a cui, ovviamente, partecipavano anche gli adulti. Quelli di mio padre sono ricordi felici, nonostante le apparenze. Per questo mi piace utilizzare in cucina le tecniche di cottura più antiche, quasi ancestrali, come l’affumicatura, la fermentazione e la brace. Per me, è come rendere omaggio a questi racconti di famiglia. Allo stesso modo, amo sfruttare i procedimenti più sofisticati della cucina contemporanea per riprodurre quel magistrale sughetto di pesce che preparava mia nonna. Poter unire antico e moderno è forse la soddisfazione più grande quando sono ai fornelli. Ciò rende la mia cucina estremamente semplice. Nonostante le apparenze.”
FICODINDIA BEACH & RESTAURANT
Contrada Alimini 2 – Otranto – LE
tel 328 6846443
info@ficodindialido.it
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