La gestione dell’impianto di riscaldamento: una delle più importanti voci di spesa del bilancio domestico ed anche una delle incombenze che immancabilmente, al massimo ogni due anni, tornano a dover essere assolte.
Il bollino blu della tua caldaia è prossimo alla scadenza e sei in cerca di informazioni sulle modalità di rinnovo? Oppure hai deciso di sostituire il vecchio impianto di riscaldamento e stai cercando di capire quali sono le agevolazioni in vigore quest’anno? Per trovare risposta alle tue domande non ti resta che proseguire nella lettura di questo articolo.
Revisione della caldaia: cosa dice la legge
La revisione e la manutenzione dell’impianto di riscaldamento domestico sono attività di capitale importanza.
Di norma, un check up della caldaia e dei caloriferi è sempre consigliabile nel corso della stagione autunnale, così da evitare di farsi trovare impreparati dall’arrivo dei primi freddi.
Ma non solo. Provvedere alla manutenzione della caldaia con la giusta cadenza permette anche di prolungarne il ciclo di vita, mantenendola perfettamente in funzione per molti anni. Una caldaia in salute, poi, è una caldaia che conserva un’elevata efficienza energetica, riducendo i consumi (e quindi i costi in bolletta) ed anche le emissioni inquinanti.
La verifica del corretto funzionamento della caldaia rimane di capitale importanza anche per garantire la propria sicurezza e, in ultimo, per evitare di incorrere nelle sanzioni previste dalla legge (D.l. 192 del 2005 e D.p.r. 74 del 2013) in caso di irregolarità nella documentazione che attesta revisioni e certificazione dell’impianto.
Bollino blu o revisione?
Ancora oggi, molti proprietari di casa non conoscono la differenza tra la comune revisione dell’impianto di riscaldamento domestico e la procedura per il rilascio del bollino blu.
La normale revisione della caldaia consiste in una verifica generale del funzionamento dell’impianto, con particolare attenzione a tutti quegli aspetti che in caso di guasti possono comportare un pericolo per la salute delle persone.
La revisione può essere effettuata rivolgendosi ad una qualunque ditta del settore, preferibilmente affidandosi a tecnici riconosciuti dal produttore della caldaia.
Per quanto riguarda la frequenza con la quale sottoporre la caldaia ai controlli, questa viene normalmente indicata all’interno del “libretto d’uso e manutenzione”. Quando questa informazione non è reperibile, diventa compito del tecnico incaricato stabilire una cadenza precisa per gli interventi di controllo e manutenzione, indicandola all’interno di un rapporto definito “piano di manutenzione”.
In ogni caso, come indicato anche dalle normative UNI CEI, generalmente la revisione va effettuata ogni due anni nel caso delle caldaie ad alta efficienza energetica e una volta all’anno nel caso dei modelli meno recenti e performanti.
Il rilascio del bollino blu è subordinato ad una verifica relativa alle emissione rilasciate nell’ambiente dalla caldaia, che devono rispettare gli specifici limiti stabiliti dalla legge.
Il check up della caldaia per il rinnovo del bollino blu deve essere obbligatoriamente eseguito da ditte e tecnici autorizzati dal comune di Roma. Nel corso del controllo, in genere viene misurata la concentrazione dei fumi liberati dall’impianto e la loro composizione.
Parallelamente, di norma vengono eseguite anche indagini volta a valutare l’efficienza energetica della caldaia, che comprendono verifiche del corretto funzionamento del bruciatore e misurazioni della pressione del gas.
Il rinnovo del bollino blu: a chi rivolgersi…
Per rinnovare il bollino blu, è sufficiente richiedere l’intervento di una ditta di assistenza e manutenzione caldaie in possesso dell’autorizzazione dell’amministrazione capitolina.
Se la revisione della caldaia ha come principale finalità quella di assicurare il funzionamento e la sicurezza dell’impianto, il bollino blu certifica che il livello delle emissioni rispetti i limiti stabiliti dalla legge.
L’importanza delle verifiche sui fumi prodotti dalla caldaia diventa evidente se si riflette sugli elevati livelli di inquinamento che, puntualmente, vengono raggiunti nella grandi città come Roma nel corso della stagione invernale, quando gli impianti di climatizzazione domestici lavorano a pieno regime.
In genere, al rilascio o al rinnovo del bollino blu è anche associato quello di un documento sul livello di efficienza energetica dell’impianto.
…E ogni quanti anni
La validità del bollino blu può essere pari ad un anno, a due oppure a quattro, a seconda della tipologia di impianto considerato e della sua potenza, ma anche in base alla posizione della caldaia (oggi obbligatoriamente da installare all’esterno, ma in molti casi ancora presenta all’interno delle abitazioni) e alla sua anzianità.
Per quanto riguarda gli impianti centralizzati dei condomini o i sistemi di riscaldamento a pellet, a legna o a gpl, il periodo di validità del bollino blu rimane sempre pari ad un anno.
La scadenza del certificato si prolunga di un ulteriore anno nel caso di caldaie collocate all’interno degli stabili, in attività da più di 8 anni oppure caratterizzate da una potenza nominale superiore a 35 KW.
Infine, il bollino può essere rinnovato ogni 4 anni nel caso di caldaie di nuova istallazione, posizionate esternamente e con potenza inferiore a 35 KW.
Le detrazioni fiscali per l’acquisto delle nuove caldaie
Con la Legge di Bilancio 2018 è arrivata la conferma dell’estensione della validità dell’Ecobonus anche all’anno attualmente in corso, nonostante siano state apportate alcune modifiche alle aliquote previste per le detrazioni Irpef e alle condizioni necessarie per poter usufruire degli incentivi fiscali.
A partire dal 1 gennaio 2018, è possibile portare in detrazione Irpef il 50% della spesa sostenuta per l’acquisto di una caldaia (e quindi non più il 65%) ma solo per i modelli ad alto rendimento energetico (classe A o superiore).
La detrazione sale al 65% esclusivamente nel caso degli investimenti realizzati per il rinnovo dell’impianto di riscaldamento e l’adozione di tecnologie per l’efficientamento energetico, come le termovalvole da installare a livello dei singoli caloriferi. [Si prenda come riferimento la pagina sulla riqualificazione energetica dell’Agenzia delle Entrate].
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