Nel carcere femminile di Rebibbia, una detenuta di 33 anni ha ucciso la figlia neonata e ferito a morte il figlio di due anni, gettando entrambi per le scale interne del luogo di reclusione dove era incarcerata. Per questo è stata prevista la sospensione per la direttrice della casa circondariale femminile di Roma-Rebibbia, Ida Del Grosso, per la sua vice, Gabriella Pedote, e per il vicecomandante del reparto di Polizia penitenziaria, Antonella Proietti. Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha dichiarato su La7 “E’ stata una tragedia ma se ho preso un provvedimento di sospensione rispetto ai vertici di quella sezione del carcere significa che ho ritenuto che siano stati fatti errori”.
La piccola è morta subito mentre il bambino che aveva poco più di un anno e mezzo è stato dichiarato in morte cerebrale poco dopo l’arrivo in ospedale. Ora i magistrati stanno cercando il padre dei due bambini per poter autorizzare l’espianto degli organi. La donna non ha dato alcun dettaglio per poter risalire a lui se non che è un uomo nigeriano. L’uomo può contattare direttamente la direzione sanitaria del Bambino Gesù al numero 0668592424 o i carabinieri del nucleo investigativo di via In Selci al numero 0648942931 o al 112.
La donna, lucida, ha spiegato il suo gesto all’avvocato Andrea Palmiero durante il colloquio avvenuto nel reparto di psichiatria dell’ospedale Pertini. Secondo l’avvocato lei sarebbe stata assolutamente consapevole del gesto atroce fatto nei confronti dei suoi figli. “Sapevo che ieri era in programma l’udienza davanti ai giudici del Riesame che dovevano discutere della mia posizione. I miei figli intanto li ho liberati, adesso sono in Paradiso“.
La donna era agli arresti dal 28 agosto scorso per essere stata trovata in fragranza di reato a Roma con 14 chilogrammi di marijuana.
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