Erano gli anni ottanta, poco più che ragazzini facevamo lunghe passeggiate sulla spiaggia, allontanandoci dal luogo di villeggiatura per raggiungere i posti più isolati, dove, dietro le dune prendevano il sole senza il reggiseno giovani donne. Negli anni novanta bastava rimanere al proprio stabilimento, sui lettini, in riva al mare, dentro l’acqua: il seno era diventato parte del paesaggio e le scene di cui si poteva beneficiare variavano dal bello al terrificante.
Anche le donne che andavano dietro le dune molti anni prima, continuavano infatti, consolidatasi la moda, a mostrarsi. Purtroppo l’inesorabile passar del tempo aveva lasciato il segno e fatto scendere tutto ciò che era un tempo un orgoglio. Alcuni anni fa, a giugno, avendo la possibilità di trascorrere alcuni giorni in Sardegna, c’era l’arrivo delle modelle che si dovevano preparare per le sfilate estive. In quel caso diventava terrificante poter solo vedere… e anche da lontano. Non è che mi sto identificando quale guardone incallito, ma i vent’anni degli anni novanta, erano un ribbollir di istinti e fermenti che purtroppo non trovavano manifestazione pratica, ma solo visiva. In quelle occasioni, la bellezza era sfacciatamente mostrata e stavamo spesso con “le schiene bruciate dal sole” a fine giornata. Le vacanze a Ischia poi, dove le ragazze – principalmente tedesche – davano sfoggio a corpi palestrati e statuari ha infine fatto esplodere i maschi latini che erano in noi, e finalmente a tanta bellezza ha corrisposto un riconoscimento e sinallagmatico insegnamento e un certo appagamento, calma e normalità…
Gli anni a seguire, ci hanno proposto bikini sempre più stringati, dai triangoli, a quelli a fascia, con slip sempre più ridotti fino ai perizoma e l’immancabile brasiliano… Reggiseni imbottiti, e culotte, poi ancora disegni e forme sempre più ridotte, che hanno innescato altre mode che hanno portato ad inevitabili deforestazioni…
Anche qui lo scempio è stato tanto e greve. Dalle bagnine di Baywatch, ci trovavamo sulle spiagge sederoni con fili interdentali e topless improponibili.
L’avanzar dei seni rifatti poi, ha coinciso con la nostra maturità, e convinzione che è meglio tutto ciò che naturalmente cambia ma è vivo.
In spiagga alla cellulite e panze, si sono aggiunti i topless a budino, anche sdraiate le tette rimanevano su.
Per fortuna – a deliziar gli occhi dei maschietti – c’era sempre qualcosa di bello da scorgere, magari più nascosto, in disparte, con un certo contegno (quasi a non volesi mischiar con tanta sciatteria). Belle ma riservate, non più ostentate, ma quale stile personale. In barca sui pedalò, oppure anche in spiaggia ma da una parte. Stava cambiando la moda e lo stile.
Aggiungerei una parte seria all’articolo riguardante la presa di coscienza, di quanto il sole possa procurare danni alle spugne e ai capezzoli oltre al fatto che la pelle lì è più delicata perché normalmente meno esposta anche nella vita quotidiana e più facilmente deteriorabile. I segni del sole, così come si evidenziano sul viso – quando eccessivi – lasciano la traccia sul seno ancor più facilmente. Senza voler neppure accennare a melanomi e altre cose terribili.
Comunque, tutte le tette degli anni ottanta e novanta (pubblicizzate anche dal cinepanettone del tempo che ce le sbattevano in faccia di continuo, da Carmen Russo, Edwige Fenech, Eleonora Giorgi, Ornella Muti, Gloria Guida), avevano lasciato uno strascico nelle nostre vite, nei nostri costumi, nel legittimare la libertà delle donne a mostrarsi e rivendicare il diritto a scegliere come porsi in città con le minigonne, con le camicette sempre più trasparenti, ma anche al mare, senza quel fastidioso capo di abbigliamento che proprio in questi giorni festeggia il compleanno, (quando Ursula Andress nel film 007 lo indossò la prima volta).
Come tutte le mode, bene o male passano, grazie all’invecchiamento, alla panza, ai figli e i pensieri un po’ più seri, le passeggiate hanno lasciato il posto ai castelli di sabbia, però non ho potuto non notare che l’attenzione della moda (dalla mia bassa e privilegiata posizione di edificatore di castelli) si è spostata più in basso. I reggiseni ora sono molto più evidenti, contenitivi e pure chi ha un prima misura è ora prorompente (senza chirurgia). Ma sui sederi, le forme dei vari perizoma sono ora molto differenti con la moda Brasiliana che è sempre più in voga.
Anche qui dalla pubblicità del Martini Bianco col quel famoso movimento ondulatorio sulla banchina mentre il filo accorciava il vestito, siamo passati allo Spritz in spiaggia con vari movimenti mentre si gioca a Beach volley.
Continuo a costruir castelli che è meglio…
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