Di sicuro avrete ricevuto almeno un messaggio con il vocalist in questione, dove ci dicono di non pagare la prossima bolletta telefonica dell’energia elettrica, cosa che funzionerà solo “se lo faremo in tanti”. Si tratta di un messaggio che sta dilagando sul sistema di messaggistica WhatsApp e che ha creato in pochissimo tempo la classica catena di Sant’Antonio tra parenti e amici, indignati e pronti a divulgare un messaggio di “salvezza”. Come spesso accade con queste catene, si sta diffondendo però una informazione sbagliata, andando a distorcere una notizia vera ma che va chiarita a molti.
Secondo la bufala, l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e i rifiuti, ha approvato nelle settimane passate una delibera che consentirà ai distributori della luce di recuperare alcuni crediti inesigibili tramite le bollette di tutti i consumatori. Ma questo non vuol dire che andremo a pagare le bollette al posto di chi non lo fa. Chi è in regola con i pagamenti andrà a versare solo una minima parte degli oneri generali di sistema non versati da chi evade la luce. Si tratta di oneri che troviamo in bolletta, che poco c’entrano con il consumo energetico e che paghiamo tutti in genere per finanziare la produzione da fonti rinnovabili. Quindi oneri che paghiamo da sempre e che vanno poi non nelle casse della nostra società fornitrice ma alle società che distribuiscono l’energia che a loro volta li verseranno al Gse. Così Arera prevede che da questa somma una parte verrà poi inserita nel meccanismo di recupero.
Tornando alla bufala, il messaggio ci dice che nella prossima bolletta vedremo proprio una somma che verrà decurtata “dai 30 ai 35 euro per coprire i milioni di euro accumulati dai morosi (gente che non paga). Non dobbiamo pagare in attesa di decisioni del Tar”. Secondo sempre il messaggio la fonte sarebbe l’associazione Altroconsumo che ha invece subito smentito.
Arera avvisa poi che nel prossimo anno non ci sarà aumento di alcun genere e che quando a seguito verranno avviati i sistemi di recupero di questi soldi non versati da altri, troveremo una somma irrisoria sotto quella voce di cui vi parlavamo prima. Senza contare poi che alcune Regioni hanno già richiesto l’annullamento della delibera.
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