I servizi di tv a pagamento disponibili nel nostro paese, offrono l’accesso ad una vasta selezione di contenuti, offrendo spesso pacchetti specifici in base agli interessi di ogni cliente, ma sono proprio le principali pay tv al centro di una frode di ‘card sharing’ che ha portato ad una perdita di almeno 1 milione di euro nel corso degli ultimi anni.
La Guardia di Finanza di Trento, in collaborazione con altri reparti del Corpo, ha portato a termine un’operazione durata più di un anno, che si è tradotta in un totale di 92 provvedimenti tra perquisizioni, sequestri e denunce in tutta Italia.
La frode scoperta dalla Guardia di Finanza, vedeva protagonista quella che è stata descritta come una vera e propria associazione a delinquere formata da 9 elementi, che forniva a centinaia di clienti l’accesso, illegale, ai servizi offerti dalle principali pay tv, in particolare Mediaset Premium e Sky.
Ciò era possibile grazie ad una postazione informatica, scoperta ad Avezzano, che riusciva a decodificare i segnali audiovisivi e trasmetterli in streaming sul web, permettendo ai clienti di visualizzarli attraverso specifici decoder forniti dalla stessa organizzazione per fruire dei contenuti video in maniera illecita.
L’indagine ha portato a perquisizioni e sequestri in Trentino Alto Adige, Lazio, Abruzzo, Veneto e Calabria, e i 9 componenti dell’organizzazione sono stati denunciati, mentre sono stati segnalati 83 clienti che pagavano una sorta di abbonamento mensile per accedere al servizio e ricevere, in caso di necessità, completa assistenza telefonica, in remoto da PC e persino a domicilio.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.