Molto probabilmente la neonata è stata gettata nel fiume Tevere quando era ancora viva. Omicidio volontario su cui stanno indagando le Forze dell’Ordine dal momento del ritrovamento avvenuto sabato pomeriggio nel fiume capitolino. Secondo il medico legale la piccola era nata da massimo due giorni ed è stata colpita alla nuca prima di essere lasciata in balia delle acque, ancora in vita.
Il luogo dell’omicidio è il Ponte Ponte di Mezzocammino, località a Sud Ovest di Roma, dopo Mostacciano e poco prima di Ostia. Ora si sta verificando quale sia la vera causa della morte. Oggi l’autopsia da cui verrà anche prelevato il DNA per cercare un profilo compatibile con un familiare. La ricerca è per ora rivolta alla madre ma si pensa anche che la bambina sia stata tolta alla madre per poi essere uccisa.
La bambina è bianca di origine caucasica ed è stata trovata dal proprietario di un Ristorante mentre pescava anguille nel fiume.
Inizialmente si pensava potesse essere una delle due gemelline che a dicembre 2018 erano scomparse insieme alla madre che aveva deciso di suicidarsi lanciandosi nel fiume dal Ponte Testaccio.
“Sindaca Raggi, Salvamamme le chiede un atto di amore per questa piccola, perché un bimbo di nessuno è un bimbo di tutti. Diamole un abbraccio, facciamo sì che idealmente sia il cuore di Roma a riscaldarla, a rivestirla, e a restituirle dignità” è l’appello della presidente di Salvamamme, Grazia Passeri.
“L’Associazione – spiega la presidente – da oltre 20 anni si occupa di infanticidio e parto anonimo invitando alla collocazione di adesivi plurilingue sui cassonetti che, insieme agli autobus, sono i luoghi più adatti per dare informazioni sulla possibilità di partorire in anonimato, chiede che ai neonati che sono passati dalla vita alla morte come un rifiuto e senza un abbraccio venga dedicata una cerimonia di commiato così che la città possa piangere e cullare idealmente queste creature“.
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