Un ragazzo amato fino all’ultimo come dimostra la piazza di Santa Croce a Firenze gremita di gente comune, amici, parenti, giocatori famosi. Ci sono tutti per dire addio al capitano della Fiorentina Davide Astori, morto domenica scorsa troppo giovane. C’è tutta la Fiorentina, con i giocatori, dirigenti e tecnici ai funerali nella Basilica di Santa Croce, accolti da un lungo applauso che ha fatto risuonare l’intera piazza piena di tifosi e non solo. Il cardinale Giuseppe Betori nella sua omelia ha detto: “Siamo qui a pregare per Davide, in questa basilica che l’Italia ha voluto fosse il sacrario degli uomini più illustri che l’hanno onorata, e che custodisce le virtù più alte del nostro popolo. Queste virtù noi riconosciamo in Davide e per questo lo salutiamo in questo luogo“. Lo ha salutato riconoscendolo come se fosse stato un vero fiorentino da sempre e per sempre. Un omelia ascoltata fin fuori nella piazza, per una chiesa così gremita da impedire l’accesso a tutti gli intervenuti.
Non solo la Fiorentina a salutare il proprio Capitano ma anche il mondo del calcio a 360 gradi: erano presenti delegazioni di tutte le squadre unite per un giorno come fossero tutti la stessa cosa, tutti con gli applausi come non esistesse il colore delle diverse maglie portate in campo. Erano presenti anche campioni del passato, come Emilio Butragueno e Marco Van Basten insieme al ministro Luca Lotti, al presidente del Coni Giovanni Malagò, al commissario straordinario della Figc Roberto Fabbricini, al suo vice Alessandro Costacurta, dal sindaco di Firenze Dario Nardella all’assessore regionale allo Sport Stefania Saccardi. Silenzioso e commosso è entrato in chiesa anche il segretario dimissionario del Pd, Matteo Renzi, arrivato in compagnia del patron viola Diego Della Valle.
Un’emozione fortissima quando hanno preso parola anche Marco Astori, fratello del capitano viola, e il compagno di squadra Milan Badelj. Il fratello, commosso, è riuscito a dire poche parole mentre Badelj ha detto: “Sei luce per tutti noi, tu che ci parlavi con la lingua del cuore, facendoti sempre capire da tutti“.
Una cerimonia durata quasi due ore prima che il feretro lasciasse la Basilica accolto da fumogeni viola, e a tante bandiere per dirgli addio. La Piazza si è poi alzata cantando l’inno della Fiorentina mentre il loro Capitano andava via per l’ultima volta, averso Bergamo sua città natale per la tumulazione.
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