In Italia sembra essere stata sdoganata la possibilità, entro determinati spazi, di poter praticare il Naturismo. Le spiagge, ma non solo, Centri organizzati, campeggi, Agriturismi, Strutture autorizzate consentono di prendere il sole non solo in topless, ma integralmente nudi e di vivere appieno tale filosofia di vita.
Chi ha la volontà di essere nudo non è un individuo che mostra o che guarda, tutt’altro. Il naturismo prevede il poter vivere la propria quotidianità senza abiti, non solo al mare o in piscina, ma per tutte le attività svolte nella giornata. L’esser nudi è qualcosa che libera dalla cultura dell’apparire e dell’esser etichettati anche per come ci si mostra agli altri, per gli abiti indossati, e gioielli e gadget. Nudi si riscopre se stessi, senza maschere o scudi e si accettano i propri difetti, integrandosi con ciò che ci circonda. Si è forse troppo uniformati al mondo che ci hanno imposto per capire appieno quanto da loro descritto. I bambini che vivono nell’ambiente naturista non hanno complessi, non vivono di morbose attrazioni, nè hanno inibizioni.
Chi pratica la filosofia naturista rivendica il diritto di vivere nudo al mare, in montagna, a casa e dove decidono liberamente di stare (sono stati aperti anche ristoranti per naturisti), insomma si vorrebbe poter stare nudi ovunque si voglia, nel rispetto però delle altrui convinzioni e senza turbare, rispettando il normale concetto di decenza. C’è chi lo pratica liberamente in casa (un’agenzia di Londra ha cercato persone che facciano le pulizie nude perché il lavoro è presso abitazioni di naturisti). I naturisti vivono meglio senza vestiti. Il nudo, in situazioni appropriate, non deve rappresentare una concessione, una ghettizzazione, una eccentricità. Più questa cosa si diffonde e meno sembrerà una stranezza, un club per pochi. Si sono accettate nel tempo tantissime differenziazioni epocali (giuste e legittime), dalle uguaglianze etniche, a quelle dei sessi, alla cultura Gay-Lesbo, tutto quando conforme a norme e legiferato deve avere un’accettazione pubblica e un riconoscimento. Sono proprio coloro che non accettano questa filosofia che alla fin fine possono nascondere più che il pudore, un essere più maniaci, guardoni, esibizionisti di chi sta all’aria aperta senza vestiti.
Il Topless non fa parte dell’idea Naturista-nudista proprio perché spesso è esibizione pura, è mettersi in mostra. Viene praticato come pura vanità, e limitatamente al lettino del mare. Un tempo era addirittura di moda. Nelle maggiori località balneari, in Sardegna, come a Fregene, le ragazze e purtroppo non solo loro, mettevano in mostra i seni. Abbronzati, naturali o con evidenti protesi c’era da lasciar poco spazio alle fantasie. In ogni modo, per quanto sia bello un colore uniforme sul corpo (magari alla sera su un bel vestito con ampie aperture), la sicurezza e la salute sembrano aver scalzato la volontà dell’uniformità di colore, e del gioco sexy, per un atteggiamento più salutistico. Oggi sono davvero più poche coloro che stanno ore e ore sul lettino a spruzzarsi abbronzanti (senza protezione) in topless. Il sole, oltre a rovinare la spugna interna e seccare prematuramente la consistenza dell’epidermide, può incidere negativamente sulla manifestazione di alcune gravi patologie.
Il Naturismo è diverso, si vive la propria giornata così alla luce del sole, ma anche in casa. Quando questo non è possibile e si è limitati alla spiaggia. Avviene senza slip: significa entrare in un mondo completamente diverso. Stare in piena libertà in un contesto dove nessuno sta a porsi problemi sulla nudità altrui è il concetto ispiratore di quanti praticano il naturismo. Vivere a contatto con la natura, con il proprio corpo. Senza costrizioni tessili, sentendosi in armonia con l’ambiente e con le persone che lo praticano senza (quasi mai) malizia.
“IL NATURISMO E’ UN MODO DI VIVERE IN ARMONIA CON LA NATURA CARATTERIZZATO DALLA PRATICA DELLA NUDITA’ IN COMUNE CHE HA LO SCOPO DI FAVORIRE IL RISPETTO DI SE STESSI, IL RISPETTO DEGLI ALTRI E QUELLO DELL’AMBIENTE” (cit. Fenait)
Chi pratica il naturismo ha una capacità maggiore dell’accettarsi. Non vede nulla di sessuale e malizioso nell’essere nudi. Non è indecoroso, è naturale come lo è per i bambini stare nudi senza alcun problema.
La FENAIT è la Federazione Naturista Italiana rappresenta il pensiero Naturista ufficiale espresso dal Movimento Naturista Mondiale che fa capo all’INF-FNI – Federazione Naturista Internazionale. Quindi un’Associazione legalmente riconosciuta.
In essa sono definiti i canoni e i modi per esprimere la propria libera interpretazione del concetto di naturismo in tutte le sue manifestazioni.
Come in tutte le associazioni sono organizzati eventi e luoghi di ritrovo, gite, manifestazioni sportive, vacanze. Ci sono camping, Centri vacanza, Agriturismi dove è possibile stare totalmente nudi in ogni ora della giornata. Talvolta tale possibilità viene limitata nelle aree del pranzo o dei market dove arriva gente esterna a tale filosofia, ma sono dettagli regolamentati.
In Italia ci sono 10 Centri Naturisti Certificati INF-FENAIT, e non è cosa da poco. Ci sono molti posti che si trovano su internet dove non c’è la vera filosofia naturista, ma sono nascosti spesso altri intenti e fini. Sono invece 5 le spiagge Naturiste riconosciute dalle Pubbliche Amministrazioni in cui la pratica naturista è permessa e autorizzata. Non c’è ancora a livello Nazionale una Legge che tuteli chi pratica tale filosofia. Attualmente solo Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo sono le regioni che hanno emanato una legge allo scopo di favorire il turismo naturista sul proprio territorio, malgrado sono più di vent’anni che se ne richiede la legiferazione.
La moda Naturista però non si ferma, si sta diffondendo anche tra chi non ama il mare, ma preferisce luoghi montani. Anche in questo ambito la FENAIT forte dei consensi e dei risultati ottenuti negli anni si sta muovendo per avere spazi o sistemi per vivere la propria libertà senza avere comportamenti disdicevoli o che possano turbare l’altrui modo di vivere.
P.S. Per chi volesse praticare quest’estate naturismo, mi raccomando la “Protezione Totale”, zone mai esposte ai raggi solari sono particolarmente sensibili.
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