Notizia di ieri, dell’ennesimo fatto di violenza e omicidio in Brasile ai danni di una Transessuale di 42 anni. Ciò è accaduto per chi non sa accettare l’espressione di una sessualità diversa. Una incapacità a riconoscere, chi non è conforme ai propri – limitati – schemi, trasformando l’intolleranza in folle violenza.
C’è chi pur sentendosi appartenente ad un genere diverso dal proprio, riesce ad avere riconosciuto il diritto a vivere la propria esistenza libera da preconcetti e ghettizzazioni. C’è chi soffre del proprio stato senza riuscire ad esprimere la propria inclinazione, vivendo nel dolore, spesso isolato o deriso perché impossibilitato a vivere la propria sessualità, la propria fisicità. Il nostro corpo esprime la personalità la mascolinità o femminilità. Quando qualcosa si combina in maniera differente possono concretizzarsi situazioni che devono comunque avere riconosciuta la libertà d’espressione.
Senza entrare nel merito di chi vive la propria transessualità in maniera eclatante o negli eccessi della prostituzione (che poi non è dissimile dallo sfruttamento della prostituzione femminile o ancor peggio dei minori), la transessualità è un diritto che deve avere un riconoscimento ufficiale, come l’essere Gay o Lesbica, senza nessuna limitazione, avendo rispetto e tollerando l’altrui modo di vivere, purchè ciò abbia una maniera decorosa di proporsi. Gli eccessi stonano in ogni ambito, nel costume e nel modo d’apparire, se invece tutto rientra nel normale modo d’essere e sentirsi, non dovrebbe esserci nulla di male.
In Brasile (ma non solo) ciò, spesso, è invece fonte di violenza e derisione. In Brasile ci sono tantissime transessuali. Purtroppo transessualità/prostituzione è un binomio che unisce un modo d’essere ad un mondo ove c’è violenza e droga e sfruttamento.
Nell’ultimo mese, sono state 5 le transessuali uccise. L’ultima è Dandara Dos Santos, 42 anni. Ieri ne è stata diffusa la notizia, ma i fatti risalgono a più di un mese fa. C’è stato perfino un filmato di quanto perpetrato con inaudita violenza di gruppo. Un vero e proprio rastrellamento dall’abitazione, con calci e pugni fino ad essere trasportata in un vicolo per essere uccisa. Malgrado le manifestazioni da parte delle Autorità, che hanno assicurato gli esecutori materiali dell’assassinio alla giustizia, non sembra che questi episodi abbiano avuto fine. Quotidianamente si registrano violenze su persone inerti. Nel video orribile, diffuso in Rete, un gruppo di persone offende, insulta la Dos Santos, mentre la picchia. Lei li impreca di lasciarla stare, ma l’epilogo è una fine tremenda e assurda.
“Il pluralismo, la tolleranza e il rispetto del prossimo sono valori fondanti di ogni democrazia“.
A seguito delle recenti uccisioni di Trans anche le organizzazioni LGBT brasiliane, che si battono in difesa dei diritti dei #gay, bisessuali, transgender e lesbiche sono scesi in strada per rivendicare i propri diritti.
c’è anche un profilo Facebook per rivendicare Giustizia:
https://www.facebook.com/groups/717309205115533/?fref=ts
Un’altro nome da aggiungere alle tante donne vittime di violenza. Dandara si sentiva e viveva come tale. Le è stato negato il diritto alla vita, e il diritto di essere donna. Nella festa delle donne, in memoria delle tante vittime aggiungerei anche lei.
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