E’ ormai evidente come il periodo storico che stiamo vivendo in questi ultimi anni è quanto mai pieno di incertezze e atti di violenza che colpiscono in maniera indiscriminata persone di tutte le età e religioni, con un pericolo sempre più pressante provocato dal terrorismo internazionale che continua a crearsi nuovi adepti sfruttando, spesso e volentieri, le debolezze di giovani creasciuti in occidente per mettere a segno pericolosi attentati che mettono a rischio la vita di tante persone innocenti. Nel fine settimana, a New York, una esplosione ha provocato 29 feriti, sebbene siano ancora in corso le indagini per capire se si tratti di un attacco terroristico, ma un altro fatto di cronaca, legato questa volta al terrorismo di matrice islamista, riguarda invece quanto accaduto nel Minnesota, dove un ragazzo americano, di origine somala, è entrato in un centro commerciale accoltellando 9 persone, prima di essere fermato da un agente in borghese intervenuto per placare la furia del giovane.
Secondo le prime informazioni diffuse dal giornale locale, il St. Cloud Times, il responsabile sarebbe un ragazzo americano di origini somale, descritto da tutti come una persona tranquilla, che frequentava la St. Cloud State University e svolgeva un lavoro part-time come guardia di sicurezza privata. Stando ai dettagli trapelati, il giovane sarebbe uscito di casa dicendo alla famiglia che sarebbe andato al centro commerciale per acquistare l’ultimo modello di iPhone, ma in realtà indossando la divisa da guarda di sicurezza, le sue intenzioni erano del tutto diverse.
Il giovane, entrato nel centro commerciale, ha iniziato a ferire a coltellate le persone presenti all’interno, scatenando il panico generale e ferendone 9, fino a quando è intervenuto un poliziotto in borghese che si è trovato costretto ad ucciderlo per impedire che facesse del male a qualcun’altro. I feriti sono stati medicati e, fortunatamente, nessuno si trova in condizioni gravi. Le indagini delle autorità si sono subito concentrate sulle motivazioni che hanno spinto il ragazzo ad agire in questo modo, soprattutto per capire se l’azione potesse in qualche modo essere ricollegata al terrorismo, e a quanto pare è arrivata anche la rivendicazione dell’ISIS che ha definito il giovane un soldato dello stato islamico e il suo obiettivo era colpire i cittadini dei paesi della coalizione crociata.
St. Cloud, la città in cui si trova il centro commerciale all’interno del quale si è verificato l’attentato, si trova a circa 100Km da Minneapolis, dove si trova la più grande comunità somala d’America che già in passato è finita al centro delle attenzioni delle autorità. In particolare, nei primi mesi dell’anno, almeno sei ragazzi di origine somala sarebbero stati fermati per aver tentato di entrare a far parte dell’ISIS.
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