I recenti dati Istat hanno rilevato un record importante per la povertà assoluta in Italia. Nel 2020 la povertà assoluta è cresciuta in modo preoccupante, fino a registrare il più alto valore dal 2005. Nel 2020, anno segnato dalla pandemia, più di 2 milioni di famiglie e più di 5 milioni di individui si sono trovati in una condizione di povertà assoluta. L’incremento della povertà assoluta è dimostrato da una contrazione notevole dei consumi delle famiglie italiane. L’Istat ha registrato, infatti, che le spese medie per beni e servizi sono tornate ai livelli del 2000, con la sola eccezione delle spese alimentari, che si mantengono costanti. «I numeri forniti dall’Istat sono peggiori di qualsiasi previsione e attestano come in Italia si registri una nuova popolazione di poveri» ha dichiarato Carlo Rienzi, presidente del Codacons, Carlo Rienzi.
Il Nord riporta un peggioramento più importante rispetto al Sud. La povertà assoluta nelle regioni settentrionali è passata dal 6,8% al 9,3%, con oltre 2 milioni 500mila persone in povertà assoluta, rispetto ai 2 milioni259mila del Mezzogiorno.
Facendo riferimento alle classi di età, la povertà assoluta registra cifre più significative tra i giovani, soprattutto nella fascia d’età tra i 18 e i 34 anni, dove raggiunge l’11,3%; per la classe d’età 35-64 anni si attesta intorno al 9,2%, al contrario presenta percentuali basse per la fascia superiore ai 65 anni. La povertà ha colpito notevolmente anche bambini e ragazzi, con una percentuale di povertà assoluta del 13,5% per questa fascia d’età e, di conseguenza, con un significativo peggioramento delle condizioni di vita dei minori. Le famiglie in povertà assoluta sono nel 71,7% dei casi famiglie italiane (oltre 1 milione e 400mila) e per il 28,3% famiglie con stranieri (oltre 568mila).
Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa dell’organizzazione Save the Children ha commentato i dati sulla povertà assoluta, con riferimento soprattutto alla condizione dei bambini: «I dati resi noti dall’Istat segnalano un gravissimo aumento del numero di bambini in povertà assoluta, il numero più alto mai registrato nella serie storica dal 2005. Questi numeri confermano l’allarme lanciato qualche giorno fa: nel nostro Paese sono proprio i più piccoli a subire, rispetto a tutte le altre fasce di età, gli effetti più devastanti della crisi economica prodotta dalla pandemia».
Il rapporto Istat riporta anche forti diseguaglianze nel sistema educativo. Nonostante si siano registrati miglioramenti negli ultimi anni, il grado di istruzione dipende ancora fortemente dall’estrazione sociale, dalla situazione socio-economica e dall’area in cui ci si trova. Dati importanti, proprio perché l’istruzione costituisce un “fattore protettivo” di fronte al rischio di povertà. Da qui la necessità di migliorare le risorse educative ed estenderle a tutte le aree del paese e a tutte le classi sociali.
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