La forza di volontà vince sul male. Storia di un Chirurgo

Marco Dolfin è un esempio di come forza di volontà, scienza e amore sono una combinazione vincente anche quando un destino beffardo sembra prendersi gioco di noi. A quel tempo era tutto perfetto, stiamo parlando del 2011, il matrimonio e il lavoro conquistato come medico ortopedico presso l’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino, poi la tragedia.

Dopo un incidente, in motocicletta,  altre persone si sarebbero scoraggiate, si sarebbero potute chiudere in se stessi, lasciandosi andare per molto tempo. C’è chi necessita di supporto psicologico e ne rimane segnato per sempre.

Non è il caso di Marco Dolfin che conscio dei propri limiti, sicuro delle sue capacità, una volta appurata la funzionalità di braccia e mani ha pensato a come poter ricominciare ad operare e vivere. La sua forza di volontà è andata oltre il male. Con la moglie  vicino, sempre e comunque, ha pensato ad una supporto che gli permettesse di operare. Una carrozzina che potesse funzionare come un esoscheletro e sostenerlo nella posizione eretta. Ha sofferto e combattuto, ha fatto tanta e tanta ginnastica per poter tornare a svolgere il suo lavoro. Ha avuto tanto sostegno intorno, tanta ammirazione e anche l’ospedale ha appoggiato quella che alla fin fine era una novità, una possibilità per una persona invalida.

Marco Dolfin, dopo diversi mesi mesi passati in riabilitazione nell’Unità spinale della Città della Salute, ha iniziato a concentrarsi non più su quello che gli era precluso nella vita, ma su quanto avrebbe potuto ancora fare. Un anno dopo l’incidente, rientra in reparto.  Grazie alla sedia che un tecnico dell’officina ortopedica gli ha realizzato, riesce a rimanere eretto e muoversi sul tavolo operatorio senza limiti.

Marco ha fatto ancora di più. Potendo praticare solo il nuoto, ha trasformato questa sua passione in qualcosa di ancor maggiore impegno e così dopo aver stabilito il nuovo record italiano nei 100 misti di nuoto,  ha partecipato nel 2016 ai campionati Europei in Portogallo classificandosi al terzo posto e cogliendo così un risultato storico. Alle Paralimpiadi Brasiliane,  nella finalissima dei giochi di Rio de Janeiro. uno  straordinario 1’38”27 sfoderato dal “dottore”, vale la quarta piazza. Non si può definire questa una sconfitta. Certo c’è un po’ di  delusione per un risultato così vicino dal conquistarsi. Marco, però ha raggiunto un risultato storico per un uomo che ha saputo rimettersi in gioco. In ogni caso Marco, oltre ad essere un medico ortopedico è anche marito di Samanta, amica, confidente e grande sua sostenitrice e padre di due splendidi bambini,  Mattia e Lorenzo, altra energia per una persona inarrestabile. Ci vediamo alle prossime gare…Grande!

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