La nuova proposta di legge sulla salute mentale degli studenti, si chiama “Chiedimi come sto”, ed è stata presentata il 22 marzo presso la Camera L’Unione degli Universitari (UDU) e la Rete degli Studenti Medi, insieme ai parlamentari Elisabetta Piccolotti di Avs, Elisa Pirro del M5S, Rachele Scarpa, promotrice dell’intergruppo parlamentare per la tutela e la promozione della salute mentale, e Nicola Zingaretti del Pd. Questa nuova proposta, arriva con le tante richieste avute dopo un questionario diffuso con la collaborazione di Spi Cgil, che ha contato oltre 30 mila risposte da parte degli studenti.
La proposta, è stata presentata per creare un servizio di assistenza psicologica, psicoterapeutica e di counselling scolastico ed universitario. I dati che emergono dal questionario hanno destato molta preoccupazione. Tra i risultati, in particolare, emerge come il 60% soffre d’ansia e il 57% di solitudine. Inoltre, tra chi frequenta le superiori il 20% soffre di disturbi alimentari, mentre il 14,5% ha avuto esperienza di autolesionismo. Altra cosa che viene fuori, è che 9 su 10 degli intervistati ritiene fondamentale la presenza di uno sportello per il sostegno psicologico in ogni scuola ed uno studente su tre ne usufruirebbe.
Camilla Piredda, Coordinatrice dell’Unione degli Universitari, afferma come: “le uniche risposte positive le abbiamo viste da singoli istituti, università o al massimo regioni. Ma è mancata una risposta complessiva e adeguati finanziamenti: così, oggi siamo costretti nella maggior parte dei casi a psicologi privati, cui prezzo medio di una seduta della durata di 60 minuti è di circa 70/80 euro. Anche il bonus psicologo, soluzione temporanea ma utile, quest’anno è stato rifinanziato per soli 5 milioni di euro, con un taglio dell’80% rispetto al finanziamento del 2022″. Inoltre, gli studenti hanno ricordato che la pandemia da Covid ha messo a dura prova il quadro psicologico di tutti, dai più giovani come pure gli insegnanti, tanto che le patologie mentali risultano anche tra i professori in deciso aumento.
Sono proprio gli studenti a chiedere allo Stato di investire “almeno cento milioni di euro l’anno per arruolare sul territorio dei team multidisciplinari di professionisti, le cui competenze devono garantire l’assistenza in relazione alle necessità specifiche degli studenti”. I partecipanti alla ricerca, ha detto la deputata del Pd Rachele Scarpa, pensano che a scuola “sia necessario un supporto psicologico fruibile e a portata di mano” e per realizzarlo serve “un impegno urgente del Parlamento, come in queste settimane è emerso spesso”. Alla luce di ciò, fondamentale diviene anche intercettare all’interno dei luoghi di istruzione, le difficoltà dei singoli, arrivando a prevenire il loro benessere psicologico (leggi anche Gestione dell’ansia: perché è importante rivolgersi a uno psicologo ).
Proprio per questo, le scuole come le università devono essere un luogo sicuro, dove lo studente può contare, in caso di bisogno per la propria salute mentale. Nicola Zingaretti ha concluso dichiarando però che “Il Sistema sanitario nazionale non è adeguato oggi a raccogliere questa nuova presenza, non riesce a intercettare questa domanda, quindi bene la legge perchè intercetta questo bisogno. C’è bisogno prima di investimenti; poi, di costruire una rete per intercettare il problema; quindi di assumere personale psicologi, psichiatri infantili. Il tema degli sportelli fragili è legato al fatto che non c’è personale per questa domanda”.
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