Nella notte tra il 29 e il primo marzo si consuma una tragedia tra le strade di Napoli. Questa volta a farne le spese è un quindicenne napoletano che, stando alle prime informazioni, sarebbe stato coinvolto in un tentativo di rapina nei confronti di un carabiniere in borghese. Ad essere fatale sarebbe stata la reazione del militare che avrebbe estratto la pistola e cominciato a sparare, ferendo a morte il ragazzo.
A nulla sono serviti i tentativi di rianimazione presso il pronto soccorso del presidio ospedaliero Pellegrini di Napoli, le ferite erano troppo gravi e nella notte il giovane si è spento. L’immediata reazione della famiglia è stata però quella di precipitarsi nel luogo del decesso. Presi dalla rabbia, i parenti hanno devastato la sala del pronto soccorso, rovesciando diversi oggetti di cancelleria, tavoli e scrivanie, oltre che danneggiando computer e alcuni strumenti sanitari.
L’episodio ha poi costretto Ciro Verdoliva, il direttore della Asl 1 Napoli Centro, addirittura a chiudere il presidio, provocando un gravissimo disagio agli altri utenti. Le immagini lasciano poco spazio ad interpretazioni: i danni sono seri e la sala sembra essere del tutto inutilizzabile. Le dichiarazioni stizzite del sindaco di Napoli Luigi de Magistris dopo l’avvenuto sembrano mostrare esasperazione nei confronti dei comportamenti di alcuni segmenti della cittadinanza: “La morte di un quindicenne è sempre e comunque una tragedia. Ma è inaccettabile che sia stato devastato, tanto da dover sospendere l’attività, il pronto soccorso dell’Ospedale Vecchio Pellegrini di #Napoli. Medici e infermieri devono lavorare in serenità per poter curare pazienti in emergenza. Ho più volte chiesto con forza che vi sia più vigilanza negli ospedali e nei pronto soccorso. La situazione negli ospedali è già alquanto complicata. Mai come di questi tempi è necessaria sicurezza totale! Basta parole!”
Nel mentre proseguono le indagini nel tentativo di ricostruire cosa sia avvenuto durante la sparatoria. Stando alle prime ricostruzione, sembra che il quindicenne abbia tentato di rapinare il carabiniere, non sapendo che fosse un militare dato che indossava abiti borghesi, con una pistola finta. L’agente ha però reagito in maniera inaspettata e la paura ha causato la tragedia. I colpi esplosi hanno ferito in modo inevitabile il ragazzo alla testa e al torace. Secondo le prime notizie il carabiniere ha 23 anni ed era presente la sua fidanzata, l’oggetto del tentato furto sarebbe il suo Rolex.
Con il ragazzo sullo scooter che hanno usato per avvicinarsi al militare ci sarebbe stato un altro minorenne di Napoli, un diciassettenne fuggito dopo gli spari, presto arrestato dalle forze dell’ordine. Resta da chiarire la vicinanza del giovane defunto agli ambienti delle baby gang e della camorra napoletana, mentre poche ore dopo la morte del ragazzo sono stati esplosi altri colpi da fuoco contro una caserma nel napoletano da parte di alcuni ragazzi in scooter.
Non sembra placarsi la tensione tra piccola e grande malavita e forze dell’ordine a Napoli. Difficile pensare che la situazione possa andare incontro a riavvicinamenti e distensioni con la morte di un giovane di quindici anni. Nonostante ciò, i conflitti intestini nel napoletano sono diversi ed è ancora da confermare il collegamento tra la tragedia e la sparatoria lampo contro la caserma in questione.
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