Taste14 ha conquistato proprio tutti!
Sono alti i numeri che hanno chiuso la tanto attesa manifestazione di food che inebria la bella Firenze ogni anno.
Per 400 operatori scelti rappresentanti le aziende gastronomiche italiane per eccellenza, sono state circa 16.000 le presenze nei tre giorni della manifestazione ospitata alla Stazione Leopolda.
Stand pieni di profumi, sapori e gusto, ma anche tanti appuntamenti Fuori Di Taste dislocati nei vari punti in città.
“Atterraggio lunare o déjeuner sur l’herbe? “L’immagine simbolo di Taste 2019 mette insieme il fascino di pianeti lontani con la scoperta di nuovi scenari gourmet – dice Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine – “L’invito è proprio quello di varcare i confini conosciuti, seguendo l’impulso a esplorare le nuove dimensioni del gusto offerte dai produttori al salone”.
L’atterraggio proposto oltre che sui nuovi scenari gourmet è stato sul Pianeta Pane, personaggio di rilievo di questa edizione con tanti laboratori e incontri. Alimento importante e simbolo di vita, specialità regionali, riscoperte e nuove tendenze, tutte intorno all’esponente principe del menù: il pane!
Tante sono state le aziende che hanno dato voce ai corridoi della Stazione Leopolda, ne abbiamo incontrate diverse, alcune già conosciute e altre piacevolmente scoperte, uno tra i quali la Via del Tè.
Eleganti e delicate fragranze come i loro packaging, rinnovati e ispirati ai tessuti ricchi e importanti del Rinascimento fiorentino,come gli importanti personaggi che si riflettono nelle miscele proposte per Taste14:
Leggenda di Boboli
Miscela di tè nero agli agrumi, ispirata alla citrus bizzarria, frutto raro che si coltivava nel giardino mediceo di Boboli, una specie di incrocio tra cedro e arancio.
La leggenda narra che Cosimo I de’ Medici, primo granduca di Toscana, fece erigere il Giardino di Boboli, dietro Palazzo Pitti, per l’amatissima moglie Eleonora. In questo parco si coltivava la Bizzarrìa, il cui profumo è stato ricreato per questa miscela agrumata.
Il Segreto dei Medici
Raffinata e soave miscela di tè verde ispirata alla cioccolata ai fiori di gelsomino, che veniva offerta alla corte dei Medici.
Il passaggio nascosto che collegava Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, passando sopra il fiume Arno, fu gelosamente custodito per secoli dalla famiglia dei Medici, così come la ricetta della cioccolata ai fiori di gelsomino, che arricchiva la fine dei banchetti e che rappresenta la principale ispirazione di questa miscela.
Santa Maria del Fiore
Miscela elegante di tè nero e fiori, all’aroma dolce di uva matura e frutti rossi, omaggio alla cupola di Santa Maria del Fiore, duomo della città. Questa meravigliosa Chiesa è un esempio eccelso dell’architettura del Rinascimento e trae probabilmente il suo nome dal giglio emblema di Firenze, “Città dei Fiori”.
Appuntamento sul Ponte Vecchio
Miscela di tè verdi, dal gusto dolce e fruttato di fragola, dedicata al Ponte Vecchio, simbolo di Firenze e meta degli innamorati di tutto il mondo.
Immancabile una citazione al più antico ponte della città, risparmiato perfino dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale, certamente uno dei luoghi più romantici ed affascinanti d’Italia.
Il mistero della Venere
Questa miscela di tè al profumo intenso di fichi e mandorle, frutti particolarmente amati nel Rinascimento, è dedicata alla misteriosa modella di Botticelli.
Tra i misteri de “La Nascita di Venere” di Sandro Botticelli, c’è l’identità della modella, forse quella che venne considerata la più bella donna della sua epoca, Simonetta Cattaneo, morta a soli 23 anni.
Il sogno di Michelangelo
Miscela di tè semi-ossidato al profumo dolce di panna ed intenso di castagna- frutto che era parte essenziale dell’alimentazione dell’epoca- creata in omaggio ad un capolavoro immortale della scultura, il David.
Questo simbolo di Firenze, capolavoro della scultura mondiale, fu realizzato da Michelangelo da un blocco di marmo difettoso che, per le enormi difficoltà tecniche, fece di questa opera un mito.
Il cerimoniale del tè, molto diffuso in oriente che esalta questa bevanda e la sua preparazione con minuziosa cura e attenzione, ed è proprio anche sul mercato asiatico che questa azienda si è affacciata, con ottimi riscontri. Anche gli inglesi, grandi consumatori di tè hanno dato il loro apprezzamento al prodotto fiorentino con molto garbo. Riconoscimenti significativi su un mercato non facile e che pian piano sta approdando anche il consumatore italiano sempre più consapevole di un prodotto ricercato, studiato e raffinato, come l’ azienda fiorentina ha saputo presentare.
Per rimanere sempre nell’ ora del tè” quale miglior accompagnamento se non un buon biscotto? E quale di meglio se non tipico Toscano? Una storia che inizia nel 1858, quando Antonio Mattei decide di aprire la serranda a Prato in via Ricasoli 22 per sfornare i suoi biscotti secchi con le mandorle. Un legame forte tra il biscottificio e la città, fatto di sapori, di profumi nell’aria e del sacchetto blu della domenica pieno di cantucci ancora caldi.
Ne fanno di strada i cantucci, portando a casa tanti riconoscimenti, anche fuori dai confini italiani . Nel 1908 il testimone di Antonio Mattei passa a Ernesto Pandolfini, da anni attivo nel lavoro dello stabilimento, che mantenne integro l’equilibrio dell’alta qualità della produzione, ma sviluppò anche altri nuovi prodotti come il Filone candito, i Brutti Buoni, il Biscotto della Salute, che ancora oggi sono dei classici, rigorosamente disciplinati nella ricettazione e nelle cotture quasi quanto il Biscotto di Prato.
Il segreto di tanta bontà? Forse ce lo può spiegare Francesco Pandolfini che è arrivato in azienda dopo l’università e ha raccolto come eredità del nonno la passione e l’ intelligenza di capire come la bontà di un prodotto può essere tramandata : “Ho compreso che la tradizione si mantiene e si arricchisce semplicemente con il tempo dedicato, per quelli che non hanno fretta di imparare, ma soprattutto, per quelli che non si stancano di fare sempre le stesse cose, cercando di migliorarsi sempre un po’. E’ così forse che riusciamo a suscitare piccole emozioni a chi entra nel nostro negozio.”
Oltre il negozio di Prato è nel cuore di Firenze in via Porta Rossa 76R, che viene dedicato un Museo Bottega al Biscottificio proprio in occasione dei 160 anni dalla fondazione .Suggellare una sinergia tra Prato e Firenze , far conoscere anche a un pubblico internazionale i pregi di un prodotto di un territorio limitrofo, magari meno conosciuto, ma ricco di storia, tradizione e tanto da offrire.
E ancora una storia di famiglia è quella incontrata a questa edizione del Taste14, quella della famiglia Savini, che dal 1920 ad oggi lavora in armonia con uno dei prodotti più interessanti e particolari che la natura ci offre: il tartufo.
Quattro generazioni di amore per il dettaglio e del lavoro con dedizione, sempre rispettando la natura e il bosco che fa da scenario per questa che può essere considerata una passione più che un lavoro.
La Toscana è una delle regioni più importanti per la produzione del tartufo e questa azienda ha saputo anche creare delle experience per far conoscere meglio questo frutto della terra disponibile tutto l’anno, per gli appassionati, per i curiosi o per chi vuole immergersi nella natura per capire meglio cosa si avrà in tavola poi.
Ma non solo tartufo, anche tanti prodotti singolari, come per esempio le peschiole : piccole pesche acerbe tolte dall’albero prima che si formi il nocciolo e messe in olio, aceto e aromatizzate al tartufo. Si assaggerà una bontà unica, la vista vi potrà trarre in inganno passandole per olive, al palato sentirete la fragranza delle pesche, ma il gusto sarà quello del tartufo. Perfette per un aperitivo…ma poi ne avrete dipendenza, sappiatelo!
Queste sono solo tre delle storie di un gruppo di sette amici produttori incontrati al Taste14 : gli Unici.
I supereroi del gusto e dell’eccellenza tutta italiana, sette realtà della gastronomia che uniscono i loro talenti lavorando insieme per raggiungere obiettivi di qualità dei prodotti e originalità dell’immagine.
Sette anche le località votate all’internazionalizzazione attraverso produzioni “speciali”: Prato, Forcoli (Pisa), Albinea (Reggio Emilia), Monte San Pietrangeli (Fermo), Fossacesia (Chieti) Pantelleria (Tp) e Firenze per rispettivi sette colori, uno per ogni realtà: Nero per Ursini, Bianco per Mancini, Rosso per Il Borgo del Balsamico, Blu per il Biscottificio Mattei , Marrone per Savini, Pastello per la Nicchia, Verde per la Via del Tè.
Piatti Taste è raccontare la storia del territorio attraverso i sapori e le materie prime, grande risorse del nostro territorio, con una maestria del lessico che solo i fiorentini riescono a fare, coordinando aziende, esaltandone le qualità e dando spazio a questa manifestazione che raccoglie consensi da stranieri amanti del buon mangiare italiano e anche da noi, che riscopriamo ogni giorno quanto siamo fortunati avendo in tavola tante eccellenze. Un ultimo saluto a questa fortunata e ricca ultima edizione del “Pitti del cibo”, ma già curiosi della prossima!
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