Liliana Segre, Passa la mozione della senatrice a vita tra applausi e astensioni

Liliana Segre, senatrice a vita e monumento umano alla memoria della Shoah, vince l’ennesima battaglia della sua vita portando in Senato una mozione per istituire una Commissione straordinaria contro odio, razzismo e antisemitismo. Lei, inesperta di politica ma a servizio dello stato si aspettava maggiore compattezza da parte dei senatori, proprio perché la mozione, ci permettiamo di dirlo, non aveva nulla a che fare con la politica e con gli schieramenti che attualmente la contraddistinguono. L’attuale centrodestra composto da Forza Italia, Lega e Fratelli D’Italia, non ha dimostrato agli Italiani compattezza su un argomento delicato e che andrebbe appoggiato aldilà dei propri ideali politici.

MOZIONE SEGRE PASSA CON 151 SI E 98 ASTENUTI

Come riportato da AdnKronos, i leader dei partiti astenuti hanno voluto chiarire le loro posizioni dopo i duri attacchi da parte degli esponenti del Partito Democratico, che hanno definito l’astensione un atto che vede il centrodestra sempre più estremista e a guida sovranista. Così l’ex  vice-premier Matteo Salvini ha commentato i risultati della Mozione Segre: “Siamo contro il razzismo, la violenza, l’odio e l’antisemitismo senza se e senza ma. Non vorremmo che però qualcuno a sinistra spacciasse per razzismo quella che per noi è una convinzione, un diritto, ovvero il ‘prima gli italiani’. Siamo al fianco di chi vuole combattere pacificamente idee fuori dal mondo però non vogliamo bavagli, non vogliamo uno Stato di polizia che ci riporti a Orwell”. Mentre per Fratelli D’Italia la “Mozione Segre” è stata ribattezzata “Mozione Boldrini“.

MARA CARFAGNA PRENDE LE DISTANZE: “LA MIA FORZA ITALIA AVREBBE VOTATO A FAVORE”

Non mancano i dissensi però negli stessi partiti politici che non hanno espresso il loro voto in aula. Infatti, l’ex ministro Mara Carfagna ha duramente attaccato il proprio partito per non aver votato a favore della mozione. Con lei un gruppo di otto senatori di Forza Italia composto da Andrea Cangini, Andrea Causin, Barbara Masini, Laura Stabile, Sandra Lonardo, Massimo Mallegni, Franco Dal Mas e Roberto Berardi, ha scritto una nota per rimarcare in un certo senso quello che dal Partito Democratico veniva fatto notare agli italiani e cioè che “al Senato è stata persa un’occasione, con il nostro voto di astensione per ribadire la nostra vocazione autenticamente liberale, che ci consente di coniugare, la difesa della libertà di espressione con i limiti che doverosamente la legge prevede per l’incitamento all’odio, alle discriminazioni razziali, religiose e di genere. Siamo e rimaniamo contrari ai reati di opinione, ma allo stesso tempo siamo preoccupati per il linguaggio d’odio che spesso abita la società e i social media, dove sono i giovani e giovanissimi a trovarsi di fronte a quello che rischia sempre di più di diventare la normalità. Su un tema del genere era forse più saggio non rappresentare un Parlamento diviso in schieramenti politici contrapposti”.

APPLAUSI PER LA SENATRICE SEGRE DAI 151 FAVOREVOLI

Se da una parte si creano polemiche per quanto concerne il lavoro della commissione, dall’altra c’è grande emozione e vicinanza a Liliana Segre. A dimostrare ciò il lungo e caloroso applauso dei 151 senatori a favore della mozione per la senatrice a vita, che nonostante l’età non ha lasciato l’aula né durante gli interventi, né durante la votazione. La stessa ha più volte dichiarato che una votazione senza la sua presenza non sarebbe stata credibile, mettendo in mostra ancora una volta valori e principi di una donna forte nonostante tutto il male subito. Possiamo quindi affermare che malgrado le polemiche dall’altra parte dello schieramento, come detto dalla presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni: “il Senato ha oggi dato un importante segnale a tutta la società italiana”, un segnale di memoria e di civiltà.

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