Ad ogni settembre i genitori moderni sembra che cerchino qualsiasi cosa per rimpiazzare i propri figli di attività extrascolastiche, così da riempire ogni singolo attimo della loro vita. Ma arriva il monito degli esperti: è importante che i bambini non abbiano tutti i pomeriggi impegnati tra corsi e attività extra scolastiche, ma che abbiano anche il tempo per annoiarsi e sperimentare il gioco libero. La merenda? Mai saltarla e da consumare senza fretta.
Di seguito i consigli di Maria Rita Spreghini, esperta di Terapia Educazionale Nutrizionale, per riscoprire uno dei momenti più importanti della giornata e che spesso viene dimenticata per la troppa fretta pomeridiana.
Insomma, ricapitolando, trovare troppe attività da alternare in tutta la settimana non sembra essere proprio la scelta migliore. Lo conferma anche un recente studio della University of Colorado pubblicato sulla rivista Frontiers of Psychology, secondo cui i bambini presi da mille attività organizzate raggiungono un minor numero di obiettivi in autonomia che non i coetanei lasciati liberi di trascorrere il tempo in attività meno strutturate.
“Per i bambini sarebbe ottimale avere dei pomeriggi liberi, il cosiddetto ‘dolce far niente’, per inventare giocare, socializzare, creare, riconoscere le proprie attitudini – spiega Maria Rita Spreghini, esperta di Terapia Educazionale Nutrizionale – La merenda pomeridiana è un momento da non trascurare, ha un ruolo importante nella giornata alimentare per ricaricare l’organismo (magari dopo lo sport) e la mente (prima e dopo lo studio)”.
Dalle pagine di www.merendineitaliane.it, sito web che ormai ben conosciamo e che punta ad approfondire attraverso il contributo di un comitato scientifico di esperti tutto ciò che ruota intorno al tema merenda&merendine, un vademecum completo per vivere con serenità il momento della merenda e la gestione del tempo dei propri bambini, messo appunto con la consulenza della dottoressa Spreghini.
1.FAR PRATICARE REGOLARMENTE UNO SPORT AL PROPRIO BAMBINO E SCEGLIERLO INSIEME
“Praticare regolarmente uno sport è una regola fondamentale per la crescita econsiglio ai genitori di scegliere insieme al bambino – commenta l’esperta – Mai imporre le proprie decisioni. Il bambino deve avere il piacere di praticare un’attività e non viverla ‘come un compito’. Spesso i bambini iniziano anche due, tre corsi senza ultimarne nessuno. Prima di far intraprendere un’attività sportiva, potrebbe essere utile una lezione di prova, per conoscere il tipo di disciplina e attuare una scelta consapevole, con l’impegno di praticarla fino a fine corso. Tali attività motorie cosiddette di tipo ‘organizzato’ sono poi da accostare anche ad altre di movimento ‘spontaneo’ come giocare all’aria aperta o andare al parco” .
2. ELOGIO DEL “DOLCE FAR NIENTE”: DUE POMERIGGI LIBERI A SETTIMANA PER SVILUPPARE IL GIOCO “CREATIVO”
Ogni bambino ha tempi, interessi e attitudini diverse. Sarebbe ottimale prevedere per i bambini due pomeriggi liberi a settimana. “Attenzione: ‘liberi’ non vuol dire incollati davanti alla tv, o al computer e così via ma momenti per sviluppare la propria creatività e fantasia, come leggere un libro per fantasticare sul futuro oppure sperimentare giochi nuovi con l’amico del cuore – spiega la Spreghini – Lasciamogli la possibilità di creare, trasformare, e magari, da una scatola vuota, trovata in casa, realizzare una macchinina oppure costruire un aereoplanino da un semplice foglio di carta. Se il bambino è impegnato in mille attività strutturate, molto spesso scelte dagli adulti, non potrà sperimentare la bellezza di questi passatempi.”
3. MAI SALTARE LA MERENDA: RICARICA IL CORPO … E LA MENTE!
La merenda è un momento molto importante nell’economia di una giornata alimentare, da vivere con la giusta calma, a scuola, a casa o al parco, con i genitori o con i nonni. Spiega l’esperta: “Consente di arrivare con equilibrio al pasto serale e recuperare energia da spendere nelle restanti ore pomeridiane. Deve permettere al bambino di riprendere le forze ma non deve appesantirlo. Una buona norma è quella di rispettare la regola dei cinque pasti nel corso della giornata (prima colazione, spuntino di metà mattina, pranzo, merenda pomeridiana, cena), con il giusto ritmo. Tra la merenda e la cena dovrebbero trascorrere almeno tre ore .”
4. TRE PAROLE CHIAVE PER LA MERENDA PERFETTA: VARIETÀ, GUSTO E COLORE
Cosa tener presente quando si propone la merenda ai piccoli? Per l’esperta è importante prestare attenzione a tre aspetti: “Variare, alternando alimenti diversi e sani; proporre soluzioni che piacciano ai bambini e incontrino i loro gusti; prestare attenzione al colore, che invoglia a consumare anche alimenti come la frutta e la verdura, spesso poco apprezzate dai bambini, soprattutto in età scolare”.
5. LA MERENDINA? CI PUÒ STARE!
Le classiche merendine piacciono ai bambini e sono una soluzione pratica per merende “on the go”, possono essere inserite? “Possono essere proposte a merenda, nell’ambito di un’alimentazione sana, varia ed equilibrata, ad un bambino senza problematiche medico-nutrizionali, magari dopo lo sport, preferendo quelle a base di cereali e frutta. Come per tutti gli alimenti è sempre il buon senso che deve prevalere, per qualità e quantità. Importante poi inserire sempre a merenda la frutta fresca e, nelle giuste quantità, anche secca, ricche di vitamine e antiossidanti, che non devono mai mancare soprattutto nell’età evolutiva.”
6. BERE TANTA ACQUA AIUTA AD AFFRONTARE LE TEMPERATURE PIÙ RIGIDE
Spesso i bambini dimenticano di bere, è importante, dunque, che siano i genitori ad invitarli. “Presi dai giochi e da mille attività i piccoli non sentono l’esigenza di bere mentre è fondamentale offrire loro il giusto quantitativo di acqua – commenta la Spreghini – Questa regola viene messa in atto solo in estate in cui le alte temperature invogliano al consumo di liquidi, mentre è fondamentale anche in questo periodo dell’anno, quando il clima si fa più rigido. I nostri bambini trascorrono molte ore in interni molto riscaldati (casa, scuola, palestre). Oltre ad una buona acqua, per reintegrare i sali minerali persi, si possono proporre spremute o frullati di frutta.”
7. ALL’APERTO ANCHE IN INVERNO? SI PUÒ FARE!
Nessuna paura delle temperature rigide: “Non lasciamoci intimorire dal freddo, se c’è il sole fa bene ai bambini trascorrere del tempo all’aria aperta, dopo una giornata trascorsa tra le mura scolastiche. Per non dimenticarne il consumo è una buona idea preparare la merenda prima e portarla con sé.” Qualche idea? “Un frutto fresco, una macedonia, un pochino di frutta secca al naturale (senza zucchero e sale), un piccolo panino o un prodotto da forno e, perché no, anche un gelato, se la giornata lo consente. Incentiviamo poi i bambini a muoversi: basta una palla e un canestro improvvisato per due tiri di basket, o una corda per saltare, e il divertimento è assicurato. ”
8. IN CASA IL BAMBINO ENTRA IN CUCINA E LA MERENDA SI PREPARA INSIEME
Quando la merenda si fa in casa, è una buona idea invitare i bambini in cucina e prepararla insieme. “Molti bambini sono selettivi o neofobici, entrare in cucina è un modo per vincere la diffidenza verso alcuni tipi di cibi” spiega la Spreghini. E cosa proporre? “Un dolce a base di frutta, una macedonia, o del pane, magari ai cerali o integrale, con un velo di miele o marmellata. Per una merenda salata si può proporre il tradizionale pane e olio e/o pomodoro, una torta rustica a base di verdure, o un piccolo panino con del prosciutto crudo o bresaola”
9. MEGLIO DOLCE O SALATO? SCEGLIE IL BAMBINO
“L’importante è non saltarla – spiega l’esperta – vanno assecondati i gusti del bambino. Lasciamo a lui rispondere se meglio dolce o salato, ma resta ai genitori la proposta di una merenda adeguata, variata e non troppo abbondante.”
10. MERENDA CONDIVISA? UNA BUONA IDEA!
Invitare gli amichetti a casa per una “merenda condivisa” è un’ottima soluzione per i pomeriggi piovosi d’inverno: “Preparare, pasticciare in cucina, e poi consumare una adeguata merenda, insieme agli amichetti, lontano dai banchi di scuola, con la super visione di un genitore, si rivela un momento idoneo per socializzare e sperimentare attività nuove, pratiche fondamentali per una ottimale crescita del bambino, fisica ed emotiva.”
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