L’incarico dell’attuale Capo dello Stato, Sergio Mattarella è giunto a termine. Secondo quanto stabilito dalla nostra Costituzione, (art. 83/84/85/86), 30 giorni prima della scadenza del settennato, il Presidente della Camera deve convocare le Camere – in seduta comune – per l’elezione del nuovo, il 13^ Presidente della Repubblica Italiana. Tra i sostenitori dei vari schieramenti si vuole definire qualcuno che possa essere definito di “Alto Profilo” e superpartes. Qualcuno che possa rappresentare al meglio la Tradizione, la Cultura e lo spirito che ha sempre contraddistinto l’Italia. In questo, il Presidente uscente – che in molti avrebbero voluto riconfermato – ha avuto estimatori dai diversi schieramenti politici.
L’elezione di Sergio Mattarella è avvenuta il 31 gennaio 2015, il suo Mandato è però iniziato il 3 febbraio, con giuramento davanti al Parlamento, scadrà proprio il 3 febbraio 2022.
Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha convocato il Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, lunedì 24 gennaio, alle ore 15, per eleggere il presidente della Repubblica. L’avviso di convocazione, rende noto l’ufficio stampa della Camera, verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di oggi, 4 gennaio. Inizia così il lento e difficile iter per l’elezione della Prima Carica dello Stato. La prassi vuole che vengano concessi una decina di giorni ai ai vari consigli regionali (stavolta un po’ di più complice la Pandemia in corso), per la designazione dei delegati regionali, tre , due di maggioranza e uno di opposizione, ad eccezione della Valle d’Aosta che ne può designare uno solo. Sarà poi il “Collegio perfetto – i Grandi elettori” definirà poi l’iter delle sedute: Tre votazioni a maggioranza dei due terzi e le seguenti a maggioranza assoluta, tutte rigorosamente a scrutinio segreto. Le votazioni si tengono nell’aula di Montecitorio e a presiedere è chiamato il presidente della Camera, Roberto Fico, con accanto la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. La platea dei cosiddetti grandi elettori è composta in questa legislatura da 321 senatori, 630 deputati, anche se i presidenti dei due rami del parlamento per prassi non votano, e 58 delegati regionali, per un totale di 1009. Queste saranno le ultime elezioni che vedranno un numero così ampio di Grandi elettori, visto che dalla prossima legislatura, come effetto della riforma costituzionale, ci saranno 230 deputati e 115 senatori in meno. Per questa tornata la maggioranza sarà espressa con i due terzi sarà quindi di 672 voti, mentre quella assoluta di 505. Può essere eletto qualunque cittadino italiano che abbia compiuto 50 anni e goda dei diritti civili e politici.
Sergio Mattarella ha messo fine alle tante voci che lo volevano disponibile per un secondo mandato. La figura che attualmente gode i maggiori favori di un più ampio schieramento possibile, è quello del Presidente del Consiglio Mario Draghi, ma tale possibilità porterebbe ad un maggiore scompiglio nell’esecutivo, di cui oggi il Paese non dovrebbe soffrire. Draghi è anche una figura che gode di ampia stima tra i partner europei e perdere una figura del genere potrebbe generare ripercussioni di non poco conto a livello internazionale. L’attuale presidente del Consiglio è considerato una garanzia per la ripresa dell’Italia.
Quali sono i nomi più papabili a ricoprire questa carica? Si sono fatti i nomi di Pierferdinando Casini, Emma Bonino, Giuliano Amato, Mario Monti. Ci sono poi nomi definiti dai vari schieramenti politici che però forse non sono così reali. Ad esempio quello di Silvio Berlusconi che obiettivamente lascia abbastanza sbigottiti, quello dell’attuale Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, oppure quelli di Romano Prodi e Pier Luigi Bersani, che di fatto non si sono mai detti favorevoli. Si parla molto anche dell’attuale Ministro della Giustizia, che sarebbe anche un elemento di spicco, di cultura e garante della Costituzione, oltre ad essere la prima Presidente della Repubblica donna, Marta Cartabia.
I 12 Presidenti della Repubblica Italiana:
- Enrico De Nicola (1877-1959) – nel 1948
- Luigi Einaudi (1874 – 1961) – dal 1948/1955
- Giovanni Gronchi (1887 – 1978) – dal 1955/1962
- Antonio Segni (1891 – 1972) – dal 1962/1964
- Giuseppe Saragat (1898 – 1988) dal 1964/1971
- Giovanni Leone (1908 – 2001) dal 1971/1978
- Sandro Pertini (1896 – 1990) dal 1978/1985
- Francesco Cossiga (1928 – 2010) dal 1985/1992
- Oscar Luigi Scalfaro (1918 – 2012) dal 1992/1999
- Carlo Azeglio Ciampi (1920 – 2016 ) dal 1999/2006
- Giorgio Napolitano (1925 – ) dal 2006/2015
- Sergio Mattarella (1941 – ) dal 2015/2022
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