Palloncini tra le macerie, per portare un po’ di colore tra le 46 mila vittime accertate del devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria.
Nuove scosse al confine tra Turchia e Siria, nella giornata di ieri 20 febbraio, nuovi crolli, morti e feriti in un bilancio totale che sta piegando i due Paesi da oltre due settimane.
Le due nuove forti scosse di magnitudo 6,4 e 5,8 hanno colpito in particolar modo la provincia di Hatay che si trova al confine con la Siria, una zona già pesantemente colpita dalle precedenti scosse risalenti alla notte tra il 5 e il 6 febbraio.
Queste nuove scosse rientrano in quadro che ha registrato oltre 6 mila scosse di assestamento nelle ultime settimane provocando panico e distruzione tra l’oltre un milione e mezzo di sfollati.
Un palloncino per ogni vita spezzata
In questo triste contesto di piena emergenza è stato pensato un progetto ad opera del fotografo Ogun Sever Okur, portato avanti da un gruppo di volontari nella città di Hatay, volontari dell’Associazione dei bambini Ogün Abi che hanno deciso di prendere parte alla toccante iniziativa. Progetto che interessa la stessa città colpita poche ore fa dalle nuove scosse, che prevede di legare un palloncino colorato nel ricordo dei tanti bambini che hanno perso la vita.
“Ogni volta che leghiamo un palloncino mi fa male il cuore” ha affermato il fotografo.
I palloncini legati sono oltre i 1500 e la triste speranza è quella di continuare a legarne altri in tutte le parti delle città dove i bambini hanno perso la vita.
“Stiamo cercando di mantenere viva la memoria di questi bambini. Vorrei che potessimo distribuire loro questi palloncini. Sfortunatamente, abbiamo perso molti dei nostri figli. Abbiamo in programma di appendere questi palloncini ovunque si sia perso un bambino”.
Il progetto in italiano è denominato “il mio ultimo regalo ai bambini”, così in una sorta di rito di vicinanza e consolazione che vuole scongiurare l’atrocità che li circonda, i volontari si arrampicano sulle macerie legando i palloncini alle rovine che spuntano da edifici ormai distrutti.
Un semplice modo per contribuire e sentirsi parte di un grande dolore da elaborare, un gesto che sicuramente rimarrà nelle immagini e nella storia di questa grande tragedia.
Visita il link per vedere il filmato https://www.youtube.com/shorts/fUaq7eYWAcI
La vita nelle macerie
Mentre con estremo dolore si celebra la morte, allo stesso tempo in questo clima di distruzione si celebra la vita. Nell’ospedale da campo EMT-2 del Piemonte allestito ad Antiochia, area molto colpita dal sisma, sono nati 3 bambini negli ultimi giorni.
L’assessore alla Sanità del Piemonte Luigi Genesio Icardi ha affermato: “I nostri professionisti sanitari hanno gestito 3 parti e proprio in questo momento è in corso un cesareo. Grande orgoglio per la sanità piemontese e Italiana”.
L’ospedale è uno dei dodici al mondo arrivati in soccorso al Paese colpito dal sisma, partito lo scorso 15 febbraio dall’aeroporto di Levaldigi con il team di Maxi emergenza coordinato dal dottor Mario Raviolo con 61 operatori sanitari.
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