Nel mondo dei giornali, con una notizia anonima presso la redazione di un noto giornale tedesco è nato il caso Panama. I papers non sono altro che i registri digitalizzati di 40 anni di “Paradisi Fiscali” nati per clienti facoltosi che avevano necessità di esportare all’estero gli enormi patrimoni lontano dalle tasse del proprio paese d’origine. Questa serie di documenti ha innescato una ricaduta in tutti i giornali d’occidente. Le notizie dal 2014 si sono diffuse velocemente anche se riservatamente in tutto il Vecchio Continente e Oltreoceano.
Adesso queste notizie, un tempo riservate, con nomi e importo dei capitali stanno emergendo, tutte insieme e per quanto i potenti stiano cercando di arginare la notizia, la portata è così estesa, che una volta accertate le fonti e la veridicità dei contenuti, sarà difficile contestarne l’autenticità.
I Panama Papers rivelano dei leader politici, attori, industriali, imprenditori che hanno sfruttato società off shore per far migrare i risparmiucoli accumulati illegalmente, perchè non dichiarati. Nel corso delle indagini sono state evidenziate e accertate che alcune delle società di comodo potrebbero essere state utilizzate per scopi illegali, tra cui la frode, il traffico di droga, ma sopratutto l’evasione fiscale. Personalità politiche di altissimo leveraggio, o loro parenti e collaboratori, sono già stati coinvolti. Per una volta il fenomeno non è solo italiano. Da sempre ci siamo contraddistinti per le nostre ruberie e tangenti, oltre che i falsi ideologici e le varie corruttibilità a tutti i livelli. Stavolta è andata diversamente.
Dalla Cina, alla Russia, passando per l’Islanda, fino in Ucraina, per poi tornare attraverso l’Arabia Saudita per poi tornare in Gran Bretagna, politici, personalità del mondo dello spettacolo, dello sport in molti campi e a tutti i livelli, ci sarebbero coinvolgimenti. Le indagini si stanno espandendo in tutto il Mondo e c’è la collaborazione di molte autorità internazionali. Riuscire a decifrare il contenuto di circa 11.5 milioni di pagine non è lavoro di poco conto.
Il Progetto Prometeo coinvolge numerose testate giornalistiche che condividono fonti e notizie. Il lavoro si svolge e si è andato evolvendo nel corso degli ultimi due anni fino alla esplosione della prima domenica di Aprile.
In Italia tutto questo scandalo ha avuto una portata relativa. A parte il settimanale L’Espresso, altre testate e riviste anche di politica sembra non se ne curino troppo, minimizzando e annunciandone gli esiti solo di coloro coinvolte fuori dall’italia. La situazione è di ben altro spessore, ma qui, al solto siamo bravi a insabbiare. In Italia più di 800 persone sembrerebbero avere le mani in pasta. Gente dello spettacolo, di cultura, di politica, imprenditori, cantanti e sportivi. Il nome più altisonante è stato quello dell’ex presidente Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, Barbara d’Urso, Silvio Berlusconi, Jarno Trulli, Carlo Verdone, lo stilista Valentino, Flavio Briatore,
Lista completa dei primi 200 italiani coinvolti, nomi noti, meno noti. Molte “solite Facce”, coinvolte sempre e comunque negli scandali che riguardano il Belpaese, alcuni impresentabili, che però stanno sempre e comunque al Centro dell’attenzione con qualche Milione di Euro all’Estero:
(Fonte Erspresso)
Aldilà di tutto però rimane la domanda, su come abbiano fatto a portare somme così ingenti all’Estero senza che nessuno se ne accorgesse. Forse gli organi preposti, dovrebbero rivedere i protocolli su verifiche e controlli preventivi. Forse invece di continuare ad attingere le tasse da chi le paga in busta paga o nella pensione, si dovrebbe colpire i veri (grandi e potenti) evasori, gli stessi (talvolta) che dovrebbero tutelarci. Insomma, chi incassa senza dichiarare, che ricicla denaro portandolo fuori, sporco e ripulendolo, per poi reinvestirlo pulito, i nomi ci sono, ma tutto questo sarebbe potuto esser fatto a prescindere dai Panama Papers……ma tanto, tutto questo non si dice e non si fa.
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