Ci siamo, le vacanze almeno per qualcuno sono già iniziate. Un bagno in piscina è quasi sempre al primo posto del vacanziero come anche un bel pomeriggio rilassante con idromassaggio nel resort dell’albergo. Ottimi anti-stress che allontanano tutto in una volta la tensione lavorativa che ci siamo lasciati alle spalle. Ma non è tutto oro quello che luccica. Attenzione infatti perché le acque in questi posti non sono poi così pulite anche con le migliori disinfestazioni e pulizie che possiamo vedere. Anzi, i prodotti impiegati per l’igienizzazione sono ricche di composti che potrebbero provocare danni alla salute, come riporta lo studio su Environmental Science and Technology.
Come ben sappiamo per pulire e disinfettare queste acque si utilizza il cloro. Non si sa però che queste sostanze spesso reagiscono con quello che trovano nell’acqua, come ad esempio il sudore, le tracce di urina, creme e altro utilizzato da chi entra in piscine e idromassaggi. Il risultato può anche essere quello di derivati dei disinfettanti modificati e teoricamente tossici, stando all’indagine di Susan Richardson del Dipartimento di chimica e biochimica dell’Università del South Carolina a Columbia. Almeno in laboratorio queste sostanze hanno dimostrato di avere capacità mutagene sul DNA. “In media i campioni delle piscine e degli idromassaggi sono risultati da due a quattro volte più mutageni rispetto all’acqua che arriva in ingresso, non ancora “contaminata” dalle sostanze prodotte dall’incontro fra disinfettanti, sudore e così via; negli idromassaggi con acqua calda la mutagenicità è quadrupla perché la temperatura elevata favorisce una più rapida formazione dei derivati. La mutagenicità inoltre cresce all’aumentare dell’utilizzo di piscine e idromassaggi”, spiega Richardson.
Il tutto andrebbe a spiegare il perché chi lavora nelle piscine abbia una probabilità più elevata di sintomi respiratori e perfino tumori alla vescica. Per evitare spiacevoli conseguenze quindi cosa dobbiamo fare? “Il ricambio frequente dell’acqua è senza dubbio essenziale, negli impianti pubblici e privati – dice Richardson -. Inoltre, è altrettanto importante la doccia prima di entrare in piscina e l’uso dei bagno quando ce ne sia necessità, insegnato anche ai bimbi fin dalla prima infanzia”. Per la disinfestazione che risulta comunque indispensabile meglio utilizzare filtri all’argento, ozono o cloro al posto del bromo. Evitare la contaminazione da germi nelle piscine rimane comunque la priorità rispetto al rischio di mutazioni del DNA da derivati dei disinfettanti, ancora da confermare.
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