Il 16 giugno scorso è scaduto il termine per il pagamento dell’ IMU e la TASI. Se non si è provveduto entro i termini previsti si può operare in maniera molto semplice.
Utilizzando i codici propri per ciascun immobile si potrà, attraverso il cosidetto ravvedimento breve, fare il pagamento del dovuto con una piccolissima sanzione e con gli interessi legali. La misura della prima è pari allo 0.2% moltiplicato per il numero dei giorni. Per il calcolo degli interessi, invece, il calcolo si deve effettuare considerando gli interessi legali dello 0.5%. Si dovrà operare moltiplicando la tassa dovuta per l’aliquota del tasso legale diviso cento. Il risultato dovrà poi essere moltiplicato per i giorni di ritardo, divisi trecentosessantacinque.
C’è tempo fino al 30 giugno.
Imposta dovuta moltiplicato (0.2/100 x giorni di ritardo) = sanzione dovuta
Contemporaneamente si dovranno calcolare gli interessi legali al tasso dello 0,50% così come segue:
Imposta dovuta moltiplicato (tasso legale/100) moltiplicato (n. giorni/365) = Interesse dovuto.
La somma dovrà essere inserita nella apposita casella “importi a debito versati” .
On.line ci sono diversi siti con i quali – sulla base di conteggi già effettuati – si possono fare i calcoli del dovuto (sanzione + interessi) , inserendo poi, nel modulo di pagamento F24 semplificato, anche la spunta propria – da non dimenticare – del Ravvedimento operoso.
Sempre entro il 30 giugno è possibile avvalersi del ravvedimento lungo per l’omesso o parziale versamento IMU e TASI dello scorso anno.
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