In occasione di NUTRENDO® 2018 si sono riuniti medici, professioni sanitarie, istituzioni, pazienti, industria e mondo dell’informazione per fare il punto sulla Nutrizione Clinica in Italia. Le opinioni di tutti gli stakeholders presenti appaiono sempre più convergere in un’unica voce che, mai come oggi univoca, lancia un allarme sulla condizione di malnutrizione in cui versa una percentuale crescente di popolazione fragile del nostro Paese. Si tratta di un problema sanitario che mette sempre più a rischio i pazienti e il sistema salute, e che nel tempo sta divenendo una vera e propria epidemia.
Fino al 50% dei pazienti in ospedale in Italia è a rischio di malnutrizione. Il mancato trattamento di questa condizione incide pesantemente sia sugli effetti delle cure che sul budget sanitario. Le alterazioni dello stato nutrizionale sono altamente prevalenti nei malati oncologici e la malnutrizione per difetto è considerata «malattia nella malattia».
Il primo Forum sulla nutrizione clinica NUTRENDO® è occasione per ricordare che il 9% dei pazienti è già malnutrito in prima visita oncologica, ovvero ancora prima di iniziare le terapie antitumorali. Il 43% è a rischio di malnutrizione. La malnutrizione è presente nel 39% circa dei pazienti in trattamento attivo (chemio e radio) . Studi hanno dimostrato che 1 paziente oncologico su 5 muore di malnutrizione prima che per la malattia. In una ricerca pubblicata sul Journal of Geriatric Oncology, su 143 pazienti con più di 70 anni, la malnutrizione è associata a un rischio di mortalità 2,6 volte più elevato.
In questo quadro, la supplementazione calorico-proteica eseguita con i supplementi nutrizionali orali, prodotti classificati come Alimenti a Fini Medici Speciali ha evidenziato, in pazienti con diversi tipi di tumore e trattati in diversi stadi di malattia, un miglioramento non solo del peso e dell’assunzione globale di proteine e calorie, ma anche dello stato clinico del paziente, della sua qualità di vita e della sua tolleranza all’esecuzione di cicli multipli di chemio e/o radioterapia.,
“E’ bene che i cittadini conoscano la differenza tra prodotti utilizzati nella Nutrizione Clinica e quelli utilizzati nell’alimentazione quotidiana comune. I prodotti denominati supplementi nutrizionali orali (ONS) sono Alimenti a fini medici speciali (AFMS) destinati alla prevenzione o al trattamento della malnutrizione calorico-proteica, indispensabili a correggere le alterazioni dovute a stati patologici – spiega la Dr.ssa Anna Paonessa, Responsabile del Settore Alimenti a fini medici speciali di AIIPA (Associazione Italiana Industrie prodotti Alimentari) – questi alimenti possono presentarsi in forma liquida, cremosa o in polvere quando destinati a soggetti ancora in grado di alimentarsi per la via orale naturale”.
Il trattamento nutrizionale è riconosciuto come un aspetto fondamentale della gestione globale del paziente. Alcuni passi verso l’effettiva presa di coscienza da parte della classe politica e delle istituzioni sono stati fatti attraverso l’approvazione, già un anno fa, in Conferenza Stato Regioni, delle Linee di indirizzo sui percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici.
“Nate per fornire indicazioni agli operatori sanitari sulle modalità di riduzione delle complicanze mediche conseguenti alla malnutrizione e per facilitare il recupero dello stato nutrizionale e della salute fisica, le linee guida rischiano di rimanere largamente inapplicate – afferma il Professor Maurizio Muscaritoli, Presidente SINuC – Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo – se le autorità preposte non vigileranno sulla loro applicazione con l’obiettivo di operare azioni correttive e allineare il trattamento nutrizionale, oggi scarsamente praticato, a quello indicato. Esiste, inoltre, l’urgente necessità di implementare percorsi assistenziali di Nutrizione Clinica per tutte le malattie riconosciute a forte impatto nutrizionale”.
L’applicazione della nutrizione clinica, oltre ad essere un intervento sanitario salvavita produce un consistente risparmio per il sistema sanitario nazionale. Basti pensare che in Europa si stimano 33 milioni di persone a rischio malnutrizione per un costo sociale di circa 120 miliardi di euro.
“Studi di farmaco-economia hanno stabilito che riconoscere e trattare in maniera adeguata la malnutrizione riduce i costi sanitari – conclude il Professor Maurizio Muscaritoli, Presidente SINuC – Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo – alcuni esempi per rendere l’idea: in chirurgia oncologica, anche utilizzando le formule più costose con immunonutrienti, si ottiene un risparmio di 1.250 euro a paziente, grazie alla riduzione delle complicanze e dei tempi di degenza. Ed esiste un’indicazione precisa al trattamento nutrizionale in neurologia nel 65% dei casi e in oncologia in almeno il 20%”.
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