Gli scontri tra Israele e la Striscia di Gaza si stanno intensificando sempre di più. Israele presenta piani per entrare a Gaza via terra.
Il conflitto tra Israele e i gruppi armati palestinesi della Striscia di Gaza che ha avuto inizio lunedì non sembra arrestarsi, anzi la situazione si aggrava sempre di più. Come si evince dalle parole del ministro della difesa Benny Gantz, il quale ha dichiarato che “Israele non è pronto per un cessate il fuoco”. E soprattutto, ha garantito che le operazioni continueranno finché la situazione non sarà “del tutto tranquillizzata”.
Era dalla guerra del 2014 tra Israele e gruppi armati palestinesi che non si assisteva ad un’escalation di violenze del genere.
Le operazioni e il bilancio delle vittime
Continuano i raid aerei israeliani verso il territorio della striscia di Gaza. Lo Stato ebraico attraverso le innumerevoli operazioni di questi giorni ha ucciso quattro comandanti militari e alcuni funzionari di Hamas. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che l’uccisione dei quattro capi militari di Hamas “è solo l’inizio. Infliggeremo loro colpi che nemmeno immaginano”, minacciando l’uso di “crescente forza”.
L’esercito israeliano riferisce che sono 1.500 i razzi lanciati dalla striscia di Gaza verso Israele dal momento in cui è iniziato il conflitto. Di questi circa l’85% è stato intercettato dal sistema di difesa israeliano “Iron Dome”.
Il bilancio delle vittime sulla striscia di Gaza è salito a 72 morti, di cui 17 bambini, mentre le vittime israeliane ammontano a 7.
Il piano per invadere la striscia di Gaza via terra
Hadai Zilberman, portavoce della Difesa israeliana, ha comunicato che il comando delle forze armate israeliane nella giornata di oggi esporrà al comando generale dell’esercito dello Stato ebraico un piano d’azione per procedere all’invasione della striscia di Gaza via terra. Il progetto dovrà poi essere approvato dalle autorità politiche. Nel frattempo, l’esercito al confine con la striscia è pronto per una possibile aggressione.
La posizione della comunità internazionale
A livello internazionale appare urgente il ripristino della situazione, ma le opinioni sono divergenti. La Germania per il momento è la sola ad appoggiare totalmente Israele.
Josep Borrell, capo della diplomazia dell’Unione Europea ha dichiarato: “La grave escalation in Israele e nei Territori palestinesi occupati, compreso il forte aumento della violenza dentro e intorno a Gaza deve cessare. L’Europa è sgomenta per il gran numero di morti e feriti civili, compresi i bambini. La priorità deve essere proteggere i civili”.
Anche la Cina si mostra profondamente preoccupata per la situazione, appellandosi a entrambe le parti per un cessate il fuoco, in modo particolare a Israele.
Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si è riunito con il fine di elaborare una dichiarazione congiunta, che non ha visto la luce a causa dell’opinione contraria degli Stati Uniti, principale alleato israeliano.
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