Quanti di voi lo sapevano? Io fino a poco tempo fa non me lo immaginavo proprio. Passavo per quell’altipiano senza neppure pensare che un tempo, quelle terre piane, belle e rigogliose fossero state un lago. Il Lago del Fucino , terzo Lago d’Italia, che si estendeva per 155 kmq.
Fu prosciugato ed adattato all’agricoltura nella seconda metà del XIX secolo. L’idea di prosciugare il Lago era nata sin dall’antichità. In quelle zone si cercavano terre piane e soleggiate ove poter coltivare prodotti che nelle montagne limitrofe non sarebbero potuti crescere.
Gli antichi romani volevano farne il Granaio di Roma. Già Giulio Cesare prima, e Claudio poi misero in piedi progetti per riuscire nell’impresa. Tecnicamente, il Fucino aveva il solo fiume Giovenco a riempire il bacino, più una serie di piccoli affluenti che creati nelle montagne andavano ad addizionarsi all’acqua in esso presente. L’opera di Claudio, malgrado il canale creato non riuscì per una serie di frane che si susseguirono, anche poco prima dell’inaugurazione. Lo svuotamento poi si attuò regalando alla popolazione terre fertili per molto tempo. Ci furono poi terremoti smottamenti e l’opera dell’uomo fu annullata dalla natura che si riprese i propri spazi. L’imperatore Adriano tornò a occuparsi del lago e intervenne per ripristinare le terre che erano utili per le coltivazioni che portavano il cibo alla Capitale. Poi nuovi terremoti guerre e mancanza di fondi per la manutenzione, portarono nuovamente alla creazione del Lago.
Insomma il Lago sembrava destinato a rimanere lì. In effetti passarono diversi secoli prima che qualcuno riprese in mano il progetto. Si doveva arrivare all’epoca in cui i terreni valevano soldi, e gli interessi economici smuovevano capitali, terre e persone. Alessndro Torlonia, noto anche per essere banchiere aveva i soldi per finanziare e concludere l’opera (avendone il proprio tornaconto). Si servì dei migliori ingegneri (svizzero il primo). Iniziati nel 1855 terminarono nel 1878. L’opera fu compiuta, con ingenti spese e sforzi. Sembrava cosa facile, da un punto di vista strettamente tecnico, svuotare un bacino con dei canali. Ma poi la realizzazione incontrò sempre notevoli difficoltà pratiche.
Si partì dal progetto di Claudio restaurandolo ed ampliandolo di nuovi canali. Venne creata una società Anonima napoletana costituita da tanti soci e banche che finanziarono il progetto. Lo stesso Alessandro Torlonia incontrò finanziaramente non poche difficoltà nel supportare tale opera. Il compenso era naturalmente in parte costituito dalle stesse terre bonificate.
Dalla bonifica delle terre iniziarono le coltivazioni: le terre erano giovani e fertili. Lo sono ancora oggi. E’ una terra giovane, generosa, con umidità costante, ricca di humus grazie alla sostanza organica che nel corso dei secoli si è continuamente depositata sul fondo del lago. La terra anche se bonificata regala ancora un giusto mix di calore e composizione argillosa e falde acquifere sottostanti favoriscono l’attività agricola per cereali, patata, bietola e ortaggi in genere.
Dal punto di vista sociale il mutato paesaggio e le tante terre emerse non crearono pochi problemi, vere e proprie guerre dei poveri. Paesi di pescatori che si dovettero riconvertire, gente che dovette migrare e però al contempo gente che arrivò a colonizzare le terre dei Torlonia. Alessandro Torlonia ovviamente aveva investito tanto su quell’operazione e pretese ed ottenne tanto. Passò il tempo, I^ Guerra Mondiale e poi ancora la II^. Ci furono guerre e morti anche tra la gente dei luoghi. Ci furono malattie, ma poi lo Stato finalmente intervenne dopo la seconda guerra Mondiale. Venne costituito l’Ente Fucino e quindi Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo (ARSSA). A seguito dell’eccidio di Celano arrivò l‘espropriazione terriera fatta ai danni dei Torlonia, gli appezzamenti iniziali furono aggregati in 10.000 unità. Ciò permise un miglioramento ed aumento della produttività per agricoltura ed allevamento.
La storia del Lago è però lunga e piena di eventi e storie. Oggi volevo solo raccontarvi della sua esistenza. Tendiamo a dimenticare molto della nostra storia. Nel video che segue ci sono molte altre vicende che riguardano le terre dei Marsi, dei Luoghi e degli uomini che in queste terre sono vissuti e morti, e dei quali – a quanto pare – la storia non ha donato loro molto spazio.
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