Lo scorso sabato 30 marzo, i cittadini europei si sono visti sottrarre un’ora di sonno. Questa potrebbe essere, però, l’ultima volta in cui i cittadini dovranno spostare di un’ora le lancette visto che la Commissione europea ha raccomandato di abbandonare definitivamente questa pratica.
Jean-Claude Juncker, presidente della commissione, ha dichiarato che è emerso da una recente consultazione che oltre l’80% dei cittadini dell’UE è favorevole alla mossa. All’emittente tedesca ZDF Juncker ha dichiarato che “è estato effettuato un sondaggio, milioni di persone credono che in futuro il tempo dovrebbe essere tutto l’anno e che cosa accadrà”. I cittadini hanno affermato di percepire negativamente l’impatto dovuto al cambio dell’ora, specialmente in primavera, quando vengono privati di un’ora di sonno. Ha poi aggiunto, però, che anche se la decisione verrà sottoposta al parlamento europeo qualsiasi cambiamento richiederebbe l’approvazione da parte dei governi nazionali e del Parlamento europeo per diventare legge.
Secondo l’attuale legislazione dell’UE, ai cittadini di tutti i 28 paesi dell’UE è stato richiesto di spostare i loro orologi un’ora l’ultima domenica di ottobre. I sondaggi online hanno suggerito che oltre l’80% degli europei era contrario al rituale biennale di cambiare gli orologi, una pratica utilizzata in gran parte dell’Europa e del Nord America.
La Finlandia, che ha la più settentrionale capitale nazionale dell’UE, ha chiesto all’UE di abbandonare il passaggio biennale, mentre la Lituania ha esortato a rivedere il sistema per tenere conto delle differenze regionali e geografiche. Gli attuali cambi di orario stagionali sono infatti controversi in parte perché c’è una grande differenza nelle ore diurne sperimentate dalla Scandinavia e dall’Europa meridionale. I paesi nordici hanno notti lunghe e buie in inverno e notti brevi in estate. Ci sono anche delle anomalie. Ad esempio, i vicini Portogallo e Spagna sono in fusi orari diversi, come lo sono Svezia e Finlandia.
Inoltre, alcuni studi citati dalla Commissione Europea indicano effetti negativi sulla salute dovuti ai cambiamenti dell’orologio. “I risultati suggeriscono che l’effetto sul bioritmo umano potrebbe essere più grave di quanto si pensasse in precedenza”, afferma. Gli orologi vanno avanti di un’ora l’ultima domenica di marzo e tornano al periodo invernale l’ultima domenica di ottobre.
L’emittente Americana BBC ha deciso di intervistare cittadini provenienti da diverse nazioni europee per capire quali siano le loro opinioni sull’argomento. Emma, ha esempio, ha dichiarato che “Come finlandese che ha vissuto in tutta la Scandinavia, accolgo con tutto il cuore questa iniziativa. Ci sono state volte in cui mi sono addormentata alle 16:00 del pomeriggio o non ho visto la luce del sole per diversi giorni a causa dei miei orari lavorativi”. Richard, invece, cittadino svizzero ha ammesso che secondo lui “Questa è una grande vergogna. Il cambio d’orario estivo è stato introdotto nell’Europa continentale perché offriva più luce diurna la sera. All’epoca vivevo in Francia ed era molto popolare.
Alcuni paesi non adottarono immediatamente il cambio d’orario, ad esempio Italia e Svizzera. Ciò ha portato a una situazione caotica per chi è vicino ai confini”.
Anche se la Commissione Europea sembra aver ormai preso una decisione, il tema resta largamente dibattuto. Ogni paese dovrà valutare attentamente se adeguarsi agli altri stati membri, e dunque abbandonare il passaggio tra ora legale ed ora solare, oppure lasciare la situazione invariata. L’unica cosa che sembra essere certa, per ora, è che qualsiasi decisione venga presa se non verrà accolta all’unanimità potrebbe creare problemi tra i diversi stati del territorio europeo.
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