Finalmente una nuova speranza, dopo trent’anni dalla tragedia che in (Ucraina) URSS portò la morte (anche non immediata) di tantissime persone, e altrettanti malati che ancora oggi combattono per le conseguenze e gli effetti derivati dal contagio dovuto al contatto con quanto fuoriuscì dal Nocciolo del Reattore numero 4. Conseguenze disastrose della contaminazione (classificate nel livello massimo nun 7), dopo quel tragico 26 aprile del 1986, che portarono anche ad una vera e propria migrazione per più di 300.000 persone e l’abbandono di tutto ciò che avevano.
Poco tempo fa un volo di un drone ha permesso di vedere la situazione attuale su quei territori che ancora presentano altissimi livelli di radioattività. Un volo emozionante e doloroso al contempo che mostra come la natura poco alla volta si stia riappropriando dei propri spazi che l’uomo con la stupidità e l’incapacità ha martoriato ledendo terra, animali e se stesso (un po’ la parabola di tutta l’umanità). L’autodistruzione che permetterà forse al nostro pianeta di sopravvivere a noi umani disumani.
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Oggi però una nuova speranza c’è. Cernobyl potrebbe tornare a vivere. Sui territori Ucraini un progetto seguito e spinto da alcuni scienziati, supportati da ingenti capitali stranieri ha previsto di creare un Parco Solare.
Il progetto prevede l’insediamento su una parte di territorio (molto distante dalla Centrale) – dove i livelli di radioattività si sono abbassati notevolmente, di un vasto parco solare utile per la produzione di energia pulita.
La proposta è già stata inviata a varie banche per l’approvazione del progetto. Questo territorio non è più adatto all’agricoltura, ma la zona ben si presta a progetti di innovazione e ricerca, come ha spiegato all’Agenzia France Presse il ministro ucraino dell’ecologia, Ostap Semerak. Si dovrebbe iniziare con “soli” 6000 ettari di terreno, da trasformare in qualcosa di buono.
Energia Solare pulita ed efficiente che può dare una nuova spinta verso un futuro ecologico, per territorio abbandonato, che, poco alla volta potrebbe tornare a vivere.
La produzione stimata si dovrebbe attestare, completato l’impianto, di circa su 3.000MW di energia solare, più altri 400MW di energia proveniente da altre fonti rinnovabili.
Un Impianto Fotovoltaico per cercare un’alternativa al Carbone e al Nucleare. C’è da chiedersi solo quanto convenga procedere ad investimenti in quell’area, piuttosto che su territori sicuri. Perché investitori dovrebbero procedere a spendere su spazi che poi non porterebbero ad un ritorno, se non equivalente, poco superiore (per i bassi costi) ad altri terreni, dove tra l’altro il sole è maggiormente presente.
Però ci piace sperare e sognare. Una rinascita è sempre qualcosa da accogliere col sorriso.
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