Oggi vi presentiamo la recensione completa dell’attesissimo top di gamma di Huawei: il P20 Pro. Come recita il titolo ci troviamo di fronte ad uno smartphone che potremmo considerare il miglior camera phone del momento. Huawei d’altro canto per sottolineare il deciso passo in avanti del suoi top di gamma ha abbandonato il classica numerazione progressiva dei suoi smartphone (iniziata dal Huawei P6 del 2014) ed è passata direttamente al 20, che caratterizza tutta la famiglia P20 usando il termine di “rinascimento della fotocamera”, per sottolineare una rivoluzione in atto con questo modello. In effetti per molti aspetti è così anche se ormai le differenze con gli altri top di gamma sono davvero minime.
Esteticamente è realizzato con materiali premium e la somiglianza con l’iPhone X è evidente, a partire dalla presenza della notch che ha contraddistinto lo smartphone di Apple, continuando con la fotocamera posteriore che è a rilievo rispetto alla back cover e quindi poggiando il P20 Pro su un piano non sarà completamente stabile.
La cosa molto intelligente da parte di Huawei è la possibilità di nascondere la notch via software, quindi sarà l’utente a decidere cosa fare, anche se c’è da dire che la “tacca” è più stretta di quella vista sull’iPhone X. Se nascondiamo la notch nella parte alta verranno spenti tutti i pixel e saranno visibili solo le icone della barra di stato, tutto questo grazie all’ottimo schermo OLED del P20 Pro.
Le dimensioni del P20 Pro sono di 155 x 73,9 x 7,8 mm con un peso di 180 grammi e tutto lo smartphone è molto ergonomico per merito dei lati stondati che favoriscono la presa, il vetro posteriore è molto bello ma scivoloso e in questo caso una cover è d’obbligo. Gli ingegneri Huawei sono stati molto bravi a contenere gli ingombri con un display da 6.1 pollici.
La cornice superiore è sottile, mentre quella inferiore invece è leggermente più grande per far posto al lettore d’impronte digitali sempre molto veloce e preciso a cui è possibile abbinare alcune scorciatoie del sistema.
Nel lato destro troviamo il pulsante di accensione, liscio nella superficie con un piccolo inserto in rosso molto elegante alla vista, e subito sopra ci sono le leve per il volume. Nella parte inferiore manca il jack per le cuffie,
ma nella confezione troveremo un piccolo adattatore USB Type-C da un lato e jack da 3.5mm dall’altro, anche se ormai la diffusione sempre più estesa delle cuffie senza fili permette di non sentire la mancanza del classico jack.
Nella parte inferiore ci sono due griglie : una per l’altoparlante e l’altra per il microfono. Il suono è stereo visto che l’audio esce anche dalla capsula auricolare superiore e la qualità audio è elevata, merito anche della presenza del Dolby Atmos. Nella parte superiore è presente anche un comodo sensore a raggi infrarossi che permette di controllare da remoto set top box, decoder, e TV di varie marche.
Nel lato sinistro è presente solo il forellino per estrarre il carrellino delle due nano SIM, visto che il P20 Pro è un dual SIM 4G anche se è da ricordare che è non è possibile andare in 4G in contemporanea con le due SIM. Non è presente l’alloggio per la MicroSD, ma in compenso abbiamo ben 128 GB di memoria storage interna a disposizione e quindi avremmo spazio a sufficienza per foto video ed ogni altro file multimediale.
Il processore del P20 Pro è il velocissimo HiSilicon Kirin 970 Octa-core, 2360 MHz, ARM Cortex-A73 and ARM Cortex-A53, 64-bit, 10 nm (che abbiamo già conosciuto sul Mate 10), ed ha una memoria RAM da ben 6 GB.
La scheda grafica è la Mali-G72 MP12 con un brillante display (che occupa 82% della scocca) da 408 PPI con risoluzione di 1080 x 2240 pixel e tecnologia Amoled .
Spettacolare è la vivacità e la nitideza dei colori dello schermo OLED, paragonabile per qualità a quella di iPhone X.
Lato connettività non manca nulla visto che abbiamo : LTE-A Pro Cat 18 (1200/150 Mbit/s), HSDPA+ (4G) 42.2 Mbit/s, HSUPA, UMTS, Wi-Fi 802.11 a, b, g, n, dual-band, GPS, A-GPS, Glonass, BeiDou, USB 3.1 Type-C, NFC, e l’unica cosa che può far storcere il naso ai più esigenti è il bluetooth in versione solo 4.2. Sono presenti anche i sensori : Ambient light sensor, Prossimità, Accelerometro, Giroscopio, Bussola, Sensore magnetico (per le flip cover).
Degno di nota è la certificazione IP 67 (resistenza ad acqua e polvere) che ormai non può mancare in un top di gamma.
A livello software abbiamo Android Oreo 8.1 con EMUI 8.1 e la configurazione al primo avvio è facilitata grazie al pairing NFC del vecchio smartphone. Io personalmente ho voluto configuare a mano lo smartphone senza procedure
automatiche ed ho notato un piccolo bug: non compare la tastiera di serie (la SwiftKey) nel momento in cui viene proposto di proteggere lo smartphone con il PIN. Infatti ho dovuto per forza di cose ignorare questo passaggio e l’impostazione dell’account Huawei per l’assenza della tastiera. In ogni caso sono operazioni che si possono compiere anche successivamente.
L’interfaccia EMUI giunta alla versione 8.1 personalmente la ritengo abbastanza fluida e semplice come utilizzo anche se alcuni elementi grafici come le icone e i temi potrebbero essere migliorati. In compenso chi è “smanettone” potrà trovare pane per i suoi denti visto che si può intervenire in profondità nei meccanismi di gestione del sistema operativo (RAM, multitasking, processi, notifiche, ecc..).
Positivi sono i sistemi di sblocco del telefono: c’è un ottimo sensore di impronte digitali in fondo allo smartphone molto veloce e preciso (anche se sinceramente è un pò scomodo da raggiungere con una mano sola) e lo sblocco con il volto, veloce, affidabile e funziona anche al buio, anche se non è ai livelli di rapidità del Face ID di iPhone X.
Ed ora veniamo al discorso fotocamera dove Huawei ha concentrato tutti i suoi sforzi anche grazie alla collaborazione con Laica. Il P20 Pro è il primo smartphone ad avere tre sensori d’immagine posteriori con l’obiettivo di avere scatti migliori grazie anche all’intelligenza artificiale (AI) che in ogni situazione ambientale adatta i parametri di scatto automaticamente.
L’utente finale a questo punto deve solo poter scegliere il momento dello scatto senza impostare i vari parametri come farebbe un fotografo professionista e a tutto il resto penserà l’intelligenza artificiale.
Con questa tecnica siamo vicini alla “perfezione assoluta” per uno smartphone.
Andando ad analizzare le lenti sono cosi composte : una RGB ƒ/1.8 da 40 megapixel, una secondaria bianco/nero da 20 megapixel ƒ/1.6 e un tele ƒ/2.4 con capacità di zoom 3x a risoluzione 8 megapixel.
Non manca il laser per l’autofocus che arriva a 2,4 metri e un sensore di temperatura del colore, che aiuta nel corretto bilanciamento del bianco delle scene.
E’ da tener presente però che il sensore da 8 megapixel entra in gioco quando facciamo uno zoom fino a 3x mentre questo non è possibile in modalità da 40 megapixel, e quindi per avere uno zoom a 5x si deve scendere manualmente a 10 megapixel (Huwei definisce questo come Hybrid Zoom).
A giudicare dalle foto che ho effettuato in questi giorni lo scopo di Huawei è stato raggiunto, visto che la facilità d’uso è massima, se non si ha voglia di modificare i parametri manualmente.
La qualità delle foto con piena luce è molto elevata e anche eseguendo dei crop al computer i dettagli sono ben visibili. In realtà anche gli altri smartphone top di gamma di questo 2018 (Samsung Galaxy S9+, iPhone X, HTC U11 e Google Pixel 2) fanno ottimi scatti di giorno, e le differenze a favore del P20 Pro sono poche.
Dove lo smartphone di Huawei sbaraglia la concorrenza è nelle foto notturne. Anche se non sono un fotografo esperto, da dilettante, posso affermare di non aver mai visto degli scatti in notturna con un livello di dettaglio così elevato, e anche il “rumore fotografico” presente negli scatti in notturna è minimo. Addirittura qui la stabilizzazione delle foto è superiore alla concorrenza riuscendo a compiere degli scatti notturni senza cavaletto senza il classico “effetto mosso”.
Molto buona è la fotocamera frontale da 24 MegaPixel con gli effetti bellezza e illuminazione 3D per migliorare i vostri selfie.
I video si possono girare in 4K a 3840×2160 e interessante è la possibilità di attivare la codifica H.265 (High Efficiency Video Coding) che permette di risparmiare lo spazio occupato dai video senza perdere troppo la qualità. In quest’ultimo caso infatti la risoluzione scende a FHD 1920X1080. Presente anche la stabilizzazione dei video che non funziona alle alte risoluzioni ma devo dire che è molto efficace. Per farvi valutare l’efficacia di queste fotocamere ho realizzato un video ad un volo di una farfalla e vi posso garantire che mi sono mosso parecchio ma il risultato è stato notevole per uno smartphone.
E’ presente anche lo Slow Motion a 960fps ma in questo caso non è intelligente come quello presente sul Samsung Galaxy S9, visto che siamo noi a dover stabilire quando iniziare a girare la scena, e non è possibile farlo scegliere allo smartphone. Nel modello che sto testando ho notato un piccolo difetto che peso sia solo software : girando i video a slow motion a 960fps si nota un leggero sfarfallio dei colori. A titolo di esempio allego un piccolo video.
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Nella confezione di vendita troverete oltre allo smartphone, le cuffie e un piccolo adattatore per collegarle alla porta Type-C, il caricabatterie rapido e il cavo USB Type-C, la spilla per rimuovere il carrellino delle SIM, e una cover in morbido silicone sempre molto utile.
Il P20 Pro è disponibile ad un prezzo ufficiale di 899 € con i colori black, midnight blue e twilight.
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