Nel nostro lavoro spesso si ha il piacere di incontrare e conoscere persone che hanno veramente tanto da trasmettere. Questo è il caso di Alfonso Montefusco che abbiamo potuto intervistare in una fresca mattinata romana. Non ci perderemo in una lunga premessa, ma vi lasciamo direttamente alle sue parole che mostrano una grande passione per il mondo dei nostri amici a quattro zampe. Siamo sicuri vi affascinerà come ha fatto con noi, con i suoi aneddoti e il saper avvicinare ai cani anche chi, come noi, non ne ha.
1) Come riesci a consigliare ogni persona sulla giusta razza di cane da acquistare?
La immagino quando era piccola, che tipo di bambino o bambina poteva essere, quali sogni o aspirazioni aveva, se è riuscita a raggiungerle oppure se ci sta ancora lavorando. Faccio alcune domande, per aver un quadro generale delle tonalità del mio interlocutore. Nel mentre la mia deformazione cinofila, ha viaggiato in parallelo e ha individuato una rosa di razze o tipologie di cane adatte. Non soltanto sotto l’aspetto esteriore, ma anche e aggiungerei, soprattutto, comportamentale! E’ molto importante individuare il cane giusto per la persona giusta. Molto spesso anche chi và in canile a scegliere un cane fantasia da salvare, si fa prendere dal sentimento, pensando che ognuno di quei cani saltando davanti al cancello del box stiano dicendo “prendi me prendi me”. Quando in realtà stanno dicendo “apri sto cancello apri sto cancello che voglio uscire”. La gente non considera quanti rientri in canile ci sono, provocando seri danni al futuro dell’animale, oltre che ad una brutta esperienza.
2) Che tipo di rapporto deve esistere tra padrone e cane?
Il cane senza l’essere umano non esisterebbe! Il cane è l’unico animale che si è creato perché un lupo ha scelto spontaneamente di diventare cane per amore di un uomo. La maggior parte degli animali domestici derivano da una domesticazione indotta da noi essere umani e perpetuata nel corso dei tempi. Ecco il cane ha avuto un processo molto diverso. Il benessere di un cane è dato dalla relazione di sue specie diverse, ovvero lui e noi. L’interazione straordinaria che continua ad evolversi modifica il cane nel suo patrimonio genetico, per rendersi sempre più adatto alla convivenza con gli umani. Se penso al rapporto che debba esistere, è quello di rispetto, amore, intelligenza e accettazione, In un mix armonioso che rende i cani i veri custodi dell’anima. In un rapporto sano, i due si amano e accettano per quello che sono e non, per quello che vorrebbe fosse l’altro. Il cane ci riesce sempre e ha tanta pazienza con noi, che invece sbagliamo sempre!
3) Cane da giardino, cane da casa. Vero o Falso sul dover stare all’aria aperta piuttosto che dentro le mura domestiche
Quando mi fanno questa domanda io rispondo sempre con l’esempio di chi sente il desiderio di diventare genitore e quindi prendersi cura di un altro individuo. Certamente siamo su parametri ben diversi. Ma non ha importanza che casa hai per aver un figlio. Sicuramente una casa con giardino rende la gestione di un cane più comoda. Ma poi quello che conta sono tre fattori: tempo, voglia e danaro. Tutto il resto è appunto relativo.
I concetti culturali di un cane in città stanno cambiando. Fino a 40 anni fa il cane stava con la catena in giardino, chi lo faceva dormire nel letto erano star di hollywood o gente particolare. Oggi direi che è quasi normale.
Piano piano si è evoluto il concetto di cane e famiglia, molto lentamente i vecchi retaggi di visione del cane stanno lasciando il posto alla realtà. Anche se spesso si nota un eccesso… il cane rimane un animale…
4) L’educazione del cane. E’ importante, e necessaria? Varia a seconda della razza?
E’ fondamentale, purtroppo il cinema e la tv ci disegnano per comicità e simpatia una visione del cane assurda! Effetto commedia, sempre paragonato a cartoni di walt disney… cioè stiamo ancora fermi agli anni 40 negli stati uniti…Và subito precisato che l’educazione non è uguale per tutti i cani, che tutti i cani non sono uguali e che anche all’interno della stessa razza e tipologia esistono cani diversi. Un conto è la predisposizione è un conto è la personalità che rende unico un individuo. Il cane và educato dal primo giorno, più esperienze ha meglio è. Facciamoci aiutare da chi ne sa di più. E’ buffo pensare che in Italia se hai avuto almeno una pianta in casa, magari la stella di natale in quelle due o tre settimane, non ti ritieni un botanico. Se invece hai avuto un cane, magari in 15 anni e stava a casa di tua suocera e lo vedevi soltanto i week end, beh allora uno si dice che è un cinotecnico. Andrebbe fatto un studio sulla psiche umana…
5) Quante razze canine ci sono al mondo? E quali sono quelle più sconosciute?
Esistono oltre 420 razze canine ufficialmente riconosciute a livello mondiale. Poi ne abbiamo una cinquantina in fase di recupero o tentativo di riconoscimento. Va chiarito che una razza canina è nella stragrande maggioranza dei casi, frutto di un storia, di un luogo e di uno scopo. In Natura sappiamo che a “forma corrisponde funzione” e proprio per questo una determinata morfologia corrisponde ad una determinata razza e di conseguenza “utilizzo”.
Ogni nazione ha le sue razze per la guardia, la difesa, la venatoria, la pastorizia, la compagnia, ecc… Ogni razza è legata ad una persona o più persone che si sono dedicate a preservare e dargli una identità nel corso della storia. Pensate al Dobermann, che porta il cognome del suo creatore, il signor Luis, esattore delle tasse in Germania, che oltre 1 secolo fa, attraversava la Turingia e la foresta nera con il suo calesse. Aveva bisogno di cani che lo difendessero dagli attacchi di bringanti che volevano derubarlo. Così, appassionato da sempre di animali si mise ad allevare piccoli cani tipo pinscher, che nel corso del tempo diventarono famosi per il loro coraggio, lealtà e agilità. Ben presto si parlava in tutta la Germania dei pinscher di dobermann, capaci di difenderti. E così ben presto vennero apprezzati ed allevati anche da altri.
Ogni anno in Italia vengono censiti ufficialmente circa 150 mila cuccioli di razza. Dico ufficialmente perché un cane per essere detto di razza deve possedere un certificato ministeriale, detto “pedigree”. Senza, dalla Legge non è considerato tale e non può essere venduto. Purtroppo vi è un sottobosco di oltre 400 mila altri cuccioli senza documenti che vengono acquistati parallelamente. Questo oltre ad alimentare l’illegalità, aumenta soprattutto il maltrattamento degli animali, spesso costretti ad una vita di sfruttamento.
6) Ci puoi raccontare qualche aneddoto sulle razze più note, legate a qualche personaggio famoso?
Sono veramente tanti gli aneddoti che si possono raccontare, parlando di razze canine. Si può spaziare dalla politica al cinema, dalla Storia alla Geografia, dalla Letteratura alla Religione. Và detto che le razze canine sono una sorta di “memoria vivente” dell’evoluzione della società umana contemporanea. E’ possibile viaggiare nel tempo, incontrando Napoleone Bonaparte e scoprire che amava molto gli animali ed i cani. Il suo cagnolino, che oggi potremmo definire un antenato dell’odierno Carlino, lo salvò da morte certa, mentre cercava di fuggire perché braccato dopo la fuga da Parigi. Oppure degli italianissimi Volpini, cani antichissimi, già presente nei castelli di mezza Europa, che accompagnavano in epoca recente i carrettieri, ovvero gli “autotrasportatori” di un tempo che si muovevano non certo in auto. Essi si accompagnavano da piccoli cani tipo spitz, dal pelo lungo, che servivano oltre che da compagnia nei lunghi viaggi, anche da avvertitori e sveglia quando il carrettieri si appisolava. Come pure nel medioevo, il sommi poeta della Divina Comedia, Dante Alighieri, descriveva le movenze di quei cani utilizzati per la venatoria nelle campagne italiane, che non sono altro che gli antenati di quelli che oggi conosciamo come bracchi italiani. Potrei continuare… ancora, lo sai…
7) Stai per pubblicare un libro sui cani. Di cosa si tratta?
Si, sono molto felice di essere quasi al traguardo di questo progetto che accarezzo da anni. Ho sempre pensato che la cultura del cane possa aiutare a vivere meglio e incuriosire alla nostra cultura. Che poi sono intrecciate.
Ho terminato di scrivere un libro che per questa estate sarà pubblicato. Il Titolo è: “Il Giro del Mondo in 80 cani”
Racconto la storia di 80 razze canine, ripercorrendone le orme attraverso Storia e Geografia nei 5 continenti. Un vero e proprio viaggio che nel mentre ha affascinato anche me, ritrovandomi a studiare curiosità e scoprire cose sempre nuove sugli umani in giro per il mondo! Il libro inizia con la passione di un bambino che vuole capire che razza è oppure non è il suo amico a quattro zampe. Scoprendo poi alla fine che la risposta era proprio davanti a lui. Ma andava… beh non vi voglio svelare oltre. Sicuramente è un testo alla portata di tutti, che parla di cani e di umani, di lealtà e umanità, facendoci apprezzare la bellezza del pianeta in cui siamo, ricordare chi siamo stati e cosa possiamo diventare. E non ultimo, di come, grazie al cane, siamo immensamente in compagnia in questo universo che chiamiamo vita.
8) è vero che i cani col tempo assomigliano ai padroni e viceversa? Puoi raccontarci come fai a riconoscere il carattere delle persone osservando il proprio cane?
Si è vero, si crea una sorta di sinergia psicologica. Il cane è un predatore che ha tendenze abitudinarie, che ricerca punti di riferimento, stabilità mentale e disciplina quotidianamente. Il tutto condito dalla necessità di condividere e dal bisogno di appartenenza. Per molte cose gli obiettivi che rendono stabile un cane, sono gli stessi che un essere umano rincorre tutta una vita. Proprio perché a differenza del cane, noi tendiamo a farci un sacco di domande, ad alimentare dubbi, strategie e progettazioni. Siamo sempre alla ricerca, ma non sappiamo, di cosa veramente. In qualche modo il nostro cane lo sa, ma non può parlare.
E sono certo che anche se potesse, non lo farebbe. Non vorrebbe mai prendere il nostro posto. Così in qualche modo ci asseconda. Dimostrandoci che possiamo essere amati per quello che siamo. Quando incontro una persona col suo cane, mi viene spontaneo osservare come si “parlano”. Come camminano, come il bipede tiene il guinzaglio o come il quadrupede guarda il bipede. Si scoprono molte cose. Ho studiato molta psicologia umana oltre che canina, quindi se da un lato i cani sono per me un libro aperto, gli umani sono lo stesso libro con qualcosa in più da scoprire. Che mi è rivelato dal cane. Considero sempre una cosa nel mio lavoro di consulente cinofilo: i problemi del cane sono le mancanze del padrone, mentre le mancanze del cane sono i problemi del padrone. Ma come spesso accade nessuno dei due se ne accorge e vanno avanti per tutta una vita insieme, amandosi nella speranza del cambiamento. Finiscono poi con assomigliarsi anche fisicamente, nello sguardo o nel portamento di coda !
9) Come è nato il tuo amore per i cani?
Quando mi pongono questa domanda, non so che cosa rispondere. Una cosa però mi ritorna sempre alla mente, un ricordo di quando avevo due o tre anni, vivido. Dal terrazzo di casa guardavo due grossi cani, un simil pastore tedesco e un pastore belga gronendal che correvano nel giardino sottostante. Erano i cani della mia baby sitter, con i quali trascorrevo molto tempo. Mia madre nonostante la sua cinofobia, ha avuto l’intelligenza di permettermi di alimentare l’attrazione verso questo magnifico animale. Ho imparato a leggere, a studiare, ad ascoltare e fare tante altre cose con la “scusa” del cane. Ho dovuto attendere però molti anni prima di coronare il mio sogno di vivere con un cane. Da ragazzetto 11 o 12 anni raccattavo cani e gatti in ogni dove, a Milano e hinterland. Li curavo, li tenevo di nascosto dai miei che non volevano assolutamente. I miei genitori erano cosi abituati, alle mie sparizioni che avevano l’elenco telefonico dei veterinari e dei canili di zona, per recuperarmi. In ogni modo con il pretesto di voler capire di più il mondo dei cani, son finito con il capire meglio il mio. Sto ancora studiando e l’innamoramento è ancora forte!
10) Come svolgi il ruolo di guida canina?
Frequento il mondo delle razze canine da più di vent’anni, pensa che si svolgono ogni anno qualcosa come 80 manifestazioni canine distribuite da gennaio a dicembre. Fino a 5 mila cani ogni volta in una città diversa, colorano un intero week end. Si tratta di eventi tecnici che però sono aperti al pubblico. Sono momenti in cui c’è la possibilità non soltanto di conoscere dal vivo razze rarissime o cani particolari, anche di incontrare professionisti del settore, allevatori seri e appassionati. Oltre che chiarire tanti aspetti del mondo dei cani. Ho sempre pensato che mancasse una figura capace di accogliere i visitatori, condurli per un tour di una mezzoretta in un viaggio affascinante nel meraviglioso mondo del cane e delle sue razze. Ecco che nel 2017 creo la prima agenzia che si occupa di organizzare guide cinofile all’interno di mostre canine ufficiali. Il progetto sta suscitando molto successo, proprio a Roma ha visto la luce con oltre 260 persone che hanno scelto una visita guidata. Le prossime tappe saranno a Riva Del Garda, Reggio Emilia, Sassari, Montichiari, Ravenna e Livorno. Ritorneremo quest’anno in Novembre a Roma!
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