Lorenzo Cherubini ama sperimentare, tra suoni e musica, tra accordi e testi, spaziando tra le sonorità dei paesi più lontani riallacciate ai sound blues e alla tradizione italiana, è sempre stato un bel minestrone di parole e musica. I testi si sono fatti via via più elaborati, come anche i timbri più estremi. Ciò che ne è emerso, sempre, è il grande lavoro che c’è dietro. Uno studio continuo, una tensione evolutiva, per dirla con le sue parole. C’è uno staff che supporta e ha fatto della passione, lavoro. La musica e le parole ne sono uscite sempre sincere ed originali. Jovanotti sta arrivando alla terza generazione di pubblico che lo segue ed è e ancora pieno di entusiasmo ed energia, come quando si sbracciava e canticchiava nell’Aquafan di Riccione. Ci possiamo scommettere, infilerà molti altri successi lungo il suo cammino.
A proposito di sperimentazione nel video di ‘E non hai ancora visto niente’, ci da un taglio. Ai suoi capelli, ma quello è il meno. Il video fa scorrere immagini il cui tema nascosto, ma non troppo è sempre e solo la libertà. Libertà che si può esprimere vedendo viaggiando o immaginando, navigando e scoprendo. Libertà di religione, di vestiario e di tendenze. Libertà nel ballare e nel Look. L’astronauta è l’uomo ideale che non smetterà mai di imparare perché la curiosità è alla base della conoscenza e la coscienza riesce a discernere il bene dal male, il conosciuto dall’ignoto. C’è insieme la controversia del mondo legale che cozza contro il mondo in fermento, e c’è l’inarrestabile sogno del bambino che è ora uomo e sognava di viaggiare nello spazio. Una montagna di riccioli se ne vanno per trasformarsi, per ribellarsi per essere sempre fedeli a se stessi.
La nuova tendenza negli ultimi due video (sabato) e questo “E non hai visto ancora niente”, tracciano un profondo e radicale mutamento nel raccontarci le parole e la musica. Dalla collaborazione con i registi You Nuts, cambiano i tempi e il piano sequenza, luci, colori, tutto è più vivido e consumato. Ci sono contrasti e interpretazioni molto forti al contempo goliardiche, quasi a non voler prendersi sul serio. Ogni personaggio è la parodia di se stesso, per un lavoro – comunque – svolto egregiamente.
Tutto muta, nulla rimane, e però, non abbiamo visto ancora niente
C’è anche la citazione del monologo finale di Rutger Hauer nel Film Blade Runner che fa da prologo e quasi rimbomba in testa per non dimenticarsi che
“Astronavi in fiamme al largo dei bastioni di Oriione”… c’è ancora tanto da fare……
Grande Jova
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Astronavi in fiamme al largo dei bastioni di Orione
colpi di fulmine che fanno impazzire le persone
sacchetti della spesa vuoti trasportati dal vento
cani che abbaiano in tutte le lingue senza nessun accento
maestri elementari con emozioni complesse
le mani fredde e la pelle d’oca, le guance rosse
una lucertola sdraiata al sole come un essere superiore
cravatte annodate in testa come una scena del cacciatore.
E non hai visto ancora niente E non hai visto ancora niente E non hai visto ancora niente E non hai visto ancora niente
eppure eppure eppure milioni di serrature non riescono a tenermi chiuso il cuore
eppure eppure eppure milioni di serrature non riescono a tenermi chiuso il cuore
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Mia madre che insegna a saltare la corda alla mia bimba contenta
il neon di un insegna di un Motel con una lettera spenta
La volpe che ti attraversa la strada ritornando a notte fonda
la stessa domanda che torna senza bisogno che tu risponda
ladri che entrano in pieno giorno dalla porta principale
babbo natale ubriaco di rum in un villaggio tropicale
una ragazza che rischia la vita per poter fare una cosa normale come mostrare i capelli al sole dire, fare, baciare
E non hai visto ancora niente E non hai visto ancora niente E non hai visto ancora niente E non hai visto ancora niente
eppure eppure eppure Milioni di serrature non riescono a tenermi chiuso il cuore
eppure eppure eppure milioni di serrature non riescono a tenermi chiuso il cuore il cuore
Atlante che regge il mondo sulle sue spalle da buttafuori L’Italia baciata dal mare e violentata dai truffatori
La frutta lasciata a marcire ai piedi di alberi da concerto
Lo vedi ragazzo mio qui un giornoera tutto un deserto
Astronavi in fiamme al largo dei bastoni di Orione
colpi di fulmine che fanno impazzire le persone
E non hai visto ancora niente E non hai visto ancora niente E non hai visto ancora niente E non hai visto ancora niente
eppure eppure eppure milioni di serrature non riescono a tenermi chiuso il cuore
eppure eppure eppure milioni di serrature non riescono a tenermi chiuso il cuore
eppure eppure eppure il cuore il cuore
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