Quella che sembrava destinata ad essere una decisione definitiva, in ordine alla possibilità di tornare ad uccidere Orsi e Lupi nelle nostre montagne; quella che risuonava più come una ricerca di consensi a sposare idee che rivendicavano sicurezza e numeri insensati è caduta sotto i colpi e le grida della gente. Il Consiglio dei Ministri a fermato definitivamente una norma che voleva essere varata dalle Province di Trento e Bolzano.
Contro le due leggi “ammazza-lupi e orsi” il Consiglio dei Ministri si è pronunciato a favore dell’impugnazione di fronte alla Corte Costituzionale.
Tali proposte di legge andavano anche contro le Norme Europee (e Italiane) che prevedono la tutela e la salvaguardia delle speci selvatiche. Chi adduce un aumento eccessivo dei numeri di presenze animali sul territorio, al pericolo della loro presenza in numeri elevati, non ritiene gli animali aventi diritto a vivere la terra e gli spazi, al pari degli uomini e rivendica diritti alla sicurezza campati in aria.
Nella regione Trentina si era arrivati a deliberare l’uccisione di un’orsa, già nel 2017, e la questione aveva sollevato diverse aspre polemiche perché presa senza il consenso degli organi Amministrativi. (Si era poi scoperto che chi aveva denunciato l’aggressione da parte dell’animale era stato lui stesso a provocarla. L’orsa aveva dei cuccioli e si era comportata in maniera etologicamente corretta. L’animale fu poi vittima di una vera e propria battuta di caccia, insensata e brutale).
L’Orso, come il Lupo, sono animali protetti in Italia e in Europa. Campagne di sensibilizzazione recitano frasi che rimandano alla presenza di questi animali nelle nostre montagne da sempre, come parte stessa delle montagne e della nostra storia. Poi però, per una denuncia, si uccide. Gli animali non hanno nessuna intenzione di entrare a contatto con gli uomini. Se però vengono minacciati, reagiscono. Si trovano nel Loro Ambiente e servono poche e precise regole per mantenere questo fragilissimo equilibrio che rispetti l’habitat e lo spazio di ogni abitante del territorio e per non incappare in incontri ravvicinati. La fauna è un bene indisponibile dello Stato e la gestione delle specie più importanti e minacciate va fatta almeno su base nazionale, avendo una visione complessiva della loro conservazione.
Sia la LAV (Associazione Animalista Italiana e della tutela ambientale) tende a far rispettare le norme esistenti senza incappare in normative locali ed autonome che non rispettano i principi fondamentali dettati dalla Normativa vigente o di principi costituzionali, nell’interesse di pochi. Un fatto intollerabile che ci auguriamo incontri la censura della Suprema Corte.
Una splendida notizia, utile anche per quelle Regioni, come Toscana e Veneto, che avevano annunciato iniziative legislative simili che si spera si concretizzino presto anche in un vero e proprio Piano Nazionale a tutela del Lupo (ed eviti un’insensata uccisione degli animali).
Orsi e Lupi, forse ora sono salvi, sono saltate (in Veneto) le votazioni sulla legge “Ammazzalupi”, in tanti hanno manifestato contro questo progetto di Legge e anche L’Amministrazione Centrale e il Consiglio dei Ministri sembrano aver preso la posizione più Giusta a tutela dell’ambiente faunistico e alla sua tutela e conservazione .
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