Riprende la vita normale, anche se mantenendo le distanze e indossando mascherine che ci impediscono di vedere i sorrisi. Il volontariato, allo stesso modo, inizia a tornare ai ritmi di prima. Il Presidente Mattarella oggi ha ribadito, in occasione della Giornata mondiale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, l’importanza del volontariato.
Nel corso dei giorni passati all’insegna della paura e dell’isolamento, le attività di volontariato sono state modificate in modo radicale. Alcuni servizi sono stati sospesi, altri resi più difficili. Ma proprio in momenti di emergenza come questo si capisce l’importanza di organizzazioni locali, nazionali ed internazionali che assistono i più deboli.
Nei momenti in cui tutti si sentono soli, in cui è difficile avere da mangiare anche per coloro che di solito non hanno alcun problema, in cui nessuno si fida più degli altri. Dai senza tetto che, per le strade, soli, non hanno più la possibilità di ricevere aiuti. Gli stessi che non possono restare a casa perché la casa non la hanno. Fino agli anziani, in pericolo non sono per la loro vulnerabilità fisica ma anche per quella emotiva.
Per tutti loro esistono i volontari, degli amici che cercano di aiutare a stare in piedi quelli che non ce la farebbero da soli. Le mense per i poveri hanno continuato ad essere in funzione, la consegna di pasti ai senzatetto ha proseguito, tenendo in considerazione le nove misure di sicurezza. Allo stesso tempo, erano stati attivati altri progetti per aiutare gli anziani a distanza. Chiamare per il loro compleanno, o semplicemente telefonare ogni tanto per sapere come va, se c’è bisogno di qualcosa.
La consegna dei pasti ai senzatetto e l’attività delle mense, tuttavia, nei giorni passati non era uguale a prima, e non era apprezzabile a pieno. I rapporti si erano fatti, forzatamente, fugaci. Non si poteva condividere la propria giornata con la stessa tranquillità, parlare del passato, del presente e del futuro. La condivisione va molto oltre il gesto di portare un pasto caldo. Si tratta di ricordarsi che siamo uguali, che siamo umani. Il Presidente Mattarella ha espresso benissimo questo concetto in poche parole: “Volontariato, fonte irrinunciabile di umanità”.
Il volontariato dà umanità a chi riceve e a chi offre l’aiuto. Tante volte succede persino che non si riesce più a distinguere chi stia aiutando l’altro. Si tratta di umanità nella forma di ascolto, di comprensione e di affetto. Si tratta di capire che ci si può salvare solo insieme.
Il volontariato, che è stato ridotto in questi due mesi, è mancato tanto ai volontari quanto a quelli che di solito ricevevano aiuto. Questi mesi ci hanno anche insegnato ad orientare la speranza verso gli altri piuttosto che noi stessi. Non potendo tutti aiutare fisicamente, si prendeva allora in mano la cornetta.
Ma tonare a vedere i nostri amici un po’ più da vicino, poter stare con loro a parlare per qualche minuto, fa la differenza. Soprattutto, fa la differenza per entrambe le parti. Il bisogno dell’altro e la gioia, l’umanità, che si può riscoprire in gesti di solidarietà, rendono il volontariato un elemento che non dovrebbe mai venire a mancare nella vita di ognuno.
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