Oggi è il compleanno di uno degli artisti più tormentati ed innovativi della storia dell’arte: Vincent Van Gogh. Nato il 30 marzo 1853, oggi sono passati 167 anni dal giorno in cui venne alla luce un uomo meraviglioso dalla vita burrascosa.
Nasce in Olanda in una famiglia di ceto medio, presto un fratello lo raggiunge e viene chiamato Theo Van Gogh. Il fratello è da sempre quello che lo sostiene maggiormente in ogni fase della sua vita, sia finanziariamente che psicologicamente.
Vincent, da sempre nell’ambiente dell’arte, prova ad inserirsi in quello parigino, ma non ha lo stesso successo degli impressionisti, il suo stile è troppo diverso. Non viene apprezzato, tutte le porte gli vengono sbattute in faccia. Da tempo già soffriva di depressione e scriveva lettere al fratello. Sono state ritrovate più di 600 lettere indirizzate al fratello, mentre circa 40 lettere di risposta da Theo.
Dopo essere stato rigettato dalla corrente impressionista che dominava la scena, l’artista inizia a frequentare i movimenti dell’avanguardia, che reagiscono proprio alla sensibilità impressionista. Conosce molti spiriti che gli sono affini, tra cui anche Émile Bernard e Paul Gauguin. Con quest’ultimo costruisce una bellissima amicizia, che li porta a condividere la famosa “casa gialla”.
Purtroppo, la loro amicizia finisce dopo una violenta litigata, che porta Van Gogh al famoso gesto di tagliarsi l’orecchio. Vincent passa molto tempo rinchiudo in ospedali psichiatrici e sotto le cure di dottori. Nonostante tutti i tentativi di salvarlo, si suicida con un colpo di pistola nel 1890, all’età di 37 anni.
La sua abilità di suscitare emozioni attraverso il colore è impareggiabile. Usa colori primari e punti di luce ben definiti: è sufficiente osservare uno dei suoi capolavori più apprezzati, Notte Stellata. Le stelle, gialle ed arancioni, sono avvolte da una notte blu, mente il cipresso in primo piano si staglia scuro davanti alla luminosità della notte.
Lo spazio prende forma nei quadri di Van Gogh, tutto ha una sostanza, e quella sostanza è forse il colore stesso. Turbini circondano le figure e formano i cieli, gli sfondi. Il soggetto si fonde con lo sfondo e allo stesso tempo ne è sempre posto a contrasto. Un equilibrio di colori che si completano, linee rette e vortici, che rispecchiano la lotta interiore dell’artista.
L’esasperazione dei colori nella natura per trovare una nuova bellezza che si contrappone alla delicatezza delle ninfee impressioniste. La sua pittura dalle tendenze espressioniste ha ispirato successive correnti come quelle dei Fauves, le “bestie”, a cui appartiene tra gli altri il famosissimo Henri Matisse.
Il recente film ispirato alla sua biografia, “Sulla Soglia dell’Eternità” (2018) è stato molto apprezzato dalla critica. Raccontando il dramma delle difficoltà incontrate dall’uomo, grazie alla bellissima interpretazione da parte di Willem Dafoe ha ottenuto una candidatura agli Oscar e una ai Golden Globes, ed è stato premiato al Festival del Cinema di Venezia.
L’artista viene persino incluso in uno degli episodi dell’amatissima serie Doctor Who. Nell’episodio della quinta stagione della serie “il Dottore e Vincent”, egli è tormentato da una creatura che nessuno oltre a lui può vedere, che sta a rappresentare proprio la sua instabile situazione psicologica. Richard Curtis, che ha scritto l’episodio poi diretto da Jonny Campbell, ha cercato di rendere al meglio la particolare sensibilità dall’uomo, senza prendersi gioco dei suoi problemi. Nell’episodio, come è stato nella sua vita, Van Gogh non può essere salvato, ma appare come una persona straordinariamente intelligente e piena di buoni sentimenti, etichettata da tutti come “pazzo”.
Un museo di Amsterdam gli è stato intitolato – https://www.vangoghmuseum.nl/en – e raccoglie la più grande collezione delle sue opere. Il museo è visitabile anche virtualmente: possiamo infatti scorrere il catalogo delle opere in esposizione dalla comodità del nostro divano.
Oggi, nel giorno del suo compleanno, dovremmo più che mai imparare ad amare il diverso, perché non tutte le persone vedono il mondo allo stesso modo. Dovremmo anche imparare ad amare la fragilità. Vincent van Gogh ha ottenuto il riconoscimento che meritava solo anni dopo la sua morte, ma nonostante non abbia vissuto abbastanza per conoscere la sua stessa fama, ha dato vita a capolavori dalla bellezza eterna. Ci ha reso partecipi del suo modo di sentire e di pensare attraverso i suoi pennelli, e ancora oggi quei sentimenti vivono in ogni notte stellata e ramo in fiore.
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