È stata presentata oggi a Bruxelles la proposta dell’Ue per il lancio del Recovery Fund, un piano da 750 miliardi di euro finalizzato ad indirizzare aiuti economici agli Stati membri più duramente colpiti dal Covid-19, tra i quali vi è, purtroppo, anche il nostro Paese.
Definito da alcuni come una sorta di piano “Marshall” esso si compone di misure coraggiose quanto sicure, secondo le parole della Von der Leyen, la quale ha spiegato che la proposta del Fondo da 750 miliardi si aggiungerà ai 1.100 miliardi di bilancio pluriennale Ue, il Qfp, “riveduto a 1.100 miliardi per un totale di 1.850 miliardi di euro”. Il tutto sarà poi sommato ai 540 miliardi delle misure già approvate, ovverosia il Mes light, Sure per la disoccupazione e fondi Bei; inoltre, secondo fonti attendibili il nostro Paese beneficerà in maniera preponderante degli aiuti, in quanto verrebbero stanziati 172,7 miliardi di euro di cui 81,807 miliardi versati come aiuti e 90,938 miliardi come prestiti.
Come verranno reperite le risorse? La Commissione otterrà i 750 miliardi di euro innalzando “temporaneamente” il tetto delle risorse proprie del bilancio comune al 2% del Pil Ue, e andando sui mercati a finanziarsi. Il debito così emesso dovrà essere rimborsato tra il 2028 e il 2058, attraverso il bilancio comune post 2027.
Su piano politico non si sono fatte attendere reazioni, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si dice entusiasta dell’obiettivo raggiunto e preme sull’accellerazione dei negoziati, altrettanto positivo è il commissario all’economia Gentiloni, il quale parla di “Una svolta europea per fronteggiare una crisi senza precedenti”.
Dall’opposizione Salvini chiede risposte concrete, mentre la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni giudica insoddisfacente la proposta della Commissione.
Evidenti reazioni alla proposta della Commissione sul Recovery Fund provengono anche da quella parte del Nord Europa che sin da subito si è resa contraria ad aiuti che si si sostanziassero in prestiti a fondo perduto: “Le posizioni sono lontane e questo è un dossier che richiede l’unanimità, quindi i negoziati richiederanno tempo. E’ difficile pensare che questa proposta potrà essere il risultato finale di quei negoziati”, questa la prima reazione di fonti diplomatiche olandesi.
In questo continuo botta e risposta non ci resta, dunque, che aspettare ulteriori sviluppi in merito ai negoziati, auspicando l’adozione di misure idonee a risollevare l’economia Europea.