L’UE come risposta al Coronavirus

La sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, Belgio.

Il Presidente del Parlamento Europeo, il fiorentino David Sassoli, interviene sul tema più discusso delle ultime settimane: il Coronavirus. Il politico italiano ribadisce come la gestione di questa emergenza possa, anzi debba, essere affrontata dall’Unione Europea, in quanto l’impatto che questa Istituzione è in grado di determinare è certamente superiore e più efficace rispetto a quello che i singoli Stati membri possono generare individualmente.
Sassoli continua affermando che se è vero da una parte che la Sanità e tutti gli ambiti ad essa collegata non fanno parte delle materie affidate all’Unione Europea, è però altrettanto vero che se i paesi decidessero di affidare questa sfida globale all’UE, allora quest’ultima potrebbe certamente scendere in campo e coordinare gli interventi e le misure di soccorso.

Tra queste ovviamente rientrano gli aiuti economici, prospettandosi al momento fondamentale lo stanziamento di fondi europei volti a sostenere le ingenti spese che i paesi stanno affrontando ultimamente allo scopo di prevenire la diffusione del virus e curare le persone già contagiate.

Inoltre, le economie europee (e mondiali in generale) stanno subendo enormi perdite economiche a causa delle forti e repentine riduzioni degli introiti provenienti da settori fondamentali quali il turismo, il commercio e la produzione.

Pertanto, per ragioni sia politiche che economiche, il Presidente Sassoli ci tiene a precisare quanto sia inutile e addirittura controproducente porre delle limitazioni allo spazio Schengen, dal momento che un provvedimento del genere andrebbe semplicemente ad accentuare le già di per sé grosse difficoltà incontrate dai Governi.

Al contrario, ciò che una situazione come questa richiede consiste nel programmare ed attuare piani di intervento standardizzati e comuni a tutti gli Stati membri, in modo tale da armonizzare le procedure di mobilità e trasferimento delle persone all’interno dell’UE.

Questa proposta appare tanto una risposta, nemmeno troppo indiretta, a quegli esponenti della politica nazionalista ed antieuropeista che stanno cogliendo al balzo l’occasione servitagli dalla vicenda del Coronavirus per puntare il dito contro l’eccessivo permessivismo con cui i Governi di Sinistra garantiscono il libero ingresso nei propri confini.

Un ulteriore ambito in cui l’Unione Europea può rivelarsi molto utile alla causa in questione è, ancora secondo Sassoli, la ricerca. Il progresso scientifico è infatti uno degli scopi che le Istituzioni europee mirano a conseguire, e la sfida del virus è sicuramente un’ottima opportunità per mettere alla prova le abilità acquisite in questo campo.

Per concludere, a seguito dei focolai di Coronavirus sviluppatisi negli ultimi giorni nella zone settentrionali dell’Italia, il Governo italiano sta ricevendo numerose accuse di superficialità riguardo alle modalità con cui questo problema è stato affrontato. Sassoli invece ritiene che l’Italia sia stata e continui ad essere un esempio nel trattare i rischi correlati a questa potenziale epidemia, in quanto il nostro paese si è impegnato sin dall’inizio ad impiegare le proprie risorse per limitare al massimo i casi di contagio, sottolineando ancora una volta come l’Italia sia una nazione all’avanguardia nell’ambito della Sanità e della salute.

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