Puglia non solo estate: alla scoperta del Fischietto di Rutigliano

Se si nomina Puglia cosa vi viene in mente?

Sicuramente mare stupendo, trulli e le numerose proposte enogastronomiche conosciute in tutto il mondo, ultimamente approdate anche alla Casa Bianca, infatti da Washington sono state ordinate alle Tenute di Chiaromonte di Gioia del Colle, ben 720 casse !

Il pensiero è subito anche al Salento che è stato letteralmente “sommerso” da un fiume di turisti, da un po’ di anni a questa parte, soprattutto nel periodo estivo che da Gallipoli a Polignano postano sui social foto, alla ricerca del selfie più “originale”.

La Puglia è anche ricca di Comuni meno “di moda”, altrettanto interessanti per storia, tradizioni e voglia di fare, in una società sempre più al passo con i tempi, ma attenta a non abbandonare quello che è il nostro patrimonio da secoli.

Voglio portarvi a fare due passi nei vicoli di Rutigliano, magari in una stagione che non è l’estate, ma con il vento fresco che ci accarezza il viso mentre ci godiamo il tramonto dalla Torre Normanna… ma scendiamo e conosciamo meglio il posto che ci accoglie.

Rutigliano, che è conosciuta come Città dell’Uva (da tavola) e soprattutto per i famosi “Fischietti” la troviamo a 19 km a Sud Est da Bari, cittadina di origine medievale adagiata sui primi rialzi delle murge baresi, con i suoi 18.960 abitanti riempie le vie di feste religiose, sagre e suoni, anche attraverso le mura, infatti sono inserite proprio in alcune fessure tra le pietre degli antichi palazzi dei fischietti, che invitano a “far fischiare i muri” soprattutto nella ricorrenza della festa di Sant’Antonio Abate il 17 gennaio .

Curiosi di sapere cosa unisce Sant’Antonio Abate ,simbolo religioso, al Fischietto simbolo pagano, lo chiedo ai “saggi “ del paese che simpaticamente mi raccontano che il “fischio” è per  far rumore, allontanare il malocchio e la stregoneria, scacciare ciò che è negativo, una tradizione ancora oggi rappresentata in una festa con una premiazione per la migliore riproduzione.

Mi sono affidata al GAL (Gruppi di Azione Locale) per andare alla scoperta di Rutigliano, che pazientemente mi ha portato a conoscere tradizione e storia.

Il centro abitato sorge tra due solchi erosivi dette “lame” attivi nei periodi in cui l’umidità e le caratteristiche del clima determinavano un deflusso abbondante e continuo di acque, così da stabilire l’insediamento sia per la presenza di acqua che per la viabilità intesa come mezzo di collegamento e di penetrazione all’interno.

Nel punto più alto del borgo la Torre Normanna ci dà il suo benvenuto con i suoi 24 mt di altezza, da dove si può ammirare un fantastico paesaggio, soprattutto al tramonto.

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Un’altra costruzione rappresentativa del patrimonio storico architettonico locale è la Chiesa di San Pietro e San Paolo costruita durante la dominazione normanna, riconsacrata nel 1108 e intitolata con l’attuale nome di Santa Maria della Colonna. Bellissima nelle sue tre navate conserva la prestigiosa “icona della Madonna delle Grazie”, il frammento di “ambone” in marmo, usato come leggìo su cui sono rappresentati due grifi rampanti su pilastro a rilievo percorso da reticolato e terminante in un disco con stella a dieci punte sovrastata da crocetta, oggi stemma ufficiale del Comune di Rutigliano.

Uscendo dalla chiesa la mia curiosità va alle botteghe artigiane per meglio capire come nasce il “fischietto”.

Ci ospita Filippo Lasorella, titolare del suo laboratorio di ceramica artistica dal 1988, ci racconta che il suo lavoro lo ha ereditato dal padre che lo ha svolto per tanti anni e prima di lui suo zio.

Il suo laboratorio è grande, ordinato con le sue statuette in fila e i suoi fischietti alcuni ancora da dipingere, in un angolo c’è il forno, molto alto, buio dove cuoce le sue opere e che sapientemente modella con le sue mani. Sembra facile… proviamo anche noi a un accenno di vaso con dei discreti risultati, ma quando le sue mani plasmano la materia sul torchio che guida a velocità costante, rimaniamo incantati a vedere che piano piano si modella, prende forma, si assottiglia, taglia l’eccesso velocemente con un solo movimento… pura magia per me! Ma dietro c’è tanta esperienza, passione e dedizione.

Si continua il tour ed è la volta di Antonio Samarelli detto “Tonino”, mi conquista subito con il suo accento, il suo sorriso e il fatto che è appena tornato da Miami… E’ andato a mangiare il crudo, a fare un po’ il turista… e mi sembra più che doveroso dopo tanto lavoro! Il suo laboratorio è tutto color ruggine, lui lavora l’argilla rossa e le sue terrine sono lì, ordinate, in attesa di essere distribuite nei ristoranti che le richiedono e nei negozi. La cosa che mi colpisce della sua bottega sono anche le sue grandi e bellissime foto, appese sul muro, di lui che lavora, delle sue mani rosse di polvere, affaticate negli anni, ma sempre pronte a dare vita a nuove opere.

Saluto il simpatico Tonino e arriviamo alla bottega di Terrecotte Rudiae di Vincenza Porcelli, finalmente una donna! Ci racconta che ha iniziato per caso, provando e riprovando e ora i suoi pupazzetti sembrano fatti in serie da una macchina, così perfetti, così uguali uno con l’altro. Dopo aver creato l’oggetto viene fatto essiccare in modo naturale per 3 giorni per far evaporare l’acqua dell’argilla, dopodichè è pronto per essere cotto in forno elettrico a circa 900°. Al termine della cottura, che dura circa 24 ore, l’oggetto di argilla diventa terracotta, pronta per la colorazione con colori acrilici a freddo o colori ceramici da fuoco.

Tutti i fischetti vincitori dei concorsi che si sono succeduti dal 1989 ad oggi sono accuratamente conservati ed esposti nel Museo “D.Divella”, intitolato al pioniere dell’industria locale a capo dell’omonimo pastificio. I manufatti in argilla per essere chiamati fischietti ed essere ammessi al concorso devono essere dotati del dispositivo sonoro modellato a parte e applicato al termine della costruzione del soggetto raffigurato,quindi oltre il soggetto simbolo, cioè il gallo, si possono trovare delle vere e proprie caricature dei personaggi politici e locali, addirittura il Sindaco di Rutigliano il Dott. Roberto Romano, sapientemente riprodotto!.

Nel 2003 i fischietti realizzati dagli artigiani di Rutigliano hanno ottenuto il marchio di riconoscimento De.Co (Denominazione Comunale di Origine) per la tutela e la valorizzazione di un’arte profondamente radicata nella storia della città.

Beh dopo tutta questa giornata intensa e ricca di esperienze nuove, assaggiare i prodotti locali è doveroso e dove se non in una stupenda Masseria dell’ottocento? La fantastica Lama San Giorgio ci ospita in una sala rustica in pietra e tufo con una lunga tavola imbandita di prodotti tipici coltivati in loco e lavorati artigianalmente. Vino, olio, confetture, pasta fatta in casa, tutto ha un sapore genuino, vero, ma vi rimandiamo a scoprire le ricette e i piatti su InGusto

Si ringraziano le botteghe a marchio DE.CO che ci hanno ospitato:

ART.IDEA di Leonardo Valentini
Via Le more, 43
Tel 080/4770498 347 5208741
leonardovalentini1@virgilio.it

LABORATORIO D’ARTE di Francesco Laforgia
P.zza Cesare Battisti, 4
Tel. 349 3933170
pizzicafrancesco@hotmail.it

LA BOTTEGA DELLA TERRACOTTA di Moccia-Pagliarulo
Via Gen. Della Chiesa, 14
Tel. 0804768373 346 4111918
info@mocciaterrecotteit
www.mocciaterrecotte.it
www.artemoccia.it

LA NOSTRA TERRA di Gallo Maria
Via Carlo Collodi, 31
Tel. 0804770077 349 3245125
pultinac@yahoo.it
IL COCCIOROSSO di Filippo Lasorella
Via V. Chiaia, 67
Tel. 0804762727 347 0934077
cocciorosso@alice.it

LA TERRA ROSSA s.n.c. di Patrizia Capasso
Via Purgatorio, 33/35
Tel. 0804037686 345 7929325
patriziacapasso62@gmail.com

GIUSEPPE ANTONIO SAMARELLI
Via Noicattaro, 245
Tel 0804761437 347 9933322
info@terrecottesamarelli.it

TERRECOTTE RUDIAE
Via Noicattaro, 173
Via M. Troiano, 14
Tel. 0804769793 3402850330
info@terrecotterudiae.it
www.terrecotterudiae.it

Uno speciale ringraziamento :

Comune di Rutigliano

Giovanni Romagno  (Dirigente Ass. Cultura Comune di Rutigliano)
Giovanni Capotorto (Addetto Stampa)

Pro Loco Rutigliano

Giacomo Troiani (Presidente)
Patrizia Alberga (Guida Turistica)

GAL Sud Est Barese

Angelo Cirone
Nicola Mangialardi
Francesco Pasculli 

Agriturismo Lama San Giorgio

 

Di seguito la ricetta del Grano buono e Ceci Neri

 

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