È stata presentata martedì scorso a Montecitorio, dopo un anno di lavoro da parte di una commissione appositamente creata, la “Carta dei diritti di Internet”. Nella Carta si legge che l’accesso a internet è un “diritto fondamentale della persona e condizione per il suo pieno sviluppo individuale e sociale” e che le istituzioni pubbliche hanno il dovere di assicurare “la creazione, l’uso e la diffusione della conoscenza in rete intesa come un bene accessibile e fruibile da parte di ogni soggetto”.
Il testo, composto da 14 punti, prevede anche che “ogni persona ha diritto ad essere posta in condizione di acquisire e di aggiornare le capacità necessarie ad utilizzare Internet in modo consapevole per l’esercizio dei propri diritti e delle proprie libertà fondamentali”. La Carta è attenta anche a temi come quelli della privacy, dell’anonimato in rete e della tutela dei dati personali.
Il documento fa inoltre riferimento al diritto di gestione del proprio profilo digitale e di costruzione della propria identità in rete. Una novità della Carta è poi rappresentata dal “Diritto all’inviolabilità dei sistemi, dei dispositivi e domicili informatici”. Altri punti riguardano il diritto all’oblio, la sicurezza in rete e la governance di internet.
La presidente della Camera Laura Boldrini ha parlato di “un lavoro che, al momento, abbiamo ritenuto il più omnicomprensivo e innovativo possibile. Ma quello di internet è un fenomeno in continuo cambiamento, quindi anche una carta che vuole offrire dei diritti deve essere in evoluzione”. La commissione che ha lavorato al testo è stata presieduta da Stefano Rodotà, secondo il quale la dichiarazione è uno “strumento per costruire la cittadinanza nell’era del Web”.
(Fonte dell’immagine: Chris Preen)
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