90 anni a segnare una vita ricca di emozioni. Nel 1997 Dario Fo aveva anche vinto il Premio Nobel per la Letteratura, e oggi, giornata in cui si assegna il Nobel per la Letteratura 2016, ha concluso la sua vita Dario Fo. L’artista era stato ricoverato in ospedale da qualche giorno. Fino a quel momento aveva continuato a dipingere e a lavorare come sempre. Solo qualche giorno fa aveva anche tenuto una conferenza stampa nella sua casa a Milano per presentare il suo ultimo libro “Darwin”. Dario Fo è stato attore, drammaturgo, regista e scrittore, e “seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi“. Lo ricordiamo per tantissime cose ma la sua opera più celebre è sicuramente ‘Mistero Buffo’ messo in scena per la prima volta nel 1969: Fo recitava in grammelot, ossia un linguaggio teatrale che si rifà alle improvvisazioni giullaresche e che è costituito da suoni che imitano il ritmo e l’intonazione di uno o più idiomi reali con intenti parodici e in questo caso era una mescolanza di dialetti della Pianura Padana.
Il suo nome è inscindibilmente legato a quello di Franca Rame con cui si sposò nel 1954 e con cui ebbe un figlio nel 1955. Ma non furono solo coppia e insieme nel 1958 fondarono la “Compagnia Dario Fo-Franca Rame” dove lui era il regista e il drammaturgo del gruppo e lei la prima attrice e l’amministratrice, per poi fondare nel 1968 la cooperativa “Nuova Scena” dal quale si separarono per divergenze politico-ideologiche.
Quando venne intervistato in occasione del compleanno per i suo 90 anni aveva dichiarato che sentiva particolarmente la mancanza di sua moglie morta nel 2013. Durante i suoi funerali disse: “C’è una regola antica nel teatro. Quando hai concluso non c’è bisogno che tu dica altra parola. Saluta e pensa che quella gente, se tu l’hai accontentata nei sentimenti e nel pensiero ti sarà riconoscente” e un lungo “ciao” urlato al cielo.
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