Se ne parla poco, può sembrare un concetto poco attuale visto ciò che ci racconta la cronaca. Il mondo è marcio è vero e troppo spesso si sentono storie orrende che riguardano la violenza subita da donne e ancor peggio da coloro che non si possono difendere. Un mondo malato e agonizzante nel proprio “gusto”, nel proprio piacere, di fatto effimero. Ci siamo socialmente evoluti, ma nei fatti le brutalità, le sevizie e le violenze portano ancora il tratto dei tempi passati. Si ripropongono ciclicamente e taluni – cinicamente – additano, giudicano o ancor peggio giustificano. E’ cronaca di ieri della mamma che ha ucciso il violentatore della figlia di soli sei anni. Una tragedia nella tragedia. La bimba, nel suo dolore che l’ha segnata, non potrà avere neppure l’appoggio di chi ha trovato nella violenza la propria vendetta (senza pensare ahimè alle conseguenze).
Ci sono, nemmeno troppo lontano, anche nel mondo che crediamo di conoscere altre violenze. Se ne parla sempre poco. L’uomo è sempre visto quale carnefice (di fatto lo è nel 95% dei casi). Sono verità nascoste che non si raccontano. Situazioni di vera violenza fisica portate a segno per ritorsioni, per appagamenti anche sessuali, per ricatti.
Sono violenze perpetrate da donne su uomini, non deboli, ma in condizione di doverle subire. Sono in numero maggiore di quanto ci si aspetterebbe. E cosa, che per la nostra educazione, per il modo di vivere un certo aspetto del gioco dell’amore e del sesso, non ci si aspetterebbe, ci sono uomini vittime di violenza sessuale da parte delle donne.
Le modalità di coercizione sono di diversa natura. C’è uno studio dell’Università di Lancaster, che ne mette in evidenza – per la prima volta – tecniche e modalità in cui si manifestano. Un esercizio di forza che le donne usano per costringere un uomo a fare sesso con loro.
Spesso si tratta di ricatti, conseguenti una scappatella (per gli uomini sposati). Mettere in giro le voci, o raccontare tutto alla moglie del malcapitato è un’espediente che funziona.
C’è la violenza fisica, che potrebbe sembrare una rivincita di coloro che da sempre vittime, riescono ma con l’ausilio di armi o attrezzature a strappare sesso sotto minaccia.
C’è poi la somministrazione di allucinogeni, droghe e tutto ciò possa portare il malcapitato ad uno stato, non d’incoscienza, ma con una capacità cognitiva piuttosto limitata.
Ora i dati analizzati, per quanto sembrerebbero di poca rilevanza scientifica, mettono in luce un fenomeno sempre tralasciato. Sono tante le situazioni di coercizione subita dagli uomini giornalmente. Seppure infinitesimali rispetto agli abusi perpetrati nei secoli dai maschi sulle femmine, in un’epoca di stravolgimenti socio-culturali, accadono di questi abusi.
Sorgono forti altre problematiche poi, di ascolto, assistenza, riconoscimento del danno. Tratti di una società che non dava peso a questo, si trova di fronte ad un nuovo fenomeno dovuto ai nuovi costumi, ai messaggi trasmessi dalla Tv, dai media in genere. Una donna vendicativa e anche violenta- se necessario – può diventare, ove si trovi terreno fertile, una carnefice capace di atti e soprusi un tempo neppure pensabili. Il mondo sta cambiando. Le donne dolci e piene di attenzioni, apprensive lasciano spazio a modelli androgini, autonome e vendicative.
Potrebbe essere il sorgere di una nuova Era. Magari attraverso il male potrebbe essere riconosciuto maggiore rispetto per tutti. Il messaggio alla massa potrebbe arrivare forte a tutela delle donne. Oggi però non ci dimentichiamo di coloro – stavolta i maschietti – che subiscono i ricatti, le violenze. Questo è male a prescindere dal Genere.
Di tutt’altra portata è invece la denuncia degli uomini in ordine agli abusi sessuali in generale. Abusi perpetrati all’interno della scuola, palestre, università, lavoro. Sono in costante aumento, anche in percentuali maggiori rispetto alle donne. Violenze spesso di natura sessuale, ma questa è tutta un’altra storia… e la riaffronteremo.
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