La solidarietà non si ferma, e le campagne di volontariato per aiutare chi è senza dimora, chi vive in povertà, chi ha bisogno della spesa, chi non ha più assistenza domiciliare o chi si sta impegnando per integrarsi, rimangono. Le iniziative sono molteplici e non si sono frenate nemmeno di fronte all’emergenza coronavirus.
Ci sono poi quelli che hanno continuato “il giro”, nel corso del quale si distribuiscono pasti caldi in punti strategici della città. Eroi della strada che portano, pur restando a distanza di sicurezza, un pasto caldo e amicizia. Con guanti, mascherine e cibo imbustato vanno a riscaldare i cuori di chi non ha casa.
Le mense per i poveri continuano a lavorare, a Roma come a Genova, come nella maggior parte delle altre città. I tavoli sono più distanti e le misure da rispettare si sono moltiplicate, ma le persone hanno anche più fame e non si smette di servire.
Secondo Binario 95, cooperativa sociale molto attiva su Roma, le persone senza dimora nella Capitale sono 20mila. Come fanno i senzatetto a restare a casa? Alcuni dormitori hanno cambiato gli orari, per accogliere le persone anche durante il giorno, e restano aperti 24 ore u 24.
Alcune chiese, come la chiesa di San Callisto a Trastevere, dove restano 30 senza fissa dimora, sono state allestite a dormitorio per chi non ha una casa dove restare, e sarebbe esposto più di tutti a rischi. Proprio ora che al freddo, alla fame e alla solitudine si è aggiunto un pericolo ancora più difficile da sconfiggere, c’è bisogno di più volontari e sostenitori.
Le scuole della pace restano attive come possono, a distanza. Aiutano i bambini in difficoltà a fare i compiti, come al solito, ma questa volta con chiamate e videochiamate, videoconferenze e lettere. Allo stesso modo, online, continuano i corsi per stranieri che si impegnano a imparare l’italiano, come quelli della scuola Astalli a Roma. Insegnare richiede più sforzi da parte degli insegnanti e degli studenti, ma la passione e la voglia di integrarsi vince ogni ostacolo.
Si porta anche la spesa a domicilio agli anziani o a coloro che da soli non ce la fanno da soli. “La solitudine è la peggiore delle malattie, ma l’amicizia può curarla” dicono in un video i giovani della Comunità di Sant’Egidio. L’appello a chiunque sia da solo è di restare a casa, ma ancora di più di chiamare. Per questo, uno dei numeri che si possono contattare è lo 0108987469.
Da ieri ha anche aperto un telefono solidale: 068992299. Non è un servizio per chi ha sintomi da coronavirus, ma per persone fragili che hanno bisogno di cure mediche diverse (verranno messi in contatto con specialisti) o che presentano qualsiasi altra necessità o fragilità. La linea è attiva dalle 9 alle 14 la mattina e dalle 15 alle 19 nel pomeriggio, anche la domenica.
C’è la possibilità di chiamare gli anziani che si trovano nelle case di riposo senza una famiglia, raccontare le nostre storie e ascoltare le loro, per vincere la solitudine. “Solidali si, solitari no” è il nome di una delle tante campagne. Come possiamo aiutare?
Adottando un anziano in difficoltà: vi è una lista di anziani che vivono soli in casa, ciascuno di loro viene affidato ad una persona che lo chiama una volta ogni due giorni e poi scrive un breve rapporto sulla sua situazione.
Facendo gli auguri di compleanno: ogni giorno ci sarà una lista di anziani (circa 15-20 al giorno) che compiono gli anni. Verranno chiamati per fare gli auguri e con l’occasione chiedere se hanno difficoltà.
Segnalati scrivendo alla mail gxp.restiamouniti@gmail.com
Oppure si può donare, che siano telefoni, vestiti, coperte, gel igienizzanti, mascherine, o un contributo in denaro per sostenere le iniziative.
Per queste iniziative il contatto e il rapporto con l’altro rappresenta la linfa vitale. Anche se la presenza telefonica a volte non può sostituire quella fisica, certamente allieta il cuore.
Le pagine di alcune associazioni:
Sant’Egidio: https://www.santegidio.org/
Croce Rossa: https://www.cri.it/home
Binario 95: https://www.binario95.it/
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