Per via dell’emergenza causata dal coronavirus, al presidente dell’Ungheria Viktor Orban sono stati conferiti poteri che sarà difficile eliminare. È successo ieri, quando il Parlamento ungherese ha votato a favore del conferimento di poteri speciali senza limiti di tempo. Orban chiude le camere del Parlamento ungherese e blocca le prossime elezioni. Orban potrà anche sospendere le leggi attualmente in vigore. Una volta che riterrà lo stato di emergenza terminato, sarà Orban stesso a limitare nuovamente i suoi poteri.
Come non abusare di questa situazione? Orban è il Primo Ministro ungherese dal 2010. Il suo partito era stato sospeso dal gruppo conservatore nel Parlamento Europeo per dubbi relativi alle posizioni del partito in merito alla libertà di stampa.
Il decreto approvato dal Parlamento include pene fino a 5 anni di reclusione se si diffondono notizie ritenute “fake news” dal governo. Il direttore di Amnesty International in Ungheria ha dichiarato che il decreto “lascia carta bianca alla limitazione dei diritti umani”. Dopo aver proposto il ristabilimento della pena di morte nel 2015 ed essere stato accusato di voler controllare le università internazionali, bruciare libri e voler costruire uno stato fortemente illiberale, c’è chi accusa Orban di essere un dittatore.
Matteo Renzi si spinge oltre, chiedendo agli organi dell’Unione di espellere il paese dall’Unione Europea. Al contrario, i leader di Fratelli d’Italia e Lega difendono l’amico, sottolineando la natura democratica della trasmissione dei poteri, votata a maggioranza in Parlamento e quindi legittima. Teoricamente, il decreto potrebbe venire anche sospeso dal Parlamento e dalla Corte costituzionale, ma lo scenario risulta improbabile se si considera che i 2/3 della Camera appartengono al partito di Orban e la Corte presenta al suo interno molti membri fedeli al governo.
Nigel Farage, ex leader del partito per l’Indipendenza del regno Unito, afferma che Orban non è un mostro autoritario, ma rappresenta “il futuro dell’Europa”. Farage sostiene che l’Europa si rivolgerà molto meno alle politiche comunitarie e a Bruxelles, stando invece più attenta ai singoli interessi nazionali.
Tutti invocano l’intervento dell’Unione Europea, che sembra al momento incastrata tra l’incapacità di agire contro l’emergenza e il pericolo di una crisi democratica. La Presidente della Commissione Europea von der Leyen ha rilasciato una dichiarazione molto generica che riguarda le misure di emergenza degli Stati Membri: “l’unione europea è fondata sui valori di libertà, democrazia, principio di legalità e rispetto dei diritti umani. Questi valori sono comuni a tutti noi. Dobbiamo sostenerli e difenderli, anche in questi tempi difficili.”
Poi continua dicendo “è di cruciale importanza che le misure non siano a discapito dei nostri principi e valori fondamentali stabiliti nei Trattati. La democrazia non può funzionare senza la libertà e indipendenza della stampa. Il rispetto della libertà di pensiero e la certezza legale sono essenziali in questi tempi di incertezza.” “Tutte le misure adottate devono essere limitate a quello che è necessario e strettamente proporzionate. Non devono durare un tempo indefinito. Inoltre, i governi devono accertarsi che queste misure vengano regolarmente sottoposte a scrutinio” (fonte: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/statement_20_567)
La Commissione Europea sembra decisa a battersi per difendere i principi di democrazia e libertà, ma al di là di raccomandazioni e dichiarazioni, sono le azioni che contano. La democrazia e l’unità dell’Europa è senza dubbio stata messa in ginocchio dall’emergenza del virus, in un momento in cui il nazionalismo e il populismo stavano già prendendo piede. Tra le minacce esterne ed interne all’Unione, viviamo in un periodo che porterà luce (o ombre) sul futuro dell’Europa.
Mentre la maggior parte dei liberali si schierano contro Orban, il giornale Russia Today rivendica una posizione differente. Orban non ha voluto porre limite temporale al decreto dichiarando che il parlamento avrebbe potuto togliergli i poteri in qualsiasi momento. Le misure adottate da Orban sarebbero quindi quasi del tutto assimilabili a quelle adottate da Francia, Italia e Regno Unito nell’affrontare l’emergenza. “Evidentemente, oggi a democrazia non è un metodo decisionale, ma una misura del livello di accordo con Soros” dichiara RT.
In Italia anche il Premier Conte ha aumentato i suoi poteri per meglio fronteggiare la pandemia. Secondo Roberto Fico “Il paragone è fuori luogo”, “Sarebbe impossibile un trasferimento dei pieni poteri in Italia al capo del governo. Siamo una Repubblica parlamentare, e la Costituzione è ben salda”. In Inghilterra il coronavirus Act ha aumentato tantissimo i poteri in mano al Primo Ministro Boris Johnson. Il governo ha ora il potere di chiudere porti, stazioni e aeroporti. La polizia acquista nuove prerogative: dall’entrata in vigore dell’Act, nella terra della regina la polizia può arrestare sospetti infetti e per questo motivo diventa crimine resistere agli agenti. In Australia il parlamento resterà chiuso fino al 21 aprile per evitare la diffusione del virus.
Tempi straordinari necessitano misure straordinarie.
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