Il tema è scottante, sopratutto d’estate. C’è chi vede nella nudità una possibilità di libertà, di piacere, di gioco, senza quella malizia che va aldilà dello sguardo rubato o della semplice approvazione. C’è chi ne è disinteressato, e non ne parla perché tutto ciò proprio non rientra nei propri discorsi. Chi al contrario vede tutto questo come la ricerca sfrenata verso l’esibizione o l’occasione per approcci sessuali.
Non è così, nudità e sessualità possono essere due cose completamente differenti. In Italia siamo relativamente arretrati rispetto a tanti altri paesi europei. Non si tratta di essere disinibiti o poco attenti alla pudicizia. La volgarità c’è solo dove la si va a cercare. Spiagge nudiste o luoghi di vacanza per nudisti non nascondono nulla di marcio se non il gusto di poter stare in piena libertà.
Non ne ho mai frequentate, e non penso che lo farò, anche perché per stare in certe condizioni bisogna innanzitutto stare bene con se stessi e il proprio corpo. Non per narcisismo, ma per non sentirsi sempre osservati in quelli che sappiamo essere i nostri difetti. Figuriamoci, io mi tengo la maglietta anche in spiaggia per qualche chilo in più accumulato con gli anni.
Però lo ammetto, che mi sarebbe piaciuto in passato fare questa esperienza. Mi sono limitato – al nord Italia ed in Austria- ai Centri benessere e come altre volte detto, dove ognuno pensa ai fatti propri e non ci sono mai sguardi che possono mettere in imbarazzo o escandescenze tipicamente nostrane per gelosie o eccessiva calorosità, o ancora fisica inadeguatezza (problema esclusivamente personale).
Di pochi giorni fa una notizia scorta su un giornale canadese dove il problema Nudità si è posto in una Piscina a Calgary. In un centro ricreativo dove si sarebbe dovuta svolgere una manifestazione dove era possibile essere completamente nudi. Si è trattato forse di una incomprensione. Al luogo si era comunicato che sarebbe stata ammessa la presenza di famiglie e bambini. Alcuni hanno espresso preoccupazione per la possibile presenza di pedofili e l’evento è stato cancellato. L’eventualità della presenza di tali figure è possibile anche nelle comuni spiagge al mare.
Il binomio nudità, sessualità è accomunato e vale per i film destinati ad un pubblico adulto, in tutte le altre occasioni, in spiaggia, piscina praticamente si è nudi. Non è la striscetta di stoffa in zona pubica e dei seni che cambia la nostra fisicità, le forme. Per ciò che riguarda la sensualità o l’attrazione, il nostro corpo tende a trasmettere, sia da vestiti che da spogliati. Stare in costume è equivalente all’essere vestiti? Allora lo potrebbe essere anche essere nudi. Se non ci sono messaggi, se non c’è trasmissione non c’è sessualità. Due persone di sesso opposto potrebbero benissimo stare in compagnia uno dell’altro senza avere necessariamente desiderio l’uno dell’altra. Diciamo che per gli uomini l’interesse sessuale spesso è distinto dal coinvolgimento emotivo e questo può porre in contraddizione gli intendimenti, ma in linea di massima, se si sposa l’idea naturista, tutti questi discorsi vengono annullati da convenzioni e modalità del vivere la nudità senza assoluto interesse per il lato sessuale del corpo.
E’ effettivamente difficile poterlo affermare senza averlo vissuto pienamente. Però ne sono convinto. Per il piacere che se ne potrebbe avere, soggettivamente, emotivamente, più che fisicamente, tale sensazione può superare tutti i preconcetti e le consuetudini inculcati nella nostra educazione.
Nella trasmissione “L’isola di Adamo ed Eva” due persone venivano messe su una stessa isola, completamente nudi, e si confrontavano poi con un altro lui o lei – secondo le puntate -. Ma ciò che comunque usciva da tutte queste puntate era non tanto l’intrigo fisico o sessuale che portava due persone a piacersi, ma l’intesa, il coinvolgimento emotivo. Insomma anche in questa trasmissione, la nudità era solo un qualcosa che attirava il pubblico dei voyer, ma che di fatto, tra i concorrenti, non portava poi a molto, dopo l’impatto iniziale. La nostra società ha etichettato certi comportamenti disdicevoli, ma poi c’è di molto peggio tra chi gira in giacca e cravatta, con una divisa o un camice.
Non si tratta di un grosso problema sociale. Con tutti i veri problemi che affliggono la vita quotidiana, pensare però oggi al sole, al mare e ad un luogo incontaminato dove stare in pace con se stessi, mi rilassava. Avevo visto poi quell’articolo sulla pedofilia (da ricercare più in rete che sulle nostre spiagge), e tutto è andato da se.
La prossima estate però ….chissà, però potrei brucciacchiarmi troppo….. e mi devo mettere a dieta, ma solo per me.
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