Le relazioni affettive… quelle sconosciute! Quando è meglio avere un supporto

Le relazioni affettive costituiscono uno degli aspetti più complessi e rilevanti dell’esperienza umana ed è proprio questa intrinseca complessità a rendere i rapporti terreno fertile per conflitti, incomprensioni e sofferenze. Dai legami familiari più intimi, spesso caratterizzati da tensioni generazionali, alle relazioni amorose, dove la perdita di fiducia o le difficoltà comunicative possono innescare conflitti, ogni dinamica comporta un impatto emotivo che può portare a conseguenze che possono incidere profondamente sul benessere psicologico individuale, influenzando sia la capacità di instaurare e mantenere relazioni durature e appaganti, sia la salute mentale del singolo.

Per approfondire il tema, l’Osservatorio Unobravo, nella sua analisi sul benessere relazionale, ha esaminato nel dettaglio le motivazioni che spingono gli italiani a cercare il supporto di un terapeuta per problematiche affettive, in particolare nell’ambito della terapia di coppia. Lo studio offre inoltre una panoramica di coloro che scelgono di intraprendere questo percorso terapeutico, analizzando sia le variabili demografiche che quelle geografiche, al fine di fornire uno spaccato su come i bisogni e le problematiche relazionali varino in funzione di età, genere e provenienza geografica.

Supporto psicologico per problemi relazionali: il 66,5% delle richieste arrivano dalle donne, più di 9 su 10 hanno meno di 45 anni

L’analisi dei dati raccolti dall’Osservatorio Unobravo rivela una significativa disparità di genere nelle richieste di sostegno terapeutico per problematiche connesse al mondo delle relazioni interpersonali: la maggior parte arriva infatti dall’universo femminile, che rappresenta il 66,5% del totale. In particolare, a cercare l’aiuto di un professionista sono soprattutto donne di età compresa tra i 30 e i 44 anni (46,1%), seguite dalle under 30 (45,4%). Anche tra gli uomini (33,5%), le due fasce d’età sono le più rappresentate, rispettivamente con il 51,7% e il 39,1%.

L’analisi geografica dei dati raccolti da Unobravo rivela una concentrazione significativa delle richieste di supporto psicologico legato a tematiche relazionali nelle regioni del Nord Italia. In particolare, la Lombardia si distingue come la regione con il più alto tasso di richieste, registrando il 26,4% del totale. Seguono il Lazio (10,9%), l’Emilia-Romagna (9,4%), il Veneto (8,9%) e il Piemonte (8,2%).

L’indagine evidenzia inoltre come le difficoltà all’interno delle relazioni di coppia siano la principale motivazione che spinge gli italiani a cercare aiuto, tra chi dichiara di affrontare criticità all’interno del rapporto di coppia (32,5%) e chi riferisce di vivere un malessere legato alla fine di una relazione (13,6%). Tra le principali preoccupazioni anche quelle legate ai rapporti familiari, con il 23,3% degli utenti che si trova ad affrontare conflitti intergenerazionali, incomprensioni o tensioni dovute alla gestione della quotidianità.

Terapia di coppia: come cambiano le motivazioni a seconda di genere ed età

La terapia di coppia, soprattutto quando le difficoltà diventano persistenti e difficili da gestire autonomamente, rappresenta una risorsa essenziale per affrontare i numerosi problemi che possono sorgere all’interno di una relazione, dall’infedeltà allo stress legato alla nascita di un figlio, alla perdita del lavoro o a problemi di salute.

A livello nazionale, secondo i dati analizzati da Unobravo, la principale motivazione che porta le coppie italiane a ricercare aiuto è la volontà di migliorare il rapporto (55,4%), dimostrando come molti considerino la terapia non solo una soluzione ai conflitti, ma anche uno strumento di prevenzione e rafforzamento del legame. Seguono il bisogno di affrontare un tradimento (10,2%), le interferenze delle famiglie d’origine (9,4%), la gestione dei figli (7,1%), un aspetto che spesso richiede un lavoro di coordinamento e comunicazione tra i partner, e il desiderio di separarsi o divorziare (6,6%).

Interessanti le differenze che emergono tra uomini e donne. Mentre entrambi i generi condividono come principale priorità il miglioramento del rapporto (per entrambi le richieste rappresentano il 55% del totale), gli uomini riportano con maggiore frequenza il bisogno di trovare degli strumenti per affrontare il tradimento (11,9%), mentre per la controparte femminile la questione è meno urgente (8,8%). Le donne, al contrario, manifestano la necessità più marcata di reperire dei mezzi per limitare le ingerenze familiari (9,9%).

Le motivazioni che portano alla terapia di coppia variano significativamente anche in base all’etàTra i 30 e i 44 anni, il tema della separazione o del divorzio emerge come la principale preoccupazione (il 78,4% del totale delle richieste di supporto psicologico per questa motivazione proviene proprio da partner appartenenti a questa fascia di età). Per le coppie più giovani, sotto i 30 anni, è invece l’influenza delle famiglie d’origine a rappresentare il problema predominante (22,4%), riflettendo la complessità del processo di emancipazione e costruzione di un’identità di coppia autonoma. Al contrario, per le coppie over 45, l’attenzione si sposta verso la gestione dei figli: il 23,17% di chi richiede questo tipo di supporto ha infatti tra i 45 e i 60 anni, mentre il 2,44% è over 60.

I problemi di coppia nelle regioni italiane

Nelle cinque regioni con il maggior numero di domande per l’avvio di un percorso di terapia di coppia — Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte —, la motivazione principale rispecchia la tendenza nazionale, con percentuali di richieste per un supporto nel miglioramento del rapporto sempre superiori al 54%. Tuttavia, analizzando le altre necessità, emergono alcune peculiarità regionali.

In Piemonte, la gestione del tradimento rappresenta una delle preoccupazioni più significative (14%, circa 5 punti percentuali in più rispetto alla Lombardia), così come in Veneto (11,3%). Allo stesso tempo, l’Emilia-Romagna si distingue per avere la percentuale più alta di richieste legate a separazione o divorzio (8,5%), mentre la più bassa si registra in Veneto (5,4%). Infine, nel Lazio si registra la percentuale più alta di coloro che chiedono sostegno per la gestione di una malattia (7,4%).

“La terapia di coppia rappresenta un percorso terapeutico essenziale per i partner che desiderano affrontare insieme le difficoltà relazionali o migliorare la qualità del loro rapporto. A differenza della terapia individuale, che si focalizza sui bisogni e le esperienze del singolo, un percorso di coppia pone l’accento sull’interazione tra i due individui, analizzando le dinamiche che si sono sviluppate nel corso del tempo, osservando le modalità comunicative e i comportamenti che caratterizzano la coppia e affrontando le problematiche direttamente nel contesto della relazione stessa”, spiega la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director di Unobravo“Durante il percorso, il ruolo dei terapeuti è anche quello di supportare la coppia nello sviluppo di abilità comunicative più efficaci, come l’espressione assertiva dei bisogni e l’ascolto attivo. Creando uno spazio sicuro e protetto, la terapia permette ai partner di esplorare le proprie emozioni e dinamiche, aiutandoli a superare le difficoltà, a rafforzare la comunicazione e, infine, a costruire una relazione più soddisfacente, per entrambi”.

L’Osservatorio Unobravo nella sua analisi sul benessere relazionale in Italia, con l’approfondimento per regioni, può essere consultato a questo link:
https://www.unobravo.com/dati/terapia-di-coppia-le-statistiche-in-italia

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