Con il periodo estivo vengono alla ribalta, ancora più forti, certe problematiche nelle famiglie. Ci sono persone che soffrono di patologie per le quali potrebbero perdere senso di orientamento o dimenticare la strada per tornare a casa. Sto parlando di malattie tipo Demenza senile o Alzheimer precoce.
La tecnologia può in qualche maniera supportare la famiglia. Con i moderni smartphone è possibile aiutare queste persone a ritrovarsi e ricordare, oppure può essere più facile rintracciarle, o far si – per chi le dovesse incontrarle – poterle aiutare a tornare a casa.
Con l’acronimo ICE (sta per In Case of Emergency), è possibile memorizzare nella propria rubrica il numero della persona che desideriamo contattare, nei casi sopra menzionati, ma anche, per ognuno di noi, se coinvolti in un incidente, per chiedere aiuto. (Sentita questa esigenza, le case Automobilistiche hanno introdotto la e-Call, cioè un sistema automatico che si aziona in caso di incidente o qualsiasi emergenza e chiede aiuto – può essere azionato anche dagli occupanti).
Tornando all’ICE. Spesso negli incidenti stradali o comunque al ritrovamento di persone ferite o che comunque non possono comunicare, ci sono degli smartphone, i telefoni cellulari a cui nessuno più sa rinunciare. Spesso però non si sa chi contattare o comunque tali apparecchi sono inutilizzabili perché presentano delle password o Pin.
Le idee sono state vagliate da diversi tecnici informatici. La conclusione è stata trovare delle applicazioni che rimangano libera dai blocchi imposti sul telefono che permettano di chiamare i numeri ICE memorizzati. (Nel caso in cui il telefono non fosse bloccato bisognerebbe creare nella rubrica del telefono ICE_1: con numero; ICE_2: con numero e così via per le persone che si desiderasse contattare).
ICE è diventato un acronimo conosciuto ed utilizzato da tutti gli addetti ai lavori e dovrebbe avere una maggiore divulgazione (ciò che sto provando a fare) anche perché qualora si trovasse una persona che vaghi, un ferito o qualcuno che abbia subito un incidente, oltre ai soccorsi, si dovrebbe sapere chi poter chiamare.
In caso di incidenti stradali, gli smartphone ai quali abbiamo fatto riferimento prima, potrebbero subire dei danni ed essere comunque inutilizzabili. In effetti nel portafoglio sarebbe utile tenere un tesserino ICE, plastificato e che contenga i nostri dati più rilevanti, oltre ai numeri di telefono anche il gruppo sanguigno ed eventuali allergie, ma anche le medicine in uso.
Insomma la APP che contenga informazioni ICE è una bella pensata. Di seguito vi riporto le principali app presenti sullo store Android, ma ce ne sono anche per IOS. I numeri – per i cellulari senza blocco – possono essere messi in rubrica alla lettera I= ICE e contraddistinti con 1/2/3 per l’ordine in cui chiamare.
https://play.google.com/store/apps/details?id=com.lagache.sylvain.ice_android
https://play.google.com/store/apps/details?id=com.clusor.ice&hl=en_GB
Per i meno tecnologici è consigliabile il cartoncino plastificato, oppure il bracciale con i dati sensibili e i numeri da contattare.
Anche per questa opzione vi allego un’immagine stampabile e compilabile, da tenere nel portafogli.
Questo genere d’informazioni andrebbero sempre tenute con se ed essere facilmente consultabili. Ad esempio i piloti hanno sul casco l’indicazione del gruppo sanguigno. Andrebbe imposto a tutti i motociclisti di avere sul casco, oltre il nome i dati più importanti per la salute.
ICE può voler dire molte cose, non solo il numero da contattare, ma anche i dati da recuperare, in caso di emergenza.
In caso di persone con problemi di memoria, a cui accennavo all’inizio, consiglierei inoltre l’utilizzo di APP che ne prevedano la localizzazione tramite GPS, sia per lo smartphone, ma anche smartwatch e gadget elettronici facilmente rinvenibili sui siti on.line.
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